Viaggio dell'Anima

Questo sabato, 17 novembre, sembra scarico, o meglio in me non c'è la carica che avevo nel momento magico di due sabati fa. Si riaffaccia l'ombra dell'ego, con le sue pretese, i suoi rimpianti, le sue esigenze. L'incontro di oggi si presenta tutto di "testa", già durante la settimana c'è stata una elaborazione faticosa del Congresso Il Nuovo orizzonte e dei suoi effetti. La sensazione è che in qualche modo si sia incrinato il "bel giocattolo" che stiamo costruendo. Soprattutto avverto l'assenza di entusiasmo, prevale il senso della routine, della ripetitività.

L'ho organizzato per le richieste entusiaste da parte di chi era presente il 3, anche se poi la metà degli stessi non è venuta, avvalorando l'idea di precarietà dell'integrità energetica del gruppo. Conoscendo però le dinamiche che alimentano queste situazioni, realizzo subito che si tratta di una emblematica proiezione da manuale sul lavoro che stiamo facendo. Sto dando una mano di colore grigio a qualcosa che in realtà non ha alcun colore, che vive di luce propria, che non appartiene a nessuno e che può svanire in ogni momento senza che io possa farci nulla. Che ci sia molta "testa" in questo incontro trova conferma già dal fatto che sono presenti oggi persone che tornano dopo diverse assenze e quindi immerse completamente nel "fuori" e nella "periferia" e dalle fasi preliminari caratterizzate da tensione, chiacchiere, tante parole e poca concentrazione. Anche quando entriamo in sala c'è poca attenzione, non sento la poderosa coesione delle altre volte la voglia di fare e di condividere, quella carica e tensione positiva che si avverte come una febbre che prende tutti. E pensare che in programma c'è nientedimeno che la Trance Dance!

Ancora, prima di cominciare, altre domande e risposte che non riguardano il contesto se non indirettamente e fatico non poco per riportare tutto al punto, al centro, alla meditazione. Alla fine si fa silenzio e l'attenzione è sufficiente per procede ad una breve introduzione sul senso della Trance Dance e a soffermarsi su alcune spiegazioni tecniche. Quindi, finalmente, inizia la lunga maratona di danza. Cinque pezzi brevi che preparano il terreno alla lunga coda finale che porta alla Trance, all'abbandono del controllo e al viaggio lungo le oscurità e le luci del percorso interiore, a ritrovare l'istintualità animale, l'immedesimazione nella figura archetipica e ancestrale di appartenenza, e arrivare poi al culmine con la liberazione anche da questo contenitore.

Questa performance, impegnativa anche fisicamente, fa diverse "vittime" nel gruppo di oggi, la raccomandazione di bendarsi viene osservata da una piccola parte dei presenti, e quelli che lo fanno tolgono e rimettono la bandana diverse volte, un segnale di profondo disagio e di sofferenza per un percorso che mette a dura prova il controllo e la resistenza psicofisica, che sono proprio le barriere che devono essere abbattute. Solo una partecipante rimane bendata tutto il tempo ed è alla sua prima esperienza in assoluto nel campo della meditazione!! Durante la lunga esecuzione, c'è chi si ferma per riprendere fiato, chi è totalmente nella mente e a tratti si guarda intorno con lo sguardo di chi vorrebbe fermarsi, chi alterna momenti di completo abbandono a risvegli improvvisi, chi infine entra così tanto dentro la meditazione che rischia di battere nel muro o contro gli altri, per cui si è costretti a intervenire.

Alla fine, quando l'ultima nota sfuma, non ci sono stati ritiri, tutti sono arrivati in fondo. Viene naturale sdraiarsi per qualche minuto per riassestare il subbuglio e lo sconvolgimento non solo fisico. Anche la condivisione a tratti diventa un dibattito confermando l'aria che tira questo pomeriggio, ci sono tuttavia alcune considerazioni veramente profonde, descrizioni di percorsi immaginativi, immedesimazioni in figure di animali o di alberi. Quelli che sono stati più totali parlano di espansione e di carica energetica di essere stati per tutto il tempo nella musica e nel ritmo e una in particolare avrebbe voluto che la musica non terminasse mai, in netto contrasto con altri che, invece, avvertono tanta stanchezza e dolori muscolari. La Trance Dance ha colpito duro e la sua azione è stata tanto più efficace proprio perché in questo pomeriggio si era tutti nella dimensione del mentale e dell'ego più che in altre occasioni. L'energia continua a compiere il suo imprevedibile corso, sorprendendo tutti, me compreso.