Suono senza suono

Il tempo è più clemente, il freddo sembra mollare la sua presa e il sole splende. L'incontro di oggi 11 febbraio è confermato quasi all'ultimo tuffo, grazie all'adesione di una nuova partecipante, che ha già esperienza di meditazione e di tantra.
Viene dalla provincia di Siena e non senza difficoltà ci raggiunge al nostro spazio, dirà poi di essere stata "attratta" dai 5 ritmi, la prima meditazione di questa giornata. Il gruppo è quello di sempre, manca un'unità, per impegni di famiglia, ma viene rimpiazzata dalla nuova arrivata. Dopo un breve riscaldamento si passa decisamente alla meditazione i 5 ritmi, che da sola è in grado di attivare tanta energia. Il passaggio da un ritmo all'altro mette a dura prova; da un lato disorienta la mente che non riesce a seguire uno schema prestabilito e dall'altro agisce sui centri energetici mettendoti di fronte alla tua reale condizione emotiva, un'escalation vibrante, a tratti rabbiosa, a volta gioiosa ed estatica, fino alla parte finale dove tutta l'energia mossa, agisce sul corpo inducendo movimenti involontari ma splendidamente fluidi e armoniosi. Dopo un breve intervallo, si passa all'Osho Nadabrahama meditation, dopo tanta energia liberata, una meditazione di centratura e di riassetto energetico. Il suono vibrato del primo movimento fa fatica ad uscire dalle labbra, solo dopo una decina di minuti, il respiro diventa uniforme e profondo e il suono sembra provenire da un'altra dimensione. Quasi magica la seconda e terza parte con la rotazione delle braccia nel rilascio e raccolta dell'energia cosmica. Le braccia vanno davvero da sole non si deve fare assolutamente nulla se non lasciar accadere il movimento. Soprattutto nella fase del dare ci sono momenti veramente estatici che provocano commozione. Nella condivisione interessante rilevare la differente condizione di ognuno rispetto al dare o prendere, c'è chi ha difficoltà e prova un senso di sofferenza nel dare, altri viceversa nel prendere. In tutti c'è comunque la sensazione di avere scoperto nuovi orizzonti e spazi di sperimentazione anche se la strada da percorrere è ancora lunga e irta di ostacoli.