Sentire il corpo: la rabbia

Quando ho deciso di partecipare a questo incontro che fa parte di un percorso ideato dal "Laboratorio Tantrico", ero convinto che la rabbia in me fosse stata in qualche modo rimossa, perché dentro di me la conflittualità e la contrapposizione sembravano non avere più presa. L'intenzione era quindi quella di sperimentare e sentire la "differenza", se c'era, con il percorso che sto facendo con il gruppo Tantralife.
Il posto scelto per questi incontri, pur essendo molto vicino a Bibbona, è completamente isolato e circondato da un bosco selvaggio e non contaminato. La struttura ricavata, probabilmente da due coloniche ristrutturate, presenta la caratteristica e lo stile delle piccole comuni di Osho, natura, silenzio, arredamenti spartani e tanta energia, che ho colto subito fin dall'arrivo e dal sorriso sereno e dai toni dolci con i quali la responsabile della struttura ci ha accolti.
Si comincia subito fin dalla prima sera a lavorare su questo sentimento subdolo, spesso nascosto a volte pericoloso e devo subito prendere atto che la carica esplosiva della rabbia è fortemente radicata e pressata dentro di me. La sento annidata tra il secondo e terzo chakra, dove faccio fatica a far entrare il respiro. Nella meditazione guidata, questo nodo viene toccato e riesco a sondare l'intensità del ristagno che assume la forma di un globo di fiamma, è una rabbia che non ha un destinatario in particolare ma è distribuita un pò in giro, tante piccole contrarietà o microconflitti che si sono accumulati nel tempo.
Quando prendo questo globo nel palmo della mano mi si alleggerisce subito la zona della bocca dello stomaco e il respiro diventa più fluido. La successiva distruzione dello stesso ad opera dell'acqua stabilizza questa condizione.
Mi accorgerò presto che questo è solo l'inizio, nella giornata di sabato con il susseguirsi delle sessioni, piuttosto impegnative sia sul piano fisico che su quello interiore, viene fuori tanta energia repressa, soprattutto nell'esercizio dell'odio e dell'amore (Aum meditation) e nella successiva danza del no e del si, in quella circostanza sento che vado a scavare a fondo, al punto da avvertire una sensazione dolorosa alla bocca dello stomaco che però mano a mano si scioglie lasciando il posto a un vuoto "pieno" di benessere.
Devo dire che questa sessione, unitamente al Chakra Breathing, è stata per me quella che maggiormente mi ha consentito di visualizzare e individuare la carica di rabbia e indirizzarla verso l'esterno liberando tutta la zona dal primo al terzo chakra, indovinata la musica di accompagnamento del SI e NO, molto forte, tribale, tellurica che ha consentito performance fisiche altrimenti impossibili, bello il tocco esotico dei suoni con gli strumenti.........che ha dato una carica energetica particolare.
Altra sensazione interessante è emersa dopo una lunga sessione di danza e grazie a quanto si era accumulato con le sessioni precedenti, si è prodotta in me una condizione che avevo sperimentato dopo un dinamica intensa fatta in un altro treaning, un senso di beatitudine e di gioia che però non ha raggiunto la stessa intensità perché la musica a un certo punto è cessata. Ho potuto comprendere che il lavoro costante della dinamizzazione corporea e del risveglio delle energie interne, una sorta di shekeraggio, porta poi al culmine di quello che dovrebbe, in condizioni normali, portare allo sfinimento, ma che invece porta in questo caso a una sensazione di espansione e di dilatazione corporea che innesca la condizione estatica.
Dilatazione ed espansione che trova la sua consacrazione nella meditazione finale, dove a conclusione di un percorso che partito dalla rabbia e passando per il suo opposto, l'amore, approda all'equilibrio neutro dell'espansione e della collocazione nel proprio spazio, offrendo così la possibilità di sondare le sensazioni esterne prodotte dal contatto corporeo restando dentro se stessi, in quel contesto la mente, l'ego, l'intenzione lasciano il posto ad una condizione di autenticità e spontaneità incredibilmente bella.
Personalmente ho la sensazione di essere dentro una pulsazione di energia che liberamente fluisce e procede senza una logica e un'intenzione e questa assenza di scopo si è tradotta in onde di piacere molto intense. Questa stessa sensazione l'avevo provata in altre sessioni e meditazioni dove il movimento istintuale predomina, (Gourishankar, Latihan ecc.).
Esperienza senz'altro positiva, gestita peraltro con equilibrio e con i ritmi giusti, e che per quanto mi riguarda ha raggiunto il suo scopo e nella quale mi sono concesso di lasciarmi andare senza usare il mio rituale controllo e con tutta la totalità che in questo momento mi è possibile. Questa attitudine ha prodotto frutti interessanti, nei giorni successivi, sotto forma di riflessioni, intuizioni e aperture di nuovi spazi interiori inesplorati prima, una vera e propria espansione della consapevolezza.