Radici del Cuore

17! ma non sono superstizioso.

Apro questo articolo con un numero, di cui si dice si che porti sia fortuna che sfortuna a seconda della correnti di pensiero, per me è un numero magico, per il momento che si sta vivendo sia come gruppo e come singoli.

Tra questi 17, c'è anche chi alla vigilia non doveva esserci, il gruppo è integrato ogni volta da nuovi ingressi, oggi c'è chi viene da Firenze, da Pisa, da Lucca. Inoltre stiamo articolando una rete d'intesa con meditatori che fanno riferimento al Centro olistico di Lucca, l'intenzione è quella di organizzare una serie di eventi nei prossimi mesi. Altro dato positivo della giornata, la presenza di ben sei maschi, non era mai accaduto nella storia del gruppo. La presenza combinata di cinque sannyasin e di sei elementi maschili produce subito un effetto di propulsione sull'energia del gruppo, quando entro nella buddha halle, c'è un "calore" particolare, frequenze intense che si percepiscono fisicamente come un "vento elettrico", condivido questa sensazione con gli altri che mi danno conferma, oggi qui c'è "tanta roba".

Questo flusso energetico si accentua e si miscela tra tutti i componenti del gruppo durante la danza iniziale, non c'è rigidità, né disagio, ne immobilità, quindici minuti di puro godimento.

A partire da oggi, nel programma viene inserito ufficialmente il chi kung, nella versione originale cinese e in quella rivisitata da Osho. Mettere insieme esercizi per l'attivazione energetica e le meditazioni attive, cosa che del resto già facevo in passato, aumenta l'efficacia di queste ultime. Sciogliere la struttura corporea, far fluire l'energia attraverso i meridiani e i centri energetici, predispone ad un approccio più aperto sinergico con la meditazione, che quindi "entra" di più.

Si comincia quindi proprio con un esercizio di chi kung, "Il Fiore del Respiro" più volte eseguito e altrettante volte richiesto. Spiego i movimenti e la tecnica ponendomi al centro del cerchio che si è formato spontaneamente, poi vi resto anche durante l'esecuzione. L'impressione è di trovarsi in una dimensione spazio temporale sospesa, anche i pensieri sembrano arrestarsi e si inizia con l'alternanza del ciclo naturale: radicamento, sviluppo, fioritura, espansione. Ad un certo punto il ritmo diventa costante e si va tutti "a tempo" ed è allora che nella fase di espansione vengo letteralmente avvolto, abbracciato dall'amore e dalla gratitudine, il corpo ne viene purificato e rigenerato. Il cerchio rimanda a specchio questo scambio e tutti ne vengono coinvolti.

Alla fine dell'esercizio, si è costruito un legame sinergico tra tutti che sono aperti e pronti per la sessione successiva. Una bella meditazione guidata sul secondo chakra, una ventina di minuti che ci guidano nello spazio dove si muovono tutti i ricordi, le emozioni, le sensazioni legate al dualismo e al rapporto con l'altro; sabato scorso si contattò il secondo chakra attraverso il respiro, in questa occasione se ne visualizza l'essenza e il dinamismo che genera attraverso la percezione di essere altro da se, della pulsione vitale, della sessualità che si apre all'esterno e cerca il contatto con il mondo e gli altri, un fiume colorato e caldo che attraversa e si snoda in tutto il corpo va oltre di esso, raggiunge gli altri e poi ritorna, come la risacca del mare.

Dopo questo viaggio interiore, che tocca i punti più intimi e critici di ognuno, è d'obbligo elaborare e fissare tutta l'esperienza con alcuni minuti di silenzio e di immobilità.

E' il momento della meditazione attiva: si esegue la Hearth Chakra Meditation, conosciuta anche come "4 direzioni", anche questa già eseguita in passato, che coinvolge la sfera dell'orientamento, dell'equilibrio, della fluidità, del radicamento, del respiro, del testimone, della risonanza energetica nei chakra. Una meditazione quindi "completa", bellissima e impegnativa. La presentazione risulta laboriosa, soprattutto per quanto riguarda i movimenti simmetrici verso i 4 punti cardinali, fase che costringe la mente a rimanere nel presente e ai pensieri di mollare la presa. Questa versione prevede che i movimenti vengono effettuati in progressione, quindi in quattro fasi, dalla prima, più semplice, a quella finale, più complessa, con rotazione a 360 gradi.

L'inizio è difficile, non c'è sincronia nei movimenti si va un po' ognuno per proprio conto, dopo il secondo step, sia i movimenti che il respiro appaiono più sincronizzati ed è in questa condizione che si sperimenta tutta la potenza ed efficacia di questa meditazione, sembra di essere una sola persona e ruotare intorno ad un unico asse. Lo spazio è appena sufficiente per permettere a tutti di ruotare senza collidere. Questo pericolo però non c'è perchè intorno a ognuno di noi ha preso comsistenza una sfera energetica protettiva che interagisce con quella degli altri, inoltre è presente una forza esterna che tiene le redini di tutto il movimento.

La musica che segue al secondo stadio è quanto di più struggente si possa ascoltare, il Cuore aperto dallo stadio precedente, si espande all'infinito, accogliendo dentro di se tutto quello che c'è intorno. Si sperimenta allora un senso di gioia, di profonda gratitudine che muta in forte commozione. I tocchi di campane tibetane, finali, consacrano tutta l'esperienza estatica con un sottile e piacevolissimo riallineamento dei chakra.

La condivisione finale è lunga, profonda, diretta, emozionante, coinvolgente. Poi ci si abbraccia tutti al centro della Buddha Halle. Sulla spinta di questa giornata intensa si decide di programmare, per il prossimo incontro, la "Trance Dance".