Tantra

04.04.2014

Il Tantra, non importa definirlo, anche perché non è possibile dargli una definizione, non importa spiegarlo perché non ha bisogno di spiegazioni, non importa insegnarlo perché non è una materia scolastica. Il tantra è esperienza di vita, diretta, autentica. Per quel che mi riguarda del tantra se ne parla troppo, ne parlo troppo anch'io. La parola tantra rimanda una suggestione esotica, misteriosa, intrigante, scenari da mille e una notte, sesso a tonnellate, senza limiti e senza misure. Rimane anche inutile spiegare che non è così, perché sembra quasi che ci si debba giustificare.

Ogni praticante potrebbe dare una descrizione diversa di che cosa è perché questa via è unica e individuale non equivale a quella di nessun'altro praticante. Proprio perché ogni praticante fin dall'inizio ha una struttura e una forma diversa da ogni altro individuo, i blocchi, i traumi, i condizionamenti di partenza sono completamente diversi, anche se le cause sono più o meno le stesse, i "danni" e le "ferite" nella loro profondità e gravità si presentano in ognuno in modo incredibilmente diverso.

Allora io dico come sento il tantra: "Cuore ed espansione", perché il temperamento di fuoco del mio circuito astrologico ha trovato sbocco nello spazio del Cuore, ho sentito bruciare le mie paure, i miei blocchi, i condizionamenti, gli abbandoni, le perdite che si nutrivano delle mie ossa della mia carne lacerandole e creando delle voragini dove tutta l'energia si disperdeva o nodi strettissimi dove rimaneva soffocata e repressa.

Prima di arrivare all'espansione ho dovuto sciogliere quei nodi e ricucire gli strappi per creare un contenitore sufficientemente elastico e resistente per reggere alla spinta centrifuga dell'energia. Radicarmi come una quercia per non volare via nel vortice, perché quello che si scatena dentro è un vero uragano, che strappa e trasporta via ogni cosa. La kundalini, l'energia sessuale, sapientemente stimolata, sale come il mercurio in un termometro, come il vapore in una pentola o, ancora più suggestivamente, come il caffè in una caffettiera. Ne ho potuto ascoltare il gorgoglio, lo spumeggiare, sentirne l'aroma, ma anche il bruciore delle alte temperature o il gelo degli abissi più profondi. Perché dove passa Colei che crea e distrugge, tutto viene bruciato, sciolto, divorato, nebulizzato e tutto questo crea dolore, paura, ma anche gioia ed estasi.

Quando il canale è libero, vuoto e collega la terra con il cielo allora il circuito è chiuso, tutto è dissolto sei arrivato a casa, come dice Osho. Allora sei nel Tantra, sei il Tantra. Il Tantra non è altro che l'autentica realtà di se stesso perfettamente compiuta e perennemente in espansione.