Tantra: la via della non dualità?
Può sembrare azzardato affermare che la via del Tantra è la via della non dualità. Tutte le tecniche del Tantra si basano sull'energia sessuale e sulle sua componente più rappresentativa che è la Kundalini.
Inoltre quasi tutta la "liturgia" del Tantra prevede la presenza dell'altro da se come elemento attraverso il quale si lavora sulla propria parte "mancante". Il maschile con il femminile e viceversa.
Le meditazioni a coppie, che questa via prevede, hanno però come scopo la "fusione" dei due elementi. La presenza dell'altro è funzionale ad agire a specchio, nell'altro vedi la tua controparte e nel Tantra uno dei principi base è restare su di se quando si eseguono le tecniche, soprattutto quelle a coppie. Quindi devi credere reale l'altro per applicare la tecnica e poi tornare nella fase di sviluppo su te stesso.
Questo andare verso l'altro e tornare su se te stesso, accende un fuoco energetico che attrae magneticamente le due parti (maschile e femminile) che coesistono in ognuno dei partner, così che, mentre accade, a specchio, la fusione degli elementi contrapposti, di riflesso, è il caso di dirlo, accade la stessa cosa in ognuno dei partner.
In base alle ultime affermazioni della fisica quantistica, l'esperienza di vita è funzionale a comprendere chi realmente si è, per cui ciò che appare davanti ai tuoi occhi non è altro che una proiezione, peraltro olografica, dell'esperienza che hai deciso di fare. La conoscenza e la consapevolezza che giocano un ruolo fondamentale nella visione quantica, giocano lo stesso ruolo anche nella meditazione in generale e nel Tantra in particolare.
Nel Tantra di parla di "divisione distruttiva" e in un passo tratto dal libro I Segreti del Tantra di Osho edito da Bompiani testualmente si legge "La civiltà è un addestramento a diventare inautentici, il Tantra è il processo opposto: mostra come impedirti di diventare inautentico e, se lo sei già diventato, come raggiungere la realtà nascosta dentro di te, contattarla di nuovo e tornare ad essere autentici."
La civiltà in buona sostanza è la matrix, la rappresentazione di una realtà strutturata in schemi e step, costruita proprio per fare "esperienza" nella dualità e perché questa esperienza sia autentica è necessario che tu dimentichi che è una neuro simulazione, così da poter fare l'esperienza in modo totale e profondo, perché questo permette di conoscere la parte di te più lontana e opposta così da ritrovare, come viene detto sopra, la tua reale identità. Se una precisazione va fatta è che nella citazione, di cui sopra, si parte dal presupposto, drastico in verità, che la rappresentazione sia negativa a prescindere e che, quindi, è necessario iniziare subito a "lavorare" per ritrovare la propria autenticità.
"L'uomo nasce integro. Non è né corpo né mente. Nasce come un unico individuo: è sia corpo che mente. Anche affermare che sia entrambi è sbagliato: egli è corpo-mente (cit.)" e più avanti "Il processo di civilizzazione, l'educazione, la cultura e il condizionamento cominciano con una divisione. A tutti viene insegnato di essere due, non uno; poi naturalmente, comincia l'identificazione con la mente e non con il corpo. Il processo del pensiero diventa il tuo centro, laddove è solo una periferia (cit.)"
La visione Tantrica, come appare evidente, parte dal presupposto dell'esistenza di uno stato integrato, che nella visione quantica è la Coscienza non duale, che per fare la sua esperienza si divide in due e genera schemi funzionali all'esperienza duale che nel testo vengono descritti per come si presentano, cioè, l'apparire di un consesso civile, di un'educazione, in sostanza un inquadramento dentro schemi precostituiti e ripetitivi (loop) che stimolano in primis un guardare fuori, un predominio del pensiero e della mente che analizza quello che appare per dare ad esso un senso e una giustificazione.
La mente nella quale ti vai ad indentificare nella via tantrica è visto come un elemento negativo, che distrae, che allontana dalla sensazione corporea. Corpo che nel tantra è un vero e proprio tempio nel quale operare la trasformazione alchemica che conduce alla reale dimensione di se (equivalente alla non dualità)
Nella visione quantica anche il corpo fa parte dell'apparire simulato che consente alla Coscienza di esprimere la parte più estremizzata della dualità ma a ben vedere è anche la parte di simulazione che consente alla Coscienza di "provare" sensazioni, emozioni e sentimenti.
Nel tantra il corpo viene utilizzato allo stesso modo per estremizzare le sensazioni soprattutto quelle riconducibili all'energia sessuale, all'erotismo e al sesso, che ricordiamolo sono le "forze" che generano la vita, che letteralmente creano nuovi corpi e una continuità dell'esperienza. Proprio questa ripetitività e continuità sono, nel tantra viste come un blocco, un ostacolo al ricongiungimento con il se reale.
La via del tantra viene definita una via corrosiva e drastica per interrompere la rappresentazione duale. Questo porterebbe a concludere che impedirebbe, nella sostanza, alla Coscienza di fare la sua esperienza. In realtà, si sceglie di intraprendere la via del Tantra, quando si ha ormai una consapevolezza ed una conoscenza dell'esperienza di vita tale da ritenere sia giunto il momento di "tornare" al principio ed "accelerare" il ritorno all'uno.
Non è un caso infatti che il Tantra "estremizzi" fino alla saturazione e al parossismo tutte le esperienza possibili con l'utilizzo del corpo e dei suoi cinque sensi, proprio per accelerare il processo di "apprendimento" e tornare velocemente alla fonte.