Scegliere il cambiamento

30.01.2013

Più ci si addentra nel percorso di cambiamento e di trasformazione e più risultano evidenti le difficoltà che si incontrano nel relazionarsi con la dimensione della "normalita'" o dell'immutato. Osho ha sempre indicato la caratteristica che contraddistingue chi intraprende la via della consapevolezza, ossia la capacità di portare l'esperienza nel mondo e confrontarsi con le dinamiche che "remano contro", in questo modo non solo si fa una verifica del punto in cui ci si trova ma si può incidere sulla realtà e cercare di cambiarla. 

Impresa per molti ardua, per qualcuno impossibile, pochi ardimentosi si propongono per la sfida. In corso d'opera tutto è più difficile, soprattutto perché le abitudini, i condizionamenti, le regole sono radicate dentro la struttura più intima della società e dei suoi componenti, nelle stesse persone che decidono di mettere in discussione tutto e mettersi in discussione, il lavoro su se stesso è lungo e faticoso e non è detto che al momento del confronto si sia liberi dall'influenza degli stessi condizionamenti da cui ci si vuole liberare. 

E' noto che l'esigenza di cambiamento accade quando c'è in atto una crisi, quando si è consci di essere entrati in un vicolo cieco e quindi oltre non si può. Se invece tutto sembra filare liscio, tutto è appagante e risponde alle esigenze e alle aspettative dell'ego, non c'è motivo di cambiare. In altri articoli ho già accennato che la crisi si accende statisticamente in soggetti che hanno superato la quarantina, soprattutto donne. Ci sono della eccezioni anche tra i più giovani, ma sono rare. Quando tutto sembra compiuto, tutte le esperienze o presunte tali sono state vissute, la scuola, il lavoro, i legami sentimentali, i figli ecc. ci si chiede, e ora? Ci si accorge che dietro tutto questo fare si è trascurato qualcosa e questo qualcosa è se stessi. 

La crisi allora esplode e si crea lo spiraglio per il cambiamento, oppure si rimane delusi e disillusi con relativo sgretolamento dell'ego e si apre la via delle depressioni e delle psicosi o ancora si pensa che qualcosa non ha funzionato nell'iter prestabilito e quindi si "riprova" con altre persone e altri legami tentativi che si rivelano ulteriori esperienze fallimentari. Se si prende il treno del cambiamento è una grossa opportunità che ci si concede ma anche in questo caso ci sono dei nodi molto duri da sciogliere. 

Se si è soli il problema non si pone se non con se stessi e con la propria capacità di darsi al cambiamento, se però, come spesso accade, c'è di mezzo un legame o più legami tutto diventa più complicato. Il fatto di avere un compagno o compagna e dei figli presuppone un atto di coraggio che non è alla portata di tutti. In molti di questi casi c'è una resa incondizionata per evitare dolorose rotture che coinvolgerebbero anche soggetti più fragili e deboli, questa scelta - rinuncia genera però molta sofferenza in chi la fa, soprattutto se ha "assaporato" esperienza altre e diverse che hanno incrinato le vecchie certezze e aperto spiragli sul nuovo e diverso. 

Sempre Osho dice che quando si intravede la luce dietro la porta socchiusa o si sente la fragranza del se, queste non possono essere più dimenticate e se il percorso di cambiamento è andato avanti anche se per un po', non si può nemmeno tornare indietro, non si potrà mai più essere come prima, quindi si resta al guado, bloccati in uno spazio sospeso, di qui la sofferenza. E' come essere già morti. Quello che offre la vita non ha più senso, ma nemmeno si può lavorare per darglielo! Nella maggior parte dei casi, la sofferenza diventa nel tempo insofferenza e alla prima occasione produce conflitti, rotture e separazioni e questa occasione si presenta quasi sempre quando i figli sono ormai grandi e autonomi. 

Il problema però è che in questi casi potrebbe essere troppo tardi, perché la fase critica è già passata, potrebbero non esserci altri treni da prendere. E si rischia di restare soli in stazione in perenne attesa. Quindi l'atto di coraggio consiste proprio nel prendere la decisione, quando la porta è socchiusa, spalancala e vai decisamente verso la luce.