Riflessione sull'associarsi

22.07.2012

Il tempo stringe, gli eventi si susseguono con una velocità mai vista prima. E' come se il mondo conosciuto stesse accelerando per oltrepassare una barriera e ritrovarsi dall'altro lato del cosmo.

Da qui nasce l'esigenza di addestrarsi come se si fosse degli astronauti per affrontare questo viaggio vertiginoso nelle profondità insondate. Le tecniche per affrontare il viaggio sono molteplici, tutte più o meno valide. Alla base di tutte c'è però il ritrovare il senso del proprio corpo e dell'entità che lo abita. Ritrovarsi, risintonizzarsi, risuonare con la propria più intima essenza è tornare ad essere uniti, integri. Unità e integrità che formano l'equilibrio ideale per affrontare stati di coscienza mai esplorati prima.

Personalmente, da sempre, ho avvertito questa esigenza, di sperimentare il corpo e con il corpo, conoscerlo, riscoprirne le potenzialità che mi offre. Non mi hanno mai convinto gli schemi dati, i suggerimenti e i consigli, ho sempre cercato di sperimentare in prima persona per rendermi conto del contenuto reale dell'esperienza. Ho compreso che l'esperienza degli altri non può essere la mia che nessuna esperienza può fare da guida ad un'altra essendo uniche per ognuno degli abitanti di questo pianeta.

Seguire gli schemi vuol dire avvalersi dell'esperienza altrui ma è come imitare e scimmiottare l'altro, lo schema è sempre imposto, il motivo sta nella necessità del controllo e dell'assicurarsi che tutto ciò che è stato stabilito in principio, si perpetui sempre. A questo punto è assolutamente necessario tagliare con questa continuità e l'unico modo è tornare su se stessi, ognuno con la propria individualità e identità. Questa condizione consente di creare un tipo di esperienza in continuo divenire, in continuo mutamento e trasformazione e in sintonia con l'energia che guida tutta l'esperienza di vita, una sinergia delle differenze e delle unicità, questo è il presupposto per cambiare e dare spazio all'apparire del se. Il vecchio mito del paradiso terrestre non è altro che questo.

Fatta questa premessa, parliamo dei metodi. Nel mio lavoro utilizzo il tantra e le meditazioni attive in particolare. La parola tantra è oggi abbastanza abusata e spesso fraintesa, tutti parlano e propongono tantra, creando forti suggestioni, lasciando immaginare chissà quali incredibili prestazioni, in passato, oggi un po' meno, il Tantra in Italia, è stato accostato ad un personaggio famoso, il cantante Sting, dalle prestazioni sessuali super. Si è parlato di ore e ore di sesso ecc.

Questi argomenti sono limitativi e fanno male al tantra che, aldilà delle possibili prestazioni fisiche cui può dal luogo e che sono comunque solo l'aspetto marginale, è una disciplina antichissima e molto potente, che utilizza sì l'energia sessuale ma al fine di trasformarla ed utilizzarla per l'espansione della consapevolezza e del se, per ritrovare la dimensione più intima ed autentica, la radice, l'origine. Osho, ha ripreso questo antico metodo e lo ha elaborato e adattato alle esigenze dell'uomo di questa epoca.

Personalmente utilizzo come metodo base le meditazioni attive o dinamiche, per distinguerle da quelle tradizionali, piuttosto statiche e contemplative. Il dinamismo è la chiave che le rende tanto efficaci. Il movimento, unito alla respirazione e al suono, mette fuori gioco la mente e i suoi pensieri, irretisce e disorienta l'ego, quello che rimane, ossia il vuoto e il silenzio, sono lo spazio nel quale si colloca la reale identità, colui che osserva, che fa l'esperienza.

Questo è quello che accade con la pratica assidua e intensa delle meditazioni attive. A queste tecniche dinamiche individuali, possono affiancarsi anche le meditazioni a coppie che ne raddoppiano l'effetto usando la polarizzazione dell'energia sessuale. Tutti questi metodi e tecniche consentono di porsi in una condizione del tutto nuova per vivere nel mondo con totalità e da una prospettiva completamente diversa. Quello che propongo per ora, quindi, è un corso di meditazioni attive. In seguito, se matureranno le condizioni, anche corsi di meditazioni a coppie. Il corso è rivolto a tutti, senza alcuna esclusione, un'opportunità per addestrarsi al ruolo che scherzosamente ho definito di astronauta, per affrontare i salti quantici e cosmici che ci attendono.

Il mio ruolo nell'ambito dell'associazione è quella di aggregare e creare una sinergia tra associazioni e operatori olistici. In questo modo è possibile evitare il fenomeno molto diffuso, sotto il segno dell'ego, delle contrapposizioni e dei conflitti che portano inevitabilmente al frazionamento e all'isolamento, creando la condizione del "dividi et impera" che impedisce la diffusione del messaggio olistico, è importante, quindi, formare una rete di collegamento, nel rispetto delle autonomie e dello spirito di ciascuna associazione e operatore olistico ed instaurare un rapporto di collaborazione reciproca, uno scambio esperenziale e promozionale, in questo modo l'energia non viene dispersa ed è possibile creare quello che poco fa ho definito una sinergia delle differenze e delle diversità. In tempi difficili, anche e soprattutto dal lato economico, la collaborazione può aiutarci a superare la crisi e rilanciare il messaggio di cambiamento e di trasformazione che prima di tutto parte da ognuno di noi, in questo modo sarà possibile influire positivamente sugli eventi futuri.