Rebalancing e amore

21.07.2014

Partecipare ai gruppi ha interessanti effetti sulla dinamica dell'ego, sulla quale ho scritto diversi articoli in passato. Ti accorgi quando la dinamica si attiva. L'ego, quando fai l'allievo e devi seguire le indicazioni del conduttore, ti suscita subito un senso di "umiliazione", che invece dovrebbe lasciare il posto al più lodevole e sano senso di umiltà.

Te ne accorgi, fai un passo indietro e ti rendi conto che, in fondo, ritornare a sperimentarsi è sempre un'esperienza bella e stimolante. Allora metti da parte la strategia difensiva e ti cali nella parte dell'apprendista e scopri sensazioni che pensavi non avresti più provato, risonanze forti che ti rimandano a situazioni di un "passato" che scopri essere sempre presente in te. Queste ed altre sensazioni emergono mentre mi accingo a vivere questo seminario sul massaggio "Rebalancing" di Osho.

Giornata vivace, ricca di spunti di riflessioni e di prevalente fisicità. Lavorare con il corpo è la caratteristica del Tantra, ma quando sei dalla parte di chi conduce rischi di dimenticarlo perché lavori poco sul tuo corpo che si fa sentire solo per la spossatezza di lunghe giornate di gestione del gruppo. E' pur vero che ti "ritorna" l'onda energetica, vibrante, compatta, di chi ti sta davanti e le sottili sensazioni delle sessioni più intense che penetrano in profondità e riflettono il tuo mondo interiore come in un grande specchio. Però sentire quelle stesse sensazioni nascere da dentro di te e dalla tua energia, è qualcosa di unico. Infatti mi sorprendo in atteggiamenti goliardici e giocosi, ad utilizzare dosi di autoironia che non ricordavo di possedere, riscopro la capacità di mettermi in gioco. L'incontro si svolge a contatto diretto con la natura in un agriturismo in "evoluzione". La sala che ospita il gruppo è già finita e perfettamente attrezzata, quando entro è come se fossi tornato a casa in uno spazio protetto e accogliente, ho la sensazione di potermi concedere qualsiasi cosa. Durante le sessioni, riconosco piacevolissime sensazioni, insieme a vecchi condizionamenti che vorrebbero "mordere", che però si sciolgono presto, evaporando in superficie. Riscopro il contatto fisico; e risorse che sembravano esaurite; sento l'energia espandersi e trasformarsi in gioia estatica.

Momento particolarmente toccante la lettura di discorso di Osho sul massaggio, che dice: "Allora la prima cosa è sentire che l'altro è semplicemente energia; tu sei anche energia. Dopodichè comincia a giocare con l'energia come se stessi suonando una chitarra. Fa che sia musica più che massaggio. Fa che sia gioco più che lavoro. Lascia che venga dal cuore più che dalla mente. La tecnica va conosciuta, ma poi dimenticata. Uno dovrebbe conoscere la tecnica e poi non preoccuparsi di essa. Essa si radica nell'inconscio e da li funziona, ma tu muoviti attraverso l'istinto. In questo modo tu senti l'energia dell'altra persona, presenti te stesso come un fenomeno energetico e poi due energie cominciano a giocare. Il massaggio è quasi come amare"

Il senso di queste parole trova totale riscontro durante il lavoro di gruppo, sento la differenza tra il dare e ricevere il massaggio "stando" nella mente o nello spazio del cuore; nel primo caso è come toccare un corpo oggetto su cui fai scivolare le mani quando e sentire il tocco di una mano estranea che invade il mio corpo. Non c'è armonia, le corde non vibravano. Viceversa il massaggio accade ed è un'offerta, un dono, che faccio a me stesso attraverso l'altro; un senso di profondo piacere e di gratitudine nel ricevere. Ora c'è suono, armonia, gioco, si vibra alla stessa frequenza e l'estasi è assicurata. Per essere nel cuore il presupposto è che l'energia si espanda e per questo soccorrono esercizi e sessioni preliminari; la sensazione più intensa la provo nel tardo pomeriggio all'ultimo massaggio, grazie alla lunga azione preparatoria iniziata al mattino.

Nel massaggio entrambi i partner devono raggiungere un livello di espansività molto simile. Nell'ultima sessione, quando si sono formate le coppie, tra me e la partner prescelta c'è stata subito intesa e desiderio di dare e ricevere. Questa particolare condizione di complicità la chiamo "Remeber", un "legame" che prescinde dalle circostanze e dal luogo. Nei moduli di tantra questa sensazione è abituale, chi scambia sia in gruppo che a coppie, si collega energeticamente all'altro e questa legame si avverte anche a distanza e si riattiva con forza quando ci si ritrova nei gruppi.