Processo reattivo

08.07.2016

Pratico il Tantra da diversi anni, in precedenza tutte le discipline tradizionali più diffuse in occidente, yoga, arti marziali, tai chi, qi gong ecc., Non mi sono mai cristallizzato in nessuna, grazie a quelle però ho maturato la condizione per percorrere la via del Tantra. In alcuni miei articoli, ho spesso accostato il Tantra all'alchimia, alla tradizione ermetica e allo sciamanismo, avendo individuato numerosi punti di contatto e similitudini non solo teoriche o speculative ma più autenticamente sperimentali. Mi sono confrontato con chi pratica la via Sciamana, Ermetica, Alchemica è ci siamo ritrovati in un unico spazio di consapevolezza.In particolare i processi reattivi, di cui parla Salvatore Brizzi in un suo recente articolo che mi ha dato lo spunto per questa breve riflessione e che ho postato su questo stesso blog, vengono "trattati" e lavorati anche nel Tantra in diversi modi e con diverse tecniche che possono apparire suggestive, elaborate, "strane", estemporanee, sono tuttavia ugualmente efficaci per comprendere il meccanismo. Nel caso del Tantra, più che resistere o disconnetersi si usa la catarsi, la fusione diretta con il processo reattivo così da comprenderne l'intima struttura, e per far questo il Tantra tra le altre cose utilizza anche la meditazione seppure con la caratteristica della dinamicità.Si sente parlare spesso di "Spazio del Cuore", accettazione incondizionata, dare senza nulla chiedere in cambio. Posso affermare per esperienza diretta che in tutti questi anni di attività di gruppo, di sperimentazione, di meditazione, di workshop di ogni genere, solo chi pratica la via del Tantra è in grado di accettare e di mettersi alla prova in qualsiasi altra via o disciplina, è raro che accada il contrario. Il Tantra è in grado di "contenere" qualsiasi altra esperienza. Chi pratica ognuna delle altre vie di realizzazione di se spesso non accetta di mettersi in gioco restando rigidamente attaccata ad esse.Il Tantra inoltre offre delle tecniche ben precise: meditazioni attive, sessioni, respiro ecc., sia singole che a coppie, con le quale lavorare su di se, altre prevedono solo istruzioni su cosa andrebbe fatto e su cosa no, oppure l'intervento di un qualcosa dall'esterno che, di per se stesso o veicolato, interviene a cambiare lo stato delle cose. La partecipazione attiva è la caratteristica del Tantra, nessuno veicola, non ci sono consigli o vademecum da seguire, ci si mette in gioco, si sperimenta da se stesse e per se stessi.