Le strategie dell'ego

12.04.2012

L'illusione di esistere può alimentarsi, proprio lì dove pensi di aver trovato una via di liberazione. In particolare questa dinamica si attiva all'interno del luogo dove lavori, con le persone che hai accanto e con alcune delle quali hai vincoli di amicizia e condividi emozioni, stato d'animo, riflessioni, esperienze intime. Una relazione che diventa, senza che te ne accorgi, simbiotica, al punto che star bene sul posto di lavoro dipende unicamente da come vanno questi rapporti, la stessa voglia di lavorare dipende da questo equilibrio. Arrivano segnali di allarme, quando il rapporto si "raffredda" per motivi difficili da comprendere, seguite da un distacco non solo emozionale ma anche formale; l'insofferenza alla condivisione degli spazi. La "freddezza" può durare una settimana o anche più e si manifesta con aperta conflittualità e silenzi imbarazzanti. La sensazione che emerge in queste circostanze è simile a uno "schiacciamento", un deficit energetico, tutto quello che fai sembra non avere più senso, lo spazio di condivisione diventa ingestibile. Si spegne l'entusiasmo, ti sembra di aver perso tutto quanto faticosamente avevi ottenuto con il costante lavoro su di te. Cerchi allora un rimedio, provando a riallacciare i rapporti, ma finisci con l'acuire la tensione e l'insofferenza. Provi a comprendere i motivi che hanno generato a questa condizione, individui una dinamica proiettiva nei confronti degli altri, analizzi le sensazioni e scopri che dipendi dagli altri, ti ci sei riflesso a lungo nei ruoli che essi rappresentano. Arrivi allora a soluzioni del tipo: rimango indifferente, oppure forzi la mano, senza alcun risultato. Anzi il malessere cresce nelle persone coinvolte, accade una contaminazione reciproca che estremizza l'insofferenza. Comincia a farsi largo in te la convinzione di aver costruito parte dello schema mentale sui colleghi di lavoro intorno ai quali gira tutto il senso di ciò che fai. Ripensi ai momenti di euforia e divertimento, con rimpianto e malinconia, perché non accetti che si possano cancellare con disinvoltura, tutti i bei momenti condivisi, trasformandoli in veleno. Diventi, così, consapevole che l'ego ha tessuto la sua rete, creando l'illusione che la tua esperienza sia condivisa sempre da chi sta con te. Scopri che ogni esperienza è individuale e che nessuno può, affiancandoti ed appoggiandoti, confermare che quello che stai facendo è la cosa giusta.