La Via dello sciamanesimo

26.04.2012

Dopo la seconda partecipazione mi sono deciso a scrivere della nuova esperienza che sto facendo all'interno di un gruppo di meditazione che ha come elementi di riferimento riti shamani e simili. Il gruppo, che conta numerosi partecipanti, è al suo settimo incontro. Le meditazioni sono dirette da Ruy un ragazzo brasiliano che ho conosciuto l'anno scorso perché ha partecipato a diversi incontri con il nostro gruppo di meditazione. Il suo gruppo è itinerante, tutte le volta cambia sede, che preferibilmente è privata per contenere i costi, infatti la partecipazione è gratuita.
Che stesse dirigendo anche lui delle meditazioni l'ho scoperto per caso visitando la sua bacheca su FB, la cosa mi è parsa interessante perché nella zona del Valdarno ci sono troppo poche iniziative di questo genere e per la particolarità dei contenuti e quindi mi sono deciso a partecipare; la prima volta era in programma la meditazione n. 6 chiamata la "Via del Sal", si è svolta in un agriturismo, messo a disposizione da una partecipante. Ci siamo riuniti in un punto di ritrovo prestabilito, li ho incontrato diverse persone che erano venuti al nostro gruppo e ovviamente Ruy, non ci si vedeva da diversi tempo ed è stato un piacere riabracciarci perché tra noi si era subito stabilito un'intesa energetica molto forte fin dalla prima volta. Ho notato che tra la maggior parte dei partecipanti c'era molta confidenza e credo non solo perché erano al sesto incontro ma anche perché si conoscevano da prima, c'erano anche dei neofiti, pochi per la verità e si notavano perché erano un po' in disparte. Devo dire che la prima volta è stata un'esperienza vissuta più da testimone senza eccessivo coinvolgimento perché la curiosità era tanta e volevo osservare. Ne è valsa la pena perché è stato un incontro suggestivo, forte, energetico. Anche la scenografia era originale, luci soffuse di candele, un tappeto lungo rosso sul pavimento e sopra di esso, una polvere bianca che poi si è rivelata essere del sale. Sulle due sponde di questo originale fiume di sangue e sale, due file di sedute bianche dove abbiamo trovato posto un po' alla rinfusa; poi mi sono accorto che nonostante la causalità delle scelte quasi tutti avevamo di fronte un rappresentante dell'altro sesso. Musica di sottofondo di origine chiaramente afro americana. Si comincia con un rituale di purificazione con le pietre calde, un contenitore di metallo con dentro sassi di fiume viene fatto girare e ognuno di noi prende un sasso....è davvero caldo anzi scotta decisamente, ma già questo stimolo caldo nel palmo della mani muove qualcosa, la voce di Ruy nel suo strano e caratteristico miscuglio di italiano e portoghese ci porta in uno stato di coscienza tutto centrato sul respiro, quindi ci esorta a scaricare attraverso le braccia e le mani tutta le negatività: rabbia, dolore, stress, malesseri e al contempo far crescere l'energia pulita rigeneratrice, usando la visualizzazione e l'immaginazione; pensieri ed emozioni positive, amore ecc. Al termine di questa catarsi, che ha come elemento catalizzatore il sasso, si ripongono le pietre nel contenitore dentro il quale il conduttore poi versa del liquido infiammabile a cui da fuoco, attraverso le fiamme purificatrici, tutto quello di cui i sassi si erano caricati viene arso e dissolto. Ma siamo solo all'inizio, dopo qualche minuto riprende la meditazione guidata che si sviluppa ora su una visualizzazione dell'energia nuova e rigenerata che si espande in tutto il corpo supera i limiti del corpo stesso e si proietta in un contesto immaginario di spazi sconfinati rappresentati in questa circostanza da un deserto, nel quale poco alla volta sorgono delle oasi che rappresentano la struttura organica del corpo nel contesto più ampio di una matrice rigenerativa costituita dal deserto. Ad un certo punto quando questa visualizzazione, incalzata dalla musica e soprattutto dalla voce sempre più concitata del conduttore, ha raggiunto un livello performante, si passa a proiettare l'energia verso il partner che è di fronte di la dal fiume, per alcuni minuti si proietta e si riceve energia a vicenda e ci si carica come dei condensatori. A un certo punto arriva il comando di alzarsi e porsi di fronte al partner di cui si vede solo la sagoma scura perché la luce è veramente minima, questo però consente di rimanere molto su di se non essendo distratti dalle cose intorno e tanto meno dal partner, per cui mandando energia a qualcosa che non si distingue si finisce per aumentare di molto la forza autorigenerante. Dopo alcuni minuti di grande intensità, arriva l'esortazione ad avvicinarsi al partner e lentamente venire in contatto con le sue mani, quando questo avviene tutta l'energia generata e saturata fino a quel momento si scarica portando tutti a uno stato di eccitazione estatica, e qui inizia il pezzo forte della meditazione. C'è lo stop e l'invito a tenere unite le mani con le braccia alzate a mo di ponte, creando una sorta di galleria, uno alla volta partendo da destra ci si stacca e si va a ricevere un'imposizione delle mani all'altezza della testa da una partner di Ruy che sussurra ad ognuno di noi qualcosa che riguarda il tipo di energia prevalente, l'importanza della stessa e l'uso che se ne dovrà fare. Si passa poi sotto il ponte di braccia e all'altro lato ci attende Ruy che "fissa" l'energia con dei passi e delle frasi in una lingua che sembra portoghese ma che ha nel tono qualcosa di arcaico e di incisivo a livello sottile, il palmo della mano indugia sul terzo occhio per poi scendere al cuore. In particolare per ogni persona "trattata", cambia il tono e l'accento di quello strano mantra. Dopo questo passaggio ognuno sceglie liberamente un posto dove sedersi o sdraiarsi e rimanere rilassato e immobile. Questo rituale segna la fine della meditazione. Ora comprendo il motivo di tante presenze e della continuità che sta avendo questa iniziativa. Penso anche che questo tipo di meditazioni faccia molta presa per le modalità e le scenografie molto suggestive che utilizza inoltre sono sostanzialmente diverse da quelle praticate dal nostro gruppo al punto da poter essere complementari. Intanto qualcuno molto vicino a me è entusiasta dell'esperienza al punto da affermare di aver trovato la sua "via".