Il Suono di dentro

24.03.2014

La vibrazione sonora è alla base di tutte le risonanze e le "sintonie" tra persone e consente di allinearsi in un punto centrale del suono che è comune a tutti. L'unica frequenza cosmica fa da catalizzatore, da diapason per accordare le diverse armoniche in un'unica vibrazione, quello spazio che vibra appartiene a tutti e a nessuno.

"Celebriamo il prossimo equinozio di primavera incontrandoci nel Cerchio del Suono, partecipando all'unita di gruppo come simbolo del risveglio alla vita, in sintonia con la nuova stagione." Così recital'invito a questo evento il Cerchio delle Voci di Venerdì 21 marzo 2014.

Disegniamo un cerchio piccolo, ma particolarmente intenso, sono presenti persone che lavorano su se stessi con discipline diverse: suono, canto, reiki, tantra.

A freddo c'è rigidità e un certo disagio a lasciar andare l'espressività. Allora soccorre la tecnica che suggerisce di iniziare attraverso il respiro, immaginare cioè di emettere suoni e impostare la bocca in modo da fare uscire il respiro articolato e modulato. Poi nel respiro si inseriscono le vocali, prima silenziose e poi sonore; si passa all'improvvisazione partendo da un suono di base, si sviluppano tonalità che si intrecciano, interagiscono vanno in risonanza tra loro. Questo lavoro, col passare dei minuti, scioglie e apre il quinto chakra che entra in risonanza con quello degli altri, allora la voce si dispiega armonica, intonata e forte.

Nasce un gioco di voci, si riparte ancora da una base e poi s'improvvisa, si ha come riferimento il suono che si genera al centro del cerchio escludendo quello intenzionale che la mente vorrebbe proporre. La melodia si sviluppa da se, irresistibile, inarrestabile e nasce dalla pancia, dal centro delle emozioni e s'irradia in tutto il corpo facendo vibrare perfino le ossa.

In quell'istante scompari, non ci sei più, in te accade, liberamente, l'espressione sonora; il sapiente uso di percussioni, introdotte al momento giusto, da vita a sonorità profonde, che riecheggiano quelle degli indiani d'America, si generano nel primo chakra e allora, istintivamente, inizia il movimento del corpo, la danza, i piedi battono in terra, si cerca il contatto con l'energia di base. Tutto vibra, il corpo, l'aria, gli oggetti, gli altri, lo spazio intorno. Il corpo si espande, perde i contorni, l'aura pulsa con la frequenza del suono e la vibrazione delle percussioni. Quando la musica lentamente svanisce, è sostituita da un silenzio pieno, dove c'è compiutezza, apertura, espansione, libertà. Il corpo continua a vibrare anche in assenza di suono e ti accorgi che non è così compatto come i sensi suggeriscono.

E' la melodia "divina" che emerge e si diffonde, ascolti la tua stessa voce e non "sembra" la tua, non ti appartiene, eppure sei dentro e dietro quella voce, quella melodia è la vibrazione della tua più intima essenza. Il suono apre la porta al divino e scopri che sei lì, sei sempre stato lì, nel mezzo, ma allo stesso tempo dentro di te.

La dinamica dei suoni spiega perché, nei moduli di tantra, negli stage e nei workshop accade quella magia dell'unione tra i partecipanti, che permane anche quando ti separi fisicamente, è la frequenza sulla quale tutti in quel momento si sintonizzano, il "suono" dell'energia che è unica, senza tempo e spazio, e quanto più ci si sintonizza, tanto più si resta "legati" come ad una rete invisibile. Ancora adesso dentro di me, intorno a me in uno spazio senza confini, sento presenti tutti quelli con cui ho condiviso esperienze profonde e forti. E spiega anche la dinamica tra il Maestro e i suoi discepoli.

Il Maestro è una frequenza che si avvicina moltissimo a quella universale e, nel caso di un "illuminato", è esattamente quella.

Se sei accanto al Maestro ti "accordi", ti "sintonizzi" con lui, Osho ripeteva, spesso, che se stai seduto accanto a un maestro, in assoluto silenzio, puoi entrare in comunicazione intima con lui. Accade, oltre che per "risonanza", anche e soprattutto per l'utilizzo di tecniche che consentono di "accordarsi" e "sintonizzarsi" con il suono e la frequenza primordiale. Il "lavoro" su se stessi e la presenza del Maestro ricompone le dissonanze e le disarmonie, la condivisione e la complicità energetica crea il legame. Il Sannyas segna il passaggio, celebra il tuo "sintonizzarti", da quel momento diventi un diapason che vibra e fa vibrare gli altri, tessendo una rete energetica.

Osho e altri maestri hanno creato l'Ashram e Comuni, con questo intento: "sintonizzare" quante più persone possibili sulla stessa frequenza, utilizzando tecniche di movimento, respiro e suono, elaborate scientificamente. I sannyasin, a loro volta, hanno creato gruppi e comuni per trasmettere questo messaggio di cambiamento e trasformazione che passa proprio attraverso l'allineamento a questa fonte sonora.

Tutto si riconduce quindi a vibrazioni, frequenze, suoni, che si articolano in tonalità diverse secondo le persone, il tipo di esperienza che ognuno di esse fa e al grado di consapevolezza raggiunto. Tutto si riconduce a un'intelligenza sonora manifesta e alla stessa ci si può "risintonizzare" proprio sperimentando, sul pentagramma della vita, tutte le melodie possibili.