Garanzie e responsabilità

23.04.2020

Seguendo in questi giorni le notizie sull'epidemia mi sono chiesto perché si continua a parlare di vaccino, nonostante la recente "scoperta" che la causa principale delle morti è dovuta a tromboembolia polmonare.

Ora si afferma che questa epidemia può essere curata nella fase iniziale anche a casa.

La domanda quindi sorge spontanea, se ai primi sintomi si possono assumere farmaci in commercio ormai da anni, curarsi e guarire, perché inocularsi un vaccino?

Un conto è l'accertata efficacia dei vaccini creati per malattie specifiche storiche, ormai quasi del tutto debellate, che però venivano assunti una volta per tutte, altro è assumere tutti gli anni vaccini diversi per difenderci da virus che nel frattempo mutano. Del resto è documentato che nonostante i vaccini ci si ammala e si muore ad ogni influenza stagionale e il trend è in ascesa. (Vedi statistiche Istituto Superiore di Sanità)

Ora si parla di rendere obbligatorio non solo il vaccino contro il Covid, peraltro ancora non scoperto, ma anche contro le influenze stagionali.

Personalmente, atteso quanto sopra, prima di adempiere all'obbligo, come minimo dovrei conoscere, come si fa per tutti i farmaci prima di assumerli, la lista degli elementi che lo compongono e le controindicazioni di ognuno di essi. Come è stato creato, da chi, come e dove. La documentazione delle sperimentazioni fatte su chi e come, che ne dimostri l'efficacia. Il tutto sottoscritto con assunzione di responsabilità.

Un suggerimento, per chiudere. Gli scienziati, i ricercatori e le grandi distribuzioni dovrebbero, oltre che occuparsi della fase della cura, impegnare il loro tempo e i loro capitali per concentrarsi anche e soprattutto sulla prevenzione e il potenziamento del sistema immunitario. In questo modo metterebbero a tacere le voci, sempre più diffuse, che la loro azione sia mirata solo ai profitti.

P.S.

Subito dopo aver scritto questo articolo ho trovato su internet un post si collega in qualche modo alle mie argomentazioni.