Consapevolezza ed ego spirituale

18.09.2015

Spesso ti metti in gioco in una mission di trasformazione e cambiamento non avendo dentro di te le condizioni per poterlo fare, perché dentro di te non sta accadendo alcuna trasformazione o cambiamento. Anzi spesso fai delle scelte diametralmente opposte. Ti sposi, hai dei figli, ti incammini nel percorso obbligato degli schemi dati, hai un lavoro che ti tiene "imprigionato" per i due terzi della tua vita e spesso sono lavori che hai scelto perché non avevi scelta, per sopravvivere. Quando arriva la crisi, e vorresti "cambiare", diventa tutto più difficile e faticoso, allora i rapporti si logorano fino e rompersi, i figli diventano un vincolo insormontabile che ti impedisce di muoverti ed agire liberamente. Ora hai degli obblighi, sei da solo a gestire la routine familiare quotidiana. Finché non hai "sistemato" i figli non puoi dedicarti a te stesso e quando questo accade, non hai più l'energia per fare quello che potevi fare prima, finisci quindi per "consumarti" in un agitazione ossessiva tra seguire i figli, pensare alla tua e loro sopravvivenza e al contempo ti butti nella mischia di iniziative e progetti energeticamente dispendiosi, così finisci per non essere efficiente né nell'una né nell'altra cosa.

La via iniziatica, la via che ti pone nella condizione di dedicare la tua esperienza di vita ad una mission di ricerca, sperimentazione e cambiamento, è già dentro di te, fin dalla nascita aspetta solo di trovare l'occasione per attivarsi e dispiegarsi in tutta la sua evidenza. La tua vita ha un'impronta diversa da quella degli altri, spesso è fatta di solitudine o di condivisione con persone particolari, che ti riflettono come in uno specchio e ti rimandano le conferme o le smentite della bontà del tuo percorso spesso non hai figli e può essere non solo una scelta ma anche un qualcosa che accade da se senza che tu lo voglia. Ti accorgi di fare scelte fuori dal contesto e dagli schemi, di sottoporti a prove e sperimentazioni su te stesso così assurdi e dolorosi da farti sembrare "fuori di testa". Ma tutto questo non è fonte di tristezza o di malinconia ma al contrario di grande fervore, calore ed entusiasmo.

Sei pronto per agire nel mondo come testimone e promotore del cambiamento e della trasformazione che accadrebbe comunque ma di cui tu sei la manifestazione vivente, la proiezione fisica di un intento e di un'idea cosmica "invisibile". Diventare consapevoli di questo può essere per te una condanna o una benedizione a seconda della condizione in cui ti trovi al momento di scoprirlo. Allora cerchi altri come te che "sanno", li "senti" ti ci sintonizzi e ti accorgi che non sono tanti e che fai fatica a tenerti in contatto a creare rete, perché devi lottare contro il resto della realtà che rema contro e con i tuoi stessi nemici che ti attaccano dal di dentro, mossi dal tuo stesso ego che si camuffa e si trucca per "fregarti" e il grande lavoro per stare sempre in osservazione, pronto a riconoscere il vero dal falso, quello che deve essere e quello che vorresti che fosse.

Quando raggiungi questa forte tensione interiore e tutto sembra allineato alla dimensione assoluta, sorge l'ultimo dubbio, la sensazione è che ti trovi ad affrontare una dimensione interiore che è molto vicina a quella che Osho definì l'Ego spirituale, l'ultimo grande baluardo da superare per entrare realmente nello spazio di consapevolezza universale e questo Ego si presenta sotto mentite spoglie di intenti lodevolissimi, di mission epocali che promettono cambiamento e trasformazione ma che come l'alchimia insegna rischiano di arenarsi nella contemplazione ipnotica della propria, presunta grandezza. Ti fermi lungo il percorso, alla fase "rubedo". E ti ci si butti a capofitto. Allora hai paura di non farcela e cerchi fonti energetiche esterne per alimentare l'enorme energia dissipata, per ricaricarti e non perderti nel buio profondo della inconsapevolezza nella quale ti stai avventurando per portare la tua luce, rischiando altrimenti di spegnerti. E' questo infatti il prezzo che si paga nella fase dell'Ego spirituale, la presenza di un faro che ti indica una fonte superiore di luce diventa allora indispensabile per non perdersi nella nebbia. In questi casi nel tantra si ricorre, quando non se ne trovano in giro, al maestro interiore che va però scoperto e concretizzato dentro se stessi prima di avventurarsi.