Caccia al vampiro

05.10.2020

Un governatore chi si rispetti, in un regime democratico, deve fare in modo che i suoi "sudditi" possano vivere nel modo migliore possibile e con una politica avveduta, intelligente, mirata. Soprattutto perché è stato eletto con un mandato diretto proprio dai suoi "sudditi".

L'intelligenza, la statura politica e la visione illuminata, si misurano proprio in circostanze problematiche, in periodi di crisi, quando diventa "difficile" vivere e quindi governare.

Un esempio tratto da una notizia di attualità: in una regione il numero dei positivi sta aumentando esponenzialmente, con il rischio di un ritorno nei mesi prossimi a fenomeni epidemici. A prescindere dalla possibilità o meno che questo avvenga e aldilà dei pareri sempre più discordanti sulla reale portata dell'emergenza, il governatore in questione ritiene che questo pericolo ci sia, cosa fa?

Intanto inasprisce le misure di sicurezza, obbligando i "sudditi" a portare la mascherina tutto il giorno, anche all'aperto e da soli....

Risolto? Neanche per sogno, perché non ha tenuto conto che la vita è più o meno ripresa, così le attività commerciali e lavorative. Questo significa, ahimè, assembramenti nelle metro, sui messi pubblici ecc. Tutti stretti come sardine. In queste condizioni è palese che la mascherina, come soluzione, non solo diventa inutile ma finisce per diventare dannosa in una condizione di ressa dove già normalmente è difficile respirare, inoltre i contagi si "sprecano".

Allora cosa fa? Lancia l'allarme sui mass media, come se questo problema fosse stato del tutto imprevedibile. Stavolta però, diventa obbiettivamente difficile trovare un "colpevole". E' così che di solito funziona se si vuole far "ripartire l'economia". I "sudditi" devono andare a lavorare, aprire negozi, centri commerciali e locali pubblici.

Come si risolve? Auto invece di mezzi pubblici? Immaginate gli ingorghi fatali nei grandi centri urbani, non se ne parla. Aspettare il prossimo bus o la prossima metro per stare distanziati? Equivale, nella migliore delle ipotesi, arrivare la lavoro all'ora dell'intervallo, niente da fare. Lavoro a distanza? Per alcuni sì ma, i commercianti, i negozianti, i commessi, gli operai?

Quale soluzione gli resta, visto che è convinto che se si va avanti così si scatena l'inferno? Ovvio, quella adottata quando la conta era dei sintomatici e dei malati e non dei positivi asintomatici, decretare blocchi più o meno generalizzati.

Al netto dei danni psicologici che una tale decisione comporterebbe, l'unico modo per non affossare definitivamente l'economia della propria regione, dovrebbe, se fosse un buon governatore, pagare gli stipendi ai dipendenti privati, i salari agli operai, coprire i mancati guadagni dei commercianti, dei ristoratori, delle partite iva...

Impossibile per le varie norme europee? Chi è causa del suo mal.... Le cose stanno così: se vuole continuare a "combattere" il mostro, e muoversi "con il coltello tra i denti" come un giustiziere in un videogioco, non c'è altra soluzione. Se vuole giocare, deve pagare o rinuncia al gioco!