Il Cuore tantrico

Con questa di Napoli, sono alla quarta partecipazione ad un assaggio di tantra di Tantralife con Radha, ma questa volta l'evento ha, per me, un significato particolare, si svolge nei luoghi dove sono nato e cresciuto. Non era però la prima volta che meditavo in questo centro, mi era capitato nelle festività di natale, il 29 dicembre per la precisione, in una serata di celebrazione e commemorazione di una nostra carissima compagna sannyasin prematuramente scomparsa in un incidente automobilistico. Quella sera si danzò la Nataraj che al contempo è un'intima relazione con sè stessi e meditazione sulle emozioni interiori e al contempo una danza espansiva e gioiosa.
Ci sono poi tornato, immediatamente prima del seminario, partecipando alla bellissima AUM Meditation, che praticavo per la prima volta in forma integrale. Un percorso lungo, intenso, che tocca profondamente i luoghi delle emozioni e dei sentimenti e che si snoda in un crescendo, tra odio, amore, risa, pianto, follia e che culmina con la bellissima fase della sensualità per poi consacrarsi con l'AUM finale, corale in circolo.
In quella circostanza ho conosciuto tanti nuovi compagni di percorso, con i quali ho legato in modo naturale, diretto, come li avessi conosciuti da sempre.
Il giorno dopo il contatto con il Cuore. Stavolta mi sembra di giocare in casa, non c'è tensione, né aspettative, mi concedo di godermi il week end lasciando che tutto accada come vuole accadere.
Mi concedo di essere dentro tutte le dinamiche e mi piace stare nello spazio di meditazione e lasciare tutto fuori. Come in ogni nuovo incontro ci sono persone nuove, ma anche qualcuno che conosco, ci sono anche gli "stranieri", tutti gli elementi per una bella esperienza.
Saranno gli anni che ormai cominciano a incidere o l'energia che non fluisce liberamente, sta di fatto che stavolta ho faticato non poco in alcuni momenti di lavoro sul corpo, e mi sono preso volentieri qualche pausa. All'inizio ho avuto anche difficoltà a respirare con profondità, nonostante le meditazioni giornaliere, il collegamento tra il chakra della radice e quello del cuore mi è sembrato intasato. Già la sera dell'AUM avevo avvertito come un peso all'altezza della bocca dello stomaco e in un abbraccio qualcuno me lo aveva fatto notare. Già alla fine del primo giorno però sento che la zona del cuore si sta liberando e quel nodo si sta sciogliendo.
In questo seminario non cerco nulla, non scelgo le partner, lascio che mi scelgano, che gli incontri siano assolutamente liberi da intenzioni e condizionamenti vari. Non provo disagio quando di fronte non ho quello che avrei potuto desiderare, così come non provo particolare piacere ad avere di fronte quello che speravo. Apprezzo anche le energie maschili che sono tutte molto belle.
I momenti più interessanti e stimolanti li vivo nelle meditazioni della domenica mattina, una sul cuore a coppie e la ormai immancabile e bellissima "Il segreto del tocco". In entrambi i casi riesco a rimanere su di me anche nei momenti più critici, mentre in passato finivo spesso per entrare nello spazio dell'altro, passo in rassegna le rigidità e le tensioni, ricordandomi di espirare sempre e comunque.
Prima di questa esperienza non avrei saputo spiegare il motivo profondo per cui sono venuto a Napoli, dopo sì, è stato come un flash, è come se avessi chiuso un cerchio, un ritorno a me stesso, alle mie radici, al bambino e al ragazzo che coltivava
dentro il bisogno di realizzare qualcosa di diverso e di totale, che leggeva libri "difficili" dal contenuto "improponibile", un bisogno di trasformazione che è maturato lentamente e che lo ha portato ora a praticare quelle cose difficili e improponibili e tornare a praticarle proprio lì dove le aveva incontrate.
Una sensazione indescrivibile una sorta di gioia malinconica, una contraddizione in termini, un paradosso. La domenica pomeriggio alla fine del seminario indugio a lungo nel Centro, provo una grande sensazione di amore e di espansione e il desiderio di abbracciare a lungo tutti. Un altro passo, un altro pezzo di puzzle la cui composizione non sembra aver fine.