Danza dei Chakra II

Dovrei sentirmi a mille dopo una giornata di grande lavoro con il gruppo e invece faccio fatica a sintonizzarmi con la realtà, non solo, dentro mi sento vuoto non c'è l'energia delle altre volte. Come se fossi saturo, stanco, senza quel benessere che poi supporta la voglia di fare e di replicare. Mi viene da rammentare ciò che Osho diceva ad un suo sannyasin al riguardo e intuisco che molto di quello che mi caricava dopo i gruppi apparteneva all'ego. Ora che anche i "risultati" sono diventati routine sta subentrando un senso di profonda insoddisfazione. Al suo posto però sento emergere, ancora sottile e impalpabile, un senso di gioia che nasce dal fatto di offrire agli altri l'opportunità di fare qualcosa per se stessi, la gioia del donare senza pretendere nulla in cambio, che finora si era mischiata a quella del successo personale.

Questo è il mio stato d'animo mentre mi accingo a riportare quello che è accaduto nel workshop di ieri. Si replicava "La Danza dei Chakra" con variazioni al programma, decise all'ultimo momento. Si erano iscritti in 12, si presentano in 10, l'età media dei praticanti si sta abbassando, fino a qualche tempo fa era di 45/50 ora siamo sui 30/35. Quindi c'è una maggiore attenzione dei giovani verso vie e percorsi per il cambiamento, alternativi alla politica e alla protesta fine a ste stessa, scelte fondate sulla consapevolezza che solo una trasformazione interiore può offire quelle potenzialità creative e intuitive che permettono di gestire le problematiche legate al fuori e di cambiare gli schemi.

Ieri tra noi c'era un diciannovenne, un record per quanto riguarda le presenze ad un workshop di questo genere!. Lo accompagnava la famiglia al completo, i genitori mi affidano" il figlio, raccomandandomi di lasciarlo libero prima delle 18,00. Apparivano preoccupati, increduli e un tantino diffidenti si vedeva che stavano assecondando un "capriccio" del figlio. Doveva essere con noi anche una ragazza ventenne, di Faenza, ma la distanza l'ha scoraggiata.

Veniamo al programma: prima variazione "I 5 ritmi" sostituiti dalla Stop Dance, meditazione brillante, super dinamica che crea al contempo radicamento e osservatore, l'alternanza degli stop and go, disorientano il corpo e la mente e obbligano il praticante ad osservare nei momenti di immobilità, tutte le sensazioni che emergono attivando la percezione di un qualcosa o qualcuno che osserva. La tecnica ha funzionato, tutti diranno di aver avvertito questa condizione ovvero che chi osservava era diverso da chi sentiva.

Seconda variazione l'Osho Chakra Sound al posto di Chakra Breathing, poi ci ripenso e scelgo di dare un tocco più dinamico con il Chakra Healing, che viene però sostituito all'ultimo momento con un fuori programma, un breve percorso sciamanico con destinazione la Zona di Sotto, affidato a una della partecipanti, che pratica sciamanesimo andino e che aveva portato con se un tamburo. Venti minuti di introspezione profonda, un viaggio che porta tutti i presenti in una dimensione che riflette quello che si era in quel momento; emergono simboli, messaggi, colori, forme, un approccio ideale alle sessioni del pomeriggio.

Dopo la pausa pranzo, come da programma, due sessioni tantriche che caratterizzano tutto il Workshop, Scambiare l'Energia e Comunione dei Chakra. Attivazione e scambio energetico con il partner per caricarsi e preparare le condizioni interiori più idonee ad incontrare l'altro nei punti di energia e fondersi nei nodi simbolici ed emozionali. L'esecuzione è efficace, intensa, totale, fluida anche da parte di chi era alla prima esperienza.

La successiva Comunione dei Chakra diventa un viaggio nella dimensione intima e profonda a specchio con l'altro. La sessione è lunga, intensa coinvolgente e fisicamente impegnativa non è facile tenere la posizione per più di quarantacinque minuti. Prima di iniziare avevo suggerito la posizione Shiva Shakti per stare più comodi, lasciando però la libertà di scegliere, considerato che la stessa presuppone un coinvolgimento intimo e fisico molto forte. Durante la sessione, via via che si saliva coi chakra, l'abbraccio è diventato sempre più stretto, e nell'ultimo step il contatto dei chakra era completo. Gli effetti sono stati così intensi che al termine tutti si sono distesi per elaborare il vortice di sensazioni ed emozioni che erano emerse, Occorreranno almeno 10 minuti prima di tornare alla "normalità".

Ultima performance, "Chakra Dance", scelta per celebrare il lavoro e i risultati di tutta la giornata, incontrare nuovamente l'altro a livello di chakra ma in modo dinamico alternando momenti di espansione e introspezione, che culmina con il Namaste finale che consacra il superamento dei blocchi, delle divisioni, della dualità e il perdersi totalmente in uno spazio di energia universale che scioglie tutti in un unico grande abbraccio.

Chiudo con una riflessione finale che si ricollega quella introduttiva: ho iniziato a scrivere articoli su questi incontri, e si parla del lontano 2007, con l'intento di elaborare sensazioni ed emozioni che nascevano nel gruppo con la pratica delle meditazioni e della varie tecniche, utilizzandoli come un feed back della mia crescita interiore e con la convinzione che, raccontandoli, il lettore sarebbe stato invogliato a provare l'esperienza. Questa fase si è conclusa tempo fa, quando ho posto fine agli incontri settimanali, per saturazione e conseguente inaridimento creativo dovuto a un calo energetico del gruppo, chiaro segno di esigenza di cambiamento. Il passaggio ai Workshop sull'intera giornata ha aperto spazi di sperimentazione nuovi e quindi ha riattivato il fuoco creativo, mi accorgo però che i resoconti hanno perso di senso e di efficacia soprattutto per quello che riguarda il mio arricchimento personale, potranno forse essere utili ancora ai lettori....?. E' come battere terreni già conosciuti, osservare panorami già visti, provare sensazioni ormai integrate. Sembra di aver raggiunto una vetta oltre la quale c'è solo lo spazio infinito e mi nasce il dilemma: ridiscendere a valle e provare con un'altra risalita o spiccare il volo.....