Dal picco alla valle

Ce la farò a contrariarmi perché il programma non gira e internet è in panne?. Nò, non riesco a innervosirmi, sono solo infastidito. Poi salto di palo in frasca e mi sposto sulla pen-drive nella quale mi ritrovo a scrivere questo ennesimo articolo sul nostro gruppo di meditazione.

E qui mi va di usare un'espressione che è anche un luogo comune, "come passa il tempo!" poi penso che è scontato affermare che il tempo è una dimensione virtuale, che niente "passa", al più si trasforma, ma lo faccio lo stesso. Guido il gruppo da ormai tre anni e l'esperienza mi suggerisce che è necessario e utile la "filosofia" del cambiamento e della trasformazione. Ogni momento può essere quello giusto per smettere, cambiare, fare altro. Fintanto che dura la sensazione di essere nel verso della corrente, l'avventura continua, compresi gli alti e i bassi. L'energia è come la corrente elettrica, un'onda sinusoidale, con "picchi e valli", per citare Osho. Momenti di grande intensità si alternano ad altri decisamente "mosci", in questi ultimi casi, la mente, sempre in agguato, suggerisce di mollare e fare altro, la parte saggia, però, si oppone, ritorna quindi la fiducia che fa tornare su...poi di nuovo giù e così via, come le montagne russe.

La teoria dei giorni si snoda monotona e la routine ingabbia, tutta la realtà sembra un fotogramma che si ripete all'infinito, gli spazi d'azione sembrano più ristretti e in quegli spazi, che coincidono il più delle volte con i week end, si canalizza tutta la ricerca e la sperimentazione attiva. Ancora fatico a rendere sperimentale tutto il resto della settimana.

Dopo la performance dell'Aum meditation, la sensazione è di aver raggiunto uno di quei picchi da far girare la testa e che ora sto scivolando velocemente verso la valle e non è suggestione, ma una reale sensazione fisica, corporea. Il fuoco si attenua come la fiamma di un camino che non viene più alimentata. In queste casi è naturale maturare la decisione di lasciar perdere tutto, è come se non si reggesse più il confronto con l'esperienza forte già provata per cui tutto quello che segue sembra banale. Questa condizione si riflette anche sul gruppo che, attaccato da questo "pessimismo", si restringe nel numero dei presenti, cala d'intensità energetica e fiacca la motivazione di chi partecipa. Gli ultimi due incontri, infatti, quello del 18 e del 25 di maggio, hanno mostrano "la corda", una flessione progressiva, nel primo siamo in 12 , nel secondo in 8. A somiglianza di una pulsione cosmica, è ora nella fase centrifuga. Di un battito cardiaco nella fase di contrazione.

Cito un altra frase abusata "dalla crisi inizia la riscossa" con l'annesso simbolismo della Fenice, e siccome ho il "difetto" di essere ostinato e caparbio, non mollo e rilancio con il calendario di giugno e luglio, con una particolare attenzione agli eventi, che prederanno sempre più spazio rispetto agli incontri settimanali. L'8 giugno si replica con l'"Aum Meditation" in trasferta a Livorno. Il 15 giugno, "Concerto di campane tibetane" qui a Montevarchi. Sempre in sede, il 22 giugno, incontro in forma di evento, con la meditazione "nata" nel nostro gruppo "La Comunione dei Cuori". Infine il 20 luglio, altro grande evento la "Trance Dance" integrale con Nirava. Gli incontri del gruppo si terranno nei sabati che restano liberi, indipendentemente dal numero dei partecipanti, si mediterà fino alla presenza minima di 4 persone. (Rieccomi a fare i conti della massaia, è più forte di me......!)

Diamo ora un'occhiata a quello che è successo nelle ultime due settimane. Il giorno dopo l'Aum c'è stata la meditazione quindicinale dell'altro gruppo, che io definisco sciamanico per via del fatto che lo conduce il mio carissimo e più volte citato amico brasiliano. In quel contesto c'è ancora l'impeto del giorno prima e come se la sala fosse ancora impregnata di quell'energia. Impeto che contagia anche quelli che non erano presenti all'Aum, la seduta è movimentata, l'impegno fisico inconsueto, ci si diverte con duelli energetici e giochi di coppia. Il conduttore, quando si passa alla meditazione guidata, è senza voce, fa fatica a farsi sentire, ha "urlato" troppo le sue emozioni, lui il giorno prima c'era. Tutto è molto bello e intenso.

Come l'incontro del 18, dedicato interamente al respiro, i "malcapitati" partecipanti affrontano la maratona dell'"Osho Chakra Breathing Meditation", una triplice salita e discesa lungo la scala dei chakra, accompagnata dal respiro che, via via che si sale, accelera come il ritmo della musica, fino al parossismo "impossibile" del settimo chakra. C'è sofferenza sui volti, soprattutto al primo giro di boa, al secondo stadio le cose vanno meglio e infine al terzo c'è un momento in cui tutti sono sintonizzati sullo stesso chakra e sincronizzati col respiro, quel momento si traduce nella sensazione di sospensione spazio temporale e di apertura del senza dimensioni. In molti dei presenti c'è ancora l'effetto Aum, che ha lasciato dei "segni", messaggi difficili da decifrare che condizionano la prestazione. Alla condivisione si parla di "blocchi", "pesi" in vari punti del corpo, di "strane" vibrazioni involontarie nella zona della pancia o in altre zone del corpo e altro ancora.

Altra storia l'incontro del 25, carico di attesa perché c'era da provare la bellissima meditazione, "scoperta" all'Osho festival di Bellaria "Remember yourself as light". Di questa meditazione ho già scritto nell'articolo relativo a quell'evento. Dico subito che non ha avuto la stessa intensità di quella e non poteva averla, visto il contesto e il tipo di energia del tutto diversi. Tuttavia sono state condivise sensazioni ed emozioni interessanti. C'è chi si è "sciolto" gradualmente nella luce, e questo gli ha consentito di sciogliere rigidità e chiusura indotte dall'Aum di due settimane prima. Altri descrivono un'intensa sensazione di gioia mai provata prima, un'apertura del cuore e una relazione sintonica, che li riconcilia con se stessi e il mondo.

A me che sono lì ad osservare e "guidare", a differenza delle altre volte, non arriva nulla dalla hall, se non la bellezza della musica, un puzzle di note costruito proprio per farti dissolvere nella pura luce. Non arriva nulla perché sono rigido, dall'inizio, anche prima dell'incontro, e troppo "chiuso" per "ricevere". Elaboro questa condizione e comprendo che la dinamica è ancora una volta quella dell'aspettativa, accompagnata da un senso di assuefazione, in questo periodo sono molto nella testa come non mi succedeva da tempo. Sono certo che l'Aum ha lavorato molto, anche su di me, inviandomi dei flash e dei "messaggi" sulla necessità di rinnovare ed evitare la ripetitività. E soprattutto rimettere in campo l'entusiasmo e il cuore. Se questa diagnosi è giusta, lo scoprirò al prossimo incontro che avverrà tra circa un mese, il 22 di giugno con la "Comunione dei Cuori", la "nostra" meditazione. Già sento che, al riguardo, mi sto creando delle aspettative, perchè vorrei si svolgesse con una massiccia presenza di partecipanti. Eh sì! L'ego in questo periodo è particolarmente ostile e aggressivo....in questo momento sono sicuramente a fondo valle.