Attraverso le Acque

Non è tra le giornate migliori, il tempo non c'entra, anzi è la prima vera giornata di caldo estivo. E' dentro di me che qualcosa non va. Si va a meditare ma la cosa sa di routine, di abitudinario, manca l'eccitazione delle altre volte. Anche nella sala c'è un senso di abbandono, come se non ci fosse più energia, sembra più spoglia del solito anche un po' più polverosa del solito. Penso che forse è l'ora di chiudere l'attività per quest'anno e prendermi una lunga pausa estiva. Gli ultimi due mesi sono stati intensissimi, l'ultimo week end trascorso a casa per intero, risale a due mesi fa. Poi con l'inizio del caldo tutto diventa più pesante e faticoso. Entriamo e manca ancora una buona mezzora per iniziare, ci accoglie la solita frescura del posto, però c'è un silenzio innaturale anche la musica che metto come sottofondo fatica a diffondersi. Rosaria sfoglia una rivista di Yoga ed io mi aggiro nella sala, quasi a chiedermi cosa ci faccio lì. Poi arrivano gli altri, Pavan, Gabriella, Antonella e Mirian, con me e Rosaria formiamo un gruppo compatto e assiduo. Lo definisco il gruppo base cui di volta in volta si aggiungono altri in modo saltuario. Aspetto ancora qualche minuto per vedere se si aggrega qualcuno in ritardo. Poi cominciamo. E qui l'atmosfera cambia, la sensazione iniziale è scomparsa, il gruppo con la sua energia collaudata scuote tutti da quel torpore insolito. Si ritorna allo stop and go che non si faceva più da qualche tempo, e mentre la musica procede con i suoi stacchi e riprese, torna un senso di allegria e di coinvolgimento. Stasera possiamo anche lavorare con le carte, il numero lo consente, la proposta del resto è accolta con contentezza dei presenti, era un po' che non ci misuravamo con i nostri specchi. Oggi ci confrontiamo con il "Sentiero dell'Essere", il punto del nostro rapporto con noi stessi. Proseguendo poi nel programma sui chakra, segue la meditazione guidata sul secondo, un centro fondamentale, critico, dove si raccoglie tutta l'energia di trasformazione, il sentiero che ci consente di cambiare e mediare l'energia istintiva e primordiale nel rapporto con l'altro e la realtà esterna. Le acque generatrici, il primo chiarore della vita e della dualità, il giallo dell'alba sul mondo, la meditazione si snoda proprio in un percorso di trasformazione, il corpo si scioglie nella liquidità e si espande inondando tutto ciò che c'è intorno, una regressione fetale che induce a cercare il contatto per sentirsi identità. La sperimentazione dell'esistenza allo stato primordiale, la fusione con la materia che si sta formando e il piacere della scoperta della fisicità e della sensualità. Non sarà così per tutti, in queste circostanze sorgono tutti i blocchi e le fratture di anni di condizionamento. Tutto il percorso di questa meditazione somiglia a viaggio in una dimensione immaginativa, quasi onirica, infine il risveglio che però lascia una perdurante e condivisa sensazione di estrema calma e tranquillità, di benessere, una fusione con la parte materna e femminile. Breve intervallo e poi annuncio la Kundalini, qui si scatena un coro di proteste, troppo faticosa!....no proprio dopo una meditazione così tranquilla! Non posso farcela.....non la sopporto. Devo richiamare un po' tutti all'ordine e con severità fraterna ricordo che chi si ribella è la mente istigata dall'ego e noi siamo qui per decondizionarci da entrambi. Metto su la musica senza tanti indugi e via.....la kundalini è sempre kundalini, smorza ogni contrasto, ricompone ogni strappo, trascina via la mente e l'ego in un vortice energetico che ha del miracoloso. Noto che proprio i contestatori più accaniti sono completamente dentro. Nessuno alla fine può dire di essere stanco o annoiato. Ogni tanto uno scuotimento ci vuole, per spazzare via la polvere, poi l'acqua penserà a fare il resto.