Ali del respiro

Passare da due a tre incontri mensili, è sicuramente più impegnativo. Se da un lato non c'è neanche il tempo di riportare quello che è accaduto, dall'altro si sente l'effetto favorevole della continuità sui partecipanti, che sono più assidui, mantengono la carica energetica più a lungo e non c'è in loro l'effetto dispersivo tipico dei lunghi intervalli. Inoltre si crea una maggiore coesione del gruppo, con momenti di condivisione che esulano dal solo contesto dell'incontro per allargarsi al piano personale.

L'"affiatamento" non è altro che questo, la conoscenza e la fiducia reciproca, lo scambio di emozioni e riflessioni, l'aprirsi all'altro, divertirsi, celebrare insieme.

Tutte cose che hanno bisogno di calore, amore, attenzione, che si sviluppano quando un gruppo di persone lavora con sinergia, vive e condivide le meditazioni insieme. Si aprono spazi di consapevolezza e sensazioni nuove che si potenziano e arricchiscono mano a mano che si procedere nel lavoro comune.

Tutti questi elementi producono risultati che in altre circostanze non si sarebbero avuti. La giornata di oggi, 8 dicembre 2012, è forse una delle più fredde da quando è iniziato l'autunno, un vento gelido, con radi fiocchi di neve sparsi qua e la che provengono dalle montagne circostanti dove è facile immaginare la presenza di bufere di neve. Siamo un po' in anticipo e quindi ci tocca rimanere sull'ingresso in attesa che ci venga aperto, il congelamento è assicurato....dopo 15 lunghissimi minuti, alla 16 e 25, entriamo cercando subito il tepore dei termosifoni. Per ora siamo solo in quattro.....la festività e il freddo fanno temere una defezione totale. Invece nel giro di pochi minuti arrivano quelli che dovevano arrivare, e il numero 10, che è la costante di questi incontri, viene nuovamente raggiunto.

Si comincia con un certo ritardo e oggi c'è da lavorare sul respiro ed è in programma una meditazione attiva abbinata, Chakra Breathing Meditation. Negli ultimi incontri, visto che le presenza sono costanti sto cercando di dare una linea di programma minimo al nostro lavoro e, visto che le maggiori difficoltà emerse negli ultimi tempi erano legate al respiro, ho deciso di quantomeno illustrare per sommi capi le funzioni del respiro e le varie tipologie studiate nel tantra e abbinare quindi una meditazione che usa proprio il respiro.

L'argomento trova i partecipanti estremamente interessati e attenti, anche nella breve parte pratica c'è applicazione e voglia di sperimentare, numerose le domande e le curiosità, soprattutto quando si parla del respiro energetico che è legato alla sessualità. Emerge evidente la difficoltà a portare il respiro in basso e soprattutto a tenere le spalle rilassate nell'inspirazione, qualcuno ammette di accorgersi di essere spesso in apnea o di avere un respiro molto corto. Il tentativo sia pur contenuto e breve di attingere col respiro a profondità mai sondate, provoca reazioni interessanti, che ci si riserva di condividere e sviluppare in altre occasioni.

Dopo un breve intervallo, si passa al respiro nei chakra. Volutamente mi astengo dal soffermarmi troppo sui punti energetici e mi limito ad indicare le posizioni lungo la colonna vertebrale anche per dare una mappa minima sulla quale allineare il respiro. In questa meditazione, come suggerisce Osho, non è importante sapere dove esattamente sono i punti né di applicarsi troppo dal punto di vista immaginativo e mentale, ma lasciarsi guidare dalle sensazioni e dalla vibrazione della musica per localizzare i punti e portarvi il respiro, il resto accade da se seguendo il ritmo e aiutandosi con il movimento del corpo, lasciandolo oscillare liberamente e fluidamente. La Osho Breathing è impegnativa, molto energetica e "smuove" molto, peraltro può essere anche una sorta di chakra test, una verifica di eventuali blocchi o ingorghi dei vari punti energetici. Le tre fasi ascendenti e discendenti durano in tutto 45 minuti, la prima è quella più difficile, che mette spesso in crisi, la seconda è di rottura, la terza accade quasi da sola, il respiro si dirige da solo nei punti dove deve andare, l'esecutore diventa puro osservatore e tutto accade nel corpo da se. Per qualcuno l'impresa è proibitiva e ci sono tre "ritiri" dopo un giro e mezzo, in fondo arrivano più o meno la metà dei presenti gli altri si "limitano" ad arrivare al termine in qualche modo. I quindici minuti di silenzio arrivano come un "dono del cielo".......per tutti.

C'è tempo solo per una brevissima condivisione durante la quale emergono i disagi e i problemi già evidenziati dalla pratica, qualcuno però parla di visualizzazione di colori e di una sensazione di allineamento della colonna vertebrale come se un filo di acciaio avesse legato tutti i punti energetici tra loro che si fanno sentire come una pulsazione o come un senso di vuoto o ancora un peso ecc. Oggi si è provato a scalare la difficile parete del respiro. Respiro che è la chiave che apre lo scrigno dei misteri e delle emozioni, dei condizionamenti e dei blocchi ma che contiene nel fondo un diamante di rara purezza, la consapevolezza di se.