4 Direzioni
Si replica a Fontebussi, l'esperienza del primo incontro è stata molto gradita e intensa. Quella che doveva essere un'iniziativa rivolta all'utenza della struttura, si sta trasformando in un incentivo, per il nostro gruppo, a svolgere le meditazioni attive in un ambiente sicuramente più suggestivo, energetico e gradevole di una palestra.
Anche oggi non ci sono stranieri né connazionali residenti, è comprensibile, chi viene qui vuole godersi il completo relax e la quiete e la bellezza del posto. Anche il cambio della giornata, il martedì, non ha sortito gli effetti sperati.
Quindi ci siamo noi del gruppo storico e quelli nuovi dell'associazione, ci sono assenze per impegni di lavoro o per ferie. Dieci i presenti, un buon numero per una meditazione di gruppo. C'è anche Monica, l'interprete, che anche a questo giro resta "disoccupata".
Il tempo è bello, il caldo è ancora quello africano, anche quassù c'è afa e si suda parecchio, stavolta però abbiamo portato diverse bottiglie d'acqua. C'è un accenno di brezza che tende a crescere di intensità, perché siamo pur sempre in collina.
Ce la prendiamo comoda sia per aspettare i ritardatari ma anche e soprattutto perché qui sotto questi portici si sta benissimo, rilassati in comode poltrone, ci si gode il paesaggio, soprattutto i nuovi sembrano apprezzare molto questa condizione.
Si inizia con un quarto d'ora di ritardo dopo le consuete prove tecniche, stavolta c'è un solo cd nel lettore, il mio, e lo si programma in modo che non ci siano indesiderate ripetizioni di brani.
La meditazione stavolta è più complessa e quindi merita una presentazione più lunga, si esegue la "Heart Chakra Meditation". Ci sistemiamo inizialmente tutti sotto al portico a piedi scalzi sul cotto. La "4 direzioni", è sicuramente una prova impegnativa e completa. Si lavora sul radicamento, il respiro, lo spazio del cuore, il senso dell'orientamento, l'approccio allo spazio e il senso dell'equilibrio.
Quando si comincia a girare, qualcuno si irrigidisce, limitandosi ad allungare solo le braccia nella varie direzioni, o torcendo il busto, altri hanno difficoltà a ricordare i movimenti, tutti però ci mettono grande impegno. La respirazione senza soste che parte e ritorna al cuore, nei momenti di pause fa venire fuori il fiato corto e affannato, più che si procede, il respiro diventa sempre più aperto ed espanso ed espanso. L'ultima rotazione, quella a trecento sessanta gradi, pur essendo la più complessa, riesce alla perfezione, siamo tutti sincronizzati, l'energia è al top, l'impressione è che, ad un certo momento, non siamo più noi a voler girare. La forza che abbiamo messo in moto, che interagisce collegando i nostri movimenti, trascina tutti anche quelli che prima erano in difficoltà.
In questa circostanza decido di eseguire anche le ultime due parti della meditazione, l'ascolto da seduti e le campane tibetane da sdraiati. È una rivelazione assoluta. La bellezza struggente della musica di "ascolto" è tale da lasciare stupiti e rapiti, dopo tanto lavoro nella zona del cuore, sale su una commozione molto intensa. Segue infine la rilassante ricomposizione dell'energia con tocchi di campane tibetane che agiscono sui vari chakra e ne accentuano l'apertura e la permeabilità all'energia che si è mossa. Siamo ora tutti sul prato.
Un profondo silenzio che segue ad un ultima, acuta vibrazione di campana, ci fa comprendere che la meditazione è terminata. Un silenzio che esalta il fruscio dei cespugli mossi dalla brezza e il canto breve e ritmato dei passeri. Si resta ancora qualche minuti distesi, non c'è fretta di uscire da questa dimensione magica.
Io nel frattempo vado a bloccare il lettore che accenna a far ripartire la meditazione dall'inizio!!
Quando torno sono tutti in cerchio ed ha inizio una condivisione spontanea, tutti hanno trovato la meditazione molto bella. Qualcuno ammette di essere andato in confusione con i movimenti ma di essersi poi ritrovati magicamente coinvolti nell'ultima parte, altri riferiscono strane sensazioni fisiche, come il formicolio della piante dei piedi o di altre parti del corpo, c'è chi ha sofferto di vertigini durante la rotazione, c'è unanimità nel confermare che si è attivato dentro qualcosa di indefinibile, viene descritta come una spirale che ha prodotto una salda centratura e radicamento. Allo stesso tempo si è avvertita una chiara apertura della zona del cuore e l'espansione del respiro. La rigidità della postura ha prodotto, in alcuni, leggeri dolori alla schiena e questo diventa motivo di riflessione circa l'importanza di sviluppare una maggiore flessibilità e fluidità dei movimenti. Un problema che riguarda particolarmente i maschi, restii a fare propria questa caratteristica "femminile". Una della partecipanti, che è stata la prima a spostarsi sul prato, dice che a un certo punto ha sentito il pavimento di cotto bruciare letteralmente sotto i suoi piedi, in effetti nella zona dove ha lavorato il gruppo il pavimento è ancora caldo, al tocco, rispetto ad altre zone. La condivisione termina spontaneamente così come era iniziata, ma indugiamo ancora sul prato seduti a goderci questa sensazione insolita di espansione e di carica energetica mista ad un profondo senso di rilassamento e quiete.