Volo dell'aquila

Ed eccoci qui a mettere in discussione tutto. Si avvicina la primavera e si avvertono i primi sintomi fisiologici. Qualcosa sta cambiando nella natura e così dentro di noi, per la legge che ciò che accade nel macrocosmo si riflette nel microcosmo e viceversa. Un senso di trasformazione e di cambiamento che si riflette in una voglia di far nulla, di riposare, di dormire di più. Il corpo si prepara all'ennesima rinascita e quindi ha bisogno di una condizione di calma e di stasi. Ma la struttura della società nella quale viviamo non consente soste, i ritmi sono sempre gli stessi, qualunque sia la stagione, c'è da produrre, produrre, produrre......non importa che poi ci si ammali perché si ostacola o altera il corso naturale delle cose. Ormai è da secoli che non c'è più corrispondenza tra il comportamento dell'uomo e la ciclicità della natura. Hai voglia a parlare di 5 elementi, di yin e yang, di ciclicità, di equilibrio e allineamento dei chakra. L'imperativo categorico è il dovere, rispondere alla richiesta di prestazioni, muoversi lungo il corridoio senza finestre creato da una civiltà efficientista, produttivista, consumista e con tutti gli "isti" possibili.

Topolini che seguono il labirinto ceco per arrivare dove non andrebbero mai se solo potessero. Perché dico tutto questo.....non lo so forse perché sono anch'io in preda alla crisi dell'incipiente primavera o perché ne ho piene le tasche di ripetere all'infinito tutta una serie di comportamenti, gesti di routine da ormai più di 30 anni. E meno male che sono un meditatore, sennò chissa dove sarei adesso con la testa. Dicevo mettere in discussione, sì perché è un po' quello che accade quando il sabato ci riuniamo in gruppo e meditiamo. Oggi poi il programma prevede proprio un ritorno all'istintività e all'animalismo più puro, cancellare di brutto la personalità, l'ego, la maschera che da bravi, si fa per dire, attori indossiamo ogni volta che c'è da interpretare un ruolo sempre più da marionetta. Il bello è che più si va avanti nel lavoro, più si medita e si piccona l'ego e sempre più aumenta l'insofferenza e la consapevolezza che va cambiato il sistema di vita. Aumenta sempre di più il numero di persone che avverte questa esigenza e si moltiplicano i gruppi e i movimenti che utilizzano le tecniche meditative e olistiche in genere, la sperimentazione paga in termini di cambiamento di comprensione, conoscenza. Tornare a ritrovarsi per trovare la soluzione alternativa allo stato attuale delle cose, la "rivoluzione interiore", cambiare dentro per cambiare fuori.

La Trance Dance ha i requisiti tecnici per provocare un piccolo terremoto nella struttura della personalità più di altre meditazioni. Gli amici presenti questo pomeriggio sono tutti consapevoli di questo e non vedono l'ora di cominciare, ma prima con sottile perfidia li invito ad una meditazione sulla respirazione che li costringere a mordere il freno, siamo a febbraio e si conclude il lavoro sul secondo chakra che in un breve percorso in 5 stadi si collega al chakra del cuore per consentire una lettura neutra, diretta, oggettiva di quello che è racchiuso in quello scrigno di emozioni, sentimenti, sessualità e sensualità. Dal Cuore poi si parte per questo viaggio lungo, misterioso, eccitante, dentro le profondità del nostro essere, nelle oscurità dell'istinto, della primordialità, degli archetipi, tutto ciò che ruota nell'inconscio, dove tendiamo a buttare tutto quello che vorremmo fare e non possiamo, le nostre ribellioni, i nostri no, i nostri si, i nostri bisogni elementari, i desideri inappagati. Un viaggio a rischio perché non si sa cosa si troverà in quella cantina umida e oscura ma tanto ricca di energia e così vicina alla nostra reale natura. La meditazione sul respiro scivola via senza problemi e ci si concede solo 5 minuti di preparazione prima del viaggio. L'esecuzione prevede l'uso della mascherina o di un foular, non tutti se ne sono ricordati, allora per creare l'atmosfera giusta si spengono le luci, nella penombra ci si vede appena così anche chi non è bendato non più distrarsi più di tanto.

La musica parte lentamente ma dopo qualche minuto il ritmo si fa largo, i tamburi battono con insistenza, in certi momenti con furia e il rimbombo fa vibrare il parquet della halle. I primi 5 stadi, di preparazione, sono una maratona a tappe sempre più incalzante che culmina poi con la mezzora ininterrotta di crescendo che è una vera e propria tempesta di suoni, di percussioni, di vibrazioni, che innescano una reazione elettrica nei corpi portandoli in certi momenti a movimenti parossistici, è incredibile come in tanta tregenda non ci si scontri l'un l'altro. Per l'occasione partecipa a questa meditazione un nostro amico che pratica meditazioni sciamaniche e che costituisce la forza in più con i suoi "voli" in mezzo agli altri, le sue grida che imitano gli animali, i suoi mantra cantati e recitati che aumentano l'intensità dell'energia che è già di per se molto forte. Quando l'ultimo rullo di tamburo si stempera facendo vibrare ancora una volta tutta la sala, la danza prosegue ancora per qualche minuto oltre il silenzio e i suoni delle percussioni lasciano il posto a quelli emessi dai danzatori, ormai sudati, stravolti, ma ancora carichi, quando il silenzio alla fine prevale, si odono le espressioni di rammarico di chi avrebbe voluto continuare. Non c'è da fare alcuna condivisione oggi, si è già condiviso con grande intensità con i propri corpi e la propria energia. Lunghi, interminabili abbracci, sottolineano i livelli di apertura e di liberazione raggiunti. L'euforia prosegue anche fuori dalla halle, nei corridoi, negli spogliatoi, è tutto un giocare, ridere, prendersi bonariamente in giro e abbracciarsi ad ogni occasione, è un'esplosione di libertà e di autenticità, come bambini ormai cresciuti che hanno ritrovato la gioia di vivere. E sabato si replica sempre nel segno dell'espansione e della demolizione degli schemi. Da qualche parte c'è ancora chi rema contro questa inarrestabile corsa al cambiamento e alla trasformazione, al superamento di schemi ormai logori e l'attaccamento a posizioni conservatrici che confortano e rinforzano unicamente l'ego e le sue necessità, una condizione che come si è visto genera competizione, conflitto, che detta regole discriminatorie, che ha portato alla crisi di identità e di spiritualità ed ora anche di sopravvivenza. Le meditazioni, le discipline olistiche, tutto quanto si rivolge alla salute del corpo e dello spirito sono l'unica via di uscita aldilà dei personaggi, dei maestri e dei mistici che le hanno pensate. Perché da più parti, ci si arrocca, ancora, su posizioni reazionarie e conservatrici, si va a scovare e a porre in evidenza, in una sorta di azione disperata, ciò che di "negativo" c'era in quei personaggi, per confutare la bontà delle tecniche che hanno creato, e questo per scongiurare la possibilità che l'uomo cambi e il mondo cambi e perpetuare lo "status quo" nel quale evidentemente ci si sente più al sicuro. Ebbene c'è tanta forza nelle testimonianze e nei risultati raggiunti, in chi pratica, che oramai è impossibile negare l'evidenza della loro efficacia; queste tecniche, meditazioni, esercizi o in qualsiasi alto modo li vogliamo chiamare, funzionano e come, c'è solo da avere il coraggio di mettersi in discussione e provare. Purtroppo l'ego, che è costituito da tutto quello che la società e l'eredità di chi c'era prima di noi hanno prodotto, e che sottende a queste contestazioni, provando, si troverebbe a negare se stesso, ed è la mancanza di questa consapevolezza il vero problema.