Scambiare l'Amore

Forse è la stagione che è appena entrata, la primavera, ma c'è tanta voglia di riposare, di stare fermi e tranquilli, il corpo manda segnali forti e chiari, dice "ora concedimi un periodo di tregua perché devo lavorare, devo soddisfare l'ennesima richiesta di trasformazione e rinascita", seguendo la natura. Ma non si può, ci aspettava, nell'incontro del 23, una giornata particolarmente intensa.

E così e stato. L'esperienza col gruppo, l'altro ieri, è stata entusiasmante. Comincio ad essere a corto di aggettivi per cercare di definire le esperienze delle meditazioni che si succedono a ritmo così costante. Sabato però ho avuto l'esatta percezione di cosa voglia dire gestire un gruppo, che cosa voglia dire, stare lì e percepire sensazioni e flussi che mi aprono spazi di comprensione e di consapevolezza imprevedibili. In questo incontro ci siamo cimentati con "Il segreto del tocco", geniale meditazione creata da Radha Luglio, allieva diretta di Osho e mia maestra di Tantra. Questa meditazione l'ho eseguita un numero incredibile di volte, ed ogni volta mi è sembrata diversa, e questo perché ero io, ogni volta, ad essere diverso, uno riscontro costante e ciclico della mia condizione. Questa volta per stare dall'altra parte, dalla parte di chi osserva e guida, è stata un'esperienza originale, unica, è stato come osservare la meditazione attraverso una lente magica, un campo energetico che svela tutti i particolari, le sfaccettature e sfumature della tecnica, e che permette di comprendere appieno il senso di questa meditazione. I suoi tempi, il ritmo, i flussi energetici, l'immedesimazione, lo stare su di se, lo stare sull'altro, le difficoltà, l'imbarazzo, il lasciare accadere, il controllo, l'intenzione e il libero fluire, i movimenti pensati e quelli che accadono, i contatti totali e quelli timorosi. Corpi che si irrigidiscono, altri che si sciolgono come fossero liquidi, fondendosi l'uno nell'altro.

Ora potrei definirla lo "stop and go" della polarizzazione energetica, perché ti fa prendere coscienza della presenza dell'altro senza trasferirti nell'altro, perchè sposta poi l'attenzione su di te con la riscoperta del proprio corpo, una relazione d'amore, un dialogo intimo e totale, che si era dimenticato, che si innesca e diventa un torrente di gioia e di tenerezza. E' come ritrovare il bimbo che si era perso nella confusione dell'adulto represso e condizionato. Poi quando il cuore avvolge in un potente abbraccio questo bimbo ritrovato, si va verso l'altro con questa nuova attitudine di tenerezza e amore che è cresciuta e che trabocca, si va ora a donare all'altro, in uno scambio sincronico e armonico, una riscoperta della parte di se nascosta, quella che ricompone la frattura primordiale. Non si ha però il tempo di perdersi nell'altro che arriva un altro stop. Si ritorna su se stessi, fermi, seduti su di se, in ascolto della miriade di sensazioni che si sono attivate. Pochi minuti e poi si riparte con rinnovata consapevolezza, verso l'altro e stavolta per tentare una fusione totale e catartica. Anche in questo frangente è possibile "sentire" il grado di fusione, la presenza del testimone che osserva, oppure il totale abbandono nel perdersi. Si percepisce finanche il tipo di legame che c'è tra le coppie, se ce n'era uno pregresso o se si tratta del primo timido approccio. Le fasi che si susseguono danno la misura del graduale, progressivo, sciogliersi delle tensioni e del concedersi al tocco perché ora c'è fiducia, perché ora è accaduto qualcosa, dentro, si è mollata la presa, il controllo, non c'è più timore. Allora si può restare in superficie, con il solo contatto delle "antenne del Cuore" le braccia, le mani e le dita, oppure si scende in profondità per cogliere tutta l'energia del contatto. L'energia che si sprigiona in questi frangenti è palpabile, puoi sentirla avvolgerti, passare dentro e oltre te, satura lo spazio che diventa elettrico, un senso di calore particolare, il calore del cuore, la fragranza.

In occasioni come questa c'è una sorta di selezione naturale, a questi tipi di esperienze partecipano solo quelli che hanno fatto la scelta, che sono "entrati" nel senso delle meditazioni, nel senso della sperimentazione, nel senso di se. E sabato c'era, ancora una volta, chi doveva esserci, un supporto energetico non indifferente dei nostri amici del centro di Lucca e, del nostro gruppo, quelli che sapevo essere maturi per questa esperienza.

Prima di questa immersione nelle profondità dell'energia polarizzata, c'era stato un primo approccio con l'ambiente marino con "Il mare e l'alga", un classico delle meditazioni a coppie, una tecnica che ti consente di avvicinarti in maniera soft al contatto con l'altro, a sperimentare la capacità di dare amore e la misura della fiducia che si ha nell'altro, nel lasciarsi andare senza paura. In questo frangente si era già mossa tanta energia e il "fuoco" si era acceso in molti dei presenti. E ancora prima di questa "piccola", preziosa meditazione, un lungo, intenso riscaldamento, venti minuti di danza e d'incontro con l'altro, senza soluzione di continuità, con la colonna sonora dei canti sacri degli indiani di America.

Ho voluto descrivere a ritroso il racconto di questo incontro. Un risalire dalla foce alla sorgente, come il "rituale" d'amore dei salmoni che risalgono la corrente per depositare le uova, il frutto del rito più antico del mondo, l'unione.

Ora ci sarà una lunga pausa per le festività di pasqua e per l'appuntamento imperdibile del festival di Osho a Bellaria. Ci ritroveremo tra due settimane, il programma è ancora da definire.