Rivalsa dell'ego

L'ego è sempre in agguato, anche e soprattutto quando pensi di averlo messo all'angolo. E' accaduto in occasione di questo incontro che voleva essere una prosecuzione di quello del 16 aprile, nel quale si era aperta una grossa breccia nell'energia del cuore. Anche in questa occasione si prevedeva una partecipazione numerosa, addirittura 20 persone, con ben 10 nuovi arrivi. Qui si è inserita la dinamica dell'ego, che si è subito ingrandito e saturato di aspettative, al punto che il venir meno poi di queste dieci persone ha creato i presupposti per rendere la seduta più difficile e delicata del previsto. Eravamo dieci persone, un numero non trascurabile, ma sembrava mancasse qualcosa, come se ci fosse stato uno sgradevole imprevisto, come se qualcuno o qualcosa avesse tradito l'aspettativa di grandeur dell'avvenimento. Questa sensazione ha generato subito uno stato di tensione e ansia, che mano a mano che arrivavano le persone e l'ora di inizio si avvicinava, cresceva sempre di più. Mancavano all'appello sette dei nuovi, si è atteso, per loro, oltre un quarto d'ora più del dovuto e si è creato nei presenti un certo nervosismo per il ritardo, si è dovuto saltare la fase del cosiddetto "riscaldamento" e passare direttamente alla prima meditazione, peraltro abbastanza impegnativa che è "I 5 ritmi". Eseguita a freddo, ha avuto un effetto "impattante", dal punto di vista fisico e anche psicologico. Il riscontro a posteriori di qualcuno dei presenti ha però confermato che è stato interessante riscontrare l'effetto del cambiamento di programma sia sul corpo che sulle aspettative mentali. Presi alla sprovvista molti hanno detto di aver sperimentato sensazioni nuove generate dal brusco impatto con la corporeità, dal passaggio immediato dal "fuori" al "dentro". I frequentatori assidui hanno trovato interessanti le nuove sensazioni, i nuovi invece erano completamente disorientati, non si aspettavano questo "modo" di meditare, durante i 5 movimenti spesso l'espressione era di quelle di chi si chiede cosa sta accadendo e cosa sta facendo, nonostante l'accurata e completa spiegazione iniziale. Per quel che riguarda me devo dire che la tensione è rimasta palpabile anche durante l'esecuzione dei 5 ritmi, il pensiero spesso divagava e l'attenzione era rivolta all'ingresso sempre nella speranza di vedere arrivare i famosi sette. Questa condizione si è poi stemperata durante l'esecuzione della parte finale della meditazione. E allora, come se gli altri avessero percepito questo cambiamento, è sembrato esserci più partecipazione e impegno, o forse è stata solo una mia proiezione. 
A seguire, dopo un breve intervallo, c'è stata la meditazione "Il cerchio del cuore", a coppie. Erano presenti tutte donne, delle coppie formatesi l'altra volta ce ne era soltanto una, che però si è subito formata. Le altre quattro si sono composte dopo qualche attimo di comprensibile esitazione. Anche in questa occasione c'è stato un episodio insolito a metà circa della meditazione una della ragazze presenti si è alzata e ha detto che era tardi e doveva andar via, lasciando la partner sola, c'è stato un attimo di tensione che però è stato subito superato. La meditazione è stata portata a termine senza problemi, anzi nei due ultimi tempi s'è mossa molta energia e quasi tutti erano "dentro". La condivisione finale si è svolta in presenza di poco più della metà dei partecipanti, perché alcuni hanno dovuto andar via perché era tardi. Quello che è emerso dalla condivisione non ha avuto la forza e la profondità di altre occasioni. Perché, sebbene fosse abbastanza diluito, era ancora presente l'effetto delusione e interferenza di cui si parlava all'inizio. Avevamo in condivisione con noi un intruso, l'ego.