Riscoprire il corpo

Siamo in un vicolo cieco? Sembra che in questo momento storico, in campo politico, religioso, sociale, tutto porti a questa affermazione. Non c'è futuro per questo sistema di vita che ormai sopravvive solo a se stesso; il presente? Non c'è mai stato. Si vive specchiandosi nel passato e proiettandosi nel futuro. Si cerca la soluzione a tutti problemi del passato, pensando a progetti futuri che generano altri problemi che diventano a loro volta passato. In questo modo si perde di vista l'attimo presente. Cosa che, per quel che ci riguarda, cerchiamo di evitare riunendoci tutti i sabati in meditazione.

Siamo ormai al secondo sabato di marzo, un po' decimati per vari motivi, ma tenaci e pieni di energia, oggi abbiamo due nuovi ospiti, una tirocinante universitaria e un ragazzo che è in contatto con noi da diverso tempo ma che non aveva mai partecipato per impegni di lavoro.

Nel programma di oggi riprendo un esercizio di Chi Lel Chi kung che non utilizzo da anni, "La colpettazione", attivazione energetica che utilizza la tecnica di percussione dei punti energetici dei meridiani del corpo, con l'uso dei palmi della mani e dei polpastrelli delle dita. L'azione può essere applicata su se stessi e/o scambiare con un partner. Negli ultimi tempi mi accade di scegliere gli esercizi e le meditazioni da portare nel gruppo durante la settimana e lo faccio spesso a caso, dopo la scelta si rivela in linea con quello che emerge come dinamica e tema prevalente all'interno del gruppo. Oggi, per esempio, il tema è "ritrovare il senso del corpo", ma non l'ho pensato prima, si sviluppa e si attiva durante l'incontro.

Siamo in un'epoca in cui il corpo è completamente trascurato, dai più, nell'aspetto delle sua funzione energetica, ed esaltato, invece, dal lato estetico e del puro apparire, chirurgia plastica e fitness. La riscoperta del corpo come contenitore di una sorgente di vita e di un potere divino, passa attraverso l'empatia e il contatto diretto, un metodo efficace per far questo è meditare.

Lavorando con il gruppo mi sono reso conto di quanto, ancora oggi, nonostante l'apparenza, il corpo costituisce ancora un tabù, della difficoltà di contattarlo dall'interno, il potere ipnotico dello specchio nel quale ammirarsi per il trucco e l'abbigliamento. L'attenzione appare tutta sbilanciata sul fuori, sulla superficie esterna del corpo, anche quando ci si prende cura di esso lo si fa allo scopo di renderlo più bello e attraente "colorandolo" e "rivestendolo". Anche quando parti di esso vengono messe a nudo con apparente disinvoltura, dietro si nasconde una manipolazione, un uso funzionale e seduttivo. Il corpo allora diventa sinonimo di successo, affermazione, carriera.

A queste condizioni diventa arduo instaurare un rapporto d'intimità, di dialogo, di "ascolto" con il corpo, questo è un dato che scaturisce dall'esperienza di anni di meditazione. Chi partecipa agli incontri pur eseguendo con puntualità e precisione tutto quanto gli viene detto, nella maggior parte dei casi resta nella "testa" e al corpo arrivano solo gli impulsi elettrici che provocano il movimento. Quando invece si tratta di lasciar fare al corpo, molti vanno in crisi, grave quando si tratta di toccare fisicamente il proprio corpo, acuta quando si tratta di toccare quello dell'altro. L'impostazione del gruppo, quest'anno, è proprio mirata al superamento di quest'ostacolo, curando la coesione, la reciproca conoscenza e fiducia, per consentire un dialogo attraverso il corpo, senza temere giudizi o condizionamenti. Il momento meditativo visto, quindi, come comunione dinamica e scambio energetico, così che quando il contatto fisico viene a proporsi, è vissuto come elemento esperenziale naturale e coerente al proprio percorso di ricerca interiore e di sperimentazione.

La colpettazione può essere definita un primo approccio soft a questo contatto, consente di scoprire senza "traumi" che il contatto può esserci senza problemi è che può essere gradevole e piacevole anche se il tuo partner è un perfetto sconosciuto. Perché ciò accada è però necessario che chi riceve stia su di se e riceva con fiducia e senza timore e chi dà lo faccia con amore e consapevolezza.

Un esercizio semplice ma efficacissimo per misurare la capacità di vivere il proprio corpo, il livello di fiducia nell'altro, la percezione dell'effetto energetico del tocco, il messaggio d'amore che arriva.....dopo l'esercizio queste sensazioni sono ben chiare, così come il senso di gratitudine che ne scaturisce.

Non è apparso intenzionale ma assolutamente funzionale unire questo esercizio a un'altra, inedita, meditazione di Osho "L'Arte dell'equilibrio", una bellissima e toccante meditazione guidata che permette di dialogare con il proprio corpo e consente di instaurare una forte intimità e comunione con esso, in modo graduale, attraverso vari stadi, sempre più profondi ed intensi, usando come mediatore una figura energetica denominata "il custode" che si colloca tra il testimone e il corpo. Un "viaggio" all'interno del corpo, alla scoperta delle sue funzioni, alla fonte delle sue emozioni e sensazioni. Al riguardo è interessante citare quello che Osho dice di questa meditazione "Quando inizi a comunicare con il tuo corpo, l'interrelazione con lui si semplifica. Non occorre forzarlo, può essere persuaso. Non occorre lottare con il corpo: è qualcosa di orribile, di violento, di aggressivo, e scatenerà conflitti che non faranno altro se non aumentare la tensione. Dunque, non occorre essere in conflitto con il corpo, per nessun motivo: fa che la comodità, il comfort, sia la regola. Il corpo è un dono incredibilmente bello che Dio ti ha dato, lottare contro di esso significa lottare contro Dio. E' un tempio in cui noi dimoriamo; e poiché ci viviamo, dobbiamo prendercene cura, è una nostra responsabilità." , pilotati dal mantra "SI", ripetuto più volte nella fase di discesa e di risalita.

Al termine sembra di essere rientrati da una dimensione ultraterrena. Passano diversi minuti di "imbarazzante" silenzio prima di cominciare la condivisione finale, è difficile rientrare nella mente a dare forme ai pensieri e ai concetti che, comunque, non riescono a rendere l'idea dell'esperienza vissuta. Interessante rilevare che, in alcuni casi, c'è stata difficoltà ad entrare in contatto con il "custode" a causa della presenza di volti e/o persone, legati da particolari vincoli emotivi e di sangue, che interferivano con il testimone.

Anche stasera ci si ritroverà a cena, per continuare la condivisione e approfondire la conoscenza. Nel prossimo fine settimana ci concediamo una pausa, in attesa del 23 di marzo, giornata importante per il gruppo, ci sarà una prova del nove, un esame di maturità, è prevista una meditazione tantrica a coppie, per eccellenza, "Il segreto del tocco" creata da Radha C.Luglio di Tantralife, allieva diretta si Osho con cui ha lavorato per 17 anni, nonché mia maestra di tantra.