Verso il Tantra Esoterico

12.03.2017

L'esperienza è fondamentale e tutto quello che accade è l'esatta proiezione di ciò che ci serve per farla. Seconda domenica consecutiva al "Punto permanente di meditazioni attive", spazio di sperimentazione sempre aperto a chiunque voglia mettersi in gioco o semplicemente accostarsi ad un modo di percepire se stesso e la vita un "attimo" diversa dalla routine.

Si torna a fare i conti, stavolta non io, con la dinamica del numero di presenti. Siamo al minimo storico in assoluto e indovina chi c'è?: Premartha, Pavan, Adarsha, Marisa, Antonella. Nel silenzio dell'attesa si sente la fatidica domanda "siamo solo questi?". Siamo nella reception, loro quattro seduti sui divanetti dell'ingresso, io appoggiato al banco reception, aspettiamo ancora qualche minuto per pura formalità, so già che oggi saremo questi e ho un vago sentore anche del perché.

Approfitto di questi pochi minuti per rispondere alla domanda con una riflessione che rivolgo soprattutto a me stesso. La dinamica dei numeri aveva la sua ragion d'essere quando il numero delle presenze giocava un ruolo fondamentale per la mia esperienza di conduttore di gruppi. Una fase nella quale l'ego giocava giustamente la sua parte come volano espansivo di acquisizione della consapevolezza nel riflesso di quanti più specchi fosse possibile. Un passaggio necessario per comprendere se ero sufficientemente in grado di guidare me stesso.

Ora siamo nella fase di ripiegamento, la sperimentazione è interiore, più intima, sottile, verrebbe da dire "esoterica". I grandi numeri non servono. La mia risposta sortisce l'effetto voluto, tutti e quattro vanno negli spogliatoi per prepararsi.

Si prosegue nell'assoluta imprevedibilità, mentre armeggio alla consolle mi accorgo di non avere portato con me il solito cd di "riscaldamento", guardo tra i mucchietti di dischi sparsi sulla mensola, utilizzati per le prove di ballo. Ne prendo uno a caso e lo faccio partire, si diffonde nella sala la musica di quello che sembra un valzer o una mazurca. Mi guardano tutti interdetti, non si aspettavano questo fuori programma; Pavan e Marisa, dopo qualche attimo di esitazione, iniziano a entrare nel ritmo e si muovono nello spazio, scherzano tra loro, accennano un passo a due; poi adeguano la musica ad una libera espressione corporea, una danza fluida alternata a slanci esplosivi. Anche Adarsha dopo un po' si adegua, Antonella è decisamente smarrita e bloccata, si ferma, si appoggia al muro. Adeguatamente spronata e stimolata, si attiva anche lei.

Anche con questa musica inusuale, l'energia si muove e circola impetuosa, alla fine del brano sono tutti "attivati". Ho deciso! D'ora in poi userò anche brani di musica classica per il riscaldamento.

Le novità non finiscono qui, il programma prosegue con il "Rilascio dinamico delle tensioni" e "Expand in all directions" che vengono eseguite con la massima intensità e totalità. Nella condivisione finale si parla di fusione, cortocircuito, unione tra cielo e terra. Siamo un pezzo avanti rispetto a quanto emergeva nei gruppi fino a qualche tempo fa. E come sempre chi non c'era doveva non esserci. Siamo nella fase più interiorizzata dell'esperienza tantrica, quella alchemica e, appunto, esoterica.