Sesso e tabù

22.06.2012

In alcune civiltà molto antiche la sessualità era una parte significativa della vita di relazione e non era vissuta né come peccato e tanto meno come qualcosa di vergognoso da nascondere agli altri e a se stesso. Era in realtà l'energia che muoveva ogni cosa e dalla quale discendevano tutta una serie di rituali per il risveglio di altre energie collegate il cui fine ultimo era il contatto con l'energia universale e con la creatività che portava dritto alla più autentica conoscenza di se. 

Questa capacità di essere autentici consentiva di far prevalere l'individualità. Che come sappiamo non va molto d'accordo con l'esigenza di controllo da parte di poteri che di volta in volta cercano di prevalere. L'evoluzione della società verso strutture di controllo e di "amministrazione" dei popoli e delle masse, ha avuto come inevitabile contrappasso l'esigenza di imbrigliare l'individualità, e il modo migliore era quello di creare uno schema che prevede una serie di regole date e l'apparire della figura di colui che comanda, che è a capo, che "amministra". 

Da quel momento sono state emanate delle regole e delle prescrizioni che sono andati a soffocare in primo luogo la sfera sessuale e poi in maniera progressiva quella del libero arbitrio. E l'individuo ha dimenticato la propria identità annullandosi nella moltitudine massificata e interpretando un copione scritto da chi aveva interesse a creare una situazione di sudditanza. So che queste righe possono sembrare una provocazione e che talune affermazione sono troppo perentorie, ma se non si parte da un rovesciamento totale della visione delle cose non è possibile comprendere i problemi che ci affliggono oggi a tutti i livelli. Ripartire dall'energia primordiale, ridarle slancio ed espansione è un modo efficace per rovesciare tutti i tabù, non solo quello del sesso.