Riflessioni alla specchio
Riflessioni da un'ottava superiore.
Sei alla fine di questa "strana" rappresentazione. Segnali arrivano in tal senso da più parti, ma soprattutto da dentro di te.
Comprendi che tutto è dipeso da te, dall'esigenza di sperimentare ciò che razionalmente non avresti mai sperimentato.
Aldilà dei discorsi accorati e intensi sulle eggregore, le proiezioni, i giochi olografici, i campi morfici, hai provato sensazioni così reali e intense da "dimenticare" quei ragionamenti.
La "realtà" olografica ha preso il sopravvento e quindi hai dubitato della loro validità della tua capacità di gestire la situazione dall'"alto". E ti sei posto in antagonismo proprio con quelle eggregore, alimentandole e rendendole più forti.
Ora, al picco catartico, hai "ricordato" la dinamica che le governa e hai lasciato che quel caos di eventi contraddittori, kafkiani e distopici accadessero, esaurendo così la loro forza nell'implosione generata dalla loro stessa struttura caotica.
C'è una massa critica che cresce dentro di te, l'entropia della consapevolezza collegata alla coscienza di se. Essa misura l'intensità e la durata delle esperienze e ne garantisce l'impermanenza.
Ci sono potenzialità di cambiamento e trasformazione nello stesso operato di queste eggregore, cogli l'opportunità per fare spazio dentro di te a nuove esperienze e sensazioni.
Che un modo di vivere obsoleto stia per finire e ne stia sorgendo uno nuovo è nell'evoluzione naturale delle cose. Immagina questo nuovo modo, dagli una forma originale trasformando l'idea in "concretezza" olografica.
Dipende ancora una volta da te, il tipo di esperienza che ti concederai di fare. Fai che sia qualcosa di inedito non catalogato nel registro akashico, cerca nella biblioteca delle infinite, potenziali esperienze. Cerca un libro mai letto prima e se non lo trovi, scrivilo.
Riflessioni da un'ottava inferiore
La rabbia disperde energie ed è compressa dentro di te, nel groviglio delle tue contraddizioni, nella mancata consapevolezza di esserci, nel cercarti nell'ombra che proietti.
Nei gruppi di tantra la scaricavi colpendo ripetutamente la terra con un cuscino o praticando la meditazione dinamica.
Hai abbandonato queste tecniche e ti sei scagliato sulle figure esterne, fonte apparente di quella rabbia. Gli hai dato la forma della politica, della sanità, dell'emergenza e di tutto quanto stai immaginando di vivere.
Hai pensieri omicidi, sogni barricate e rivolte, contro un "potere oscuro" che sembra volerti annientare.
C'è qualcosa in questo potere che somiglia alla parte di te che non vuoi accettare. Tutto ciò che sembra esserti imposto sei tu stesso a volerlo per poi poterti ribellare.
Ti sei messo alla prova per saggiare il limite della tua paura che segna al tempo stesso la forza del tuo coraggio.
Ora devi comprendere che questo è un passaggio obbligato per la nuova esperienza che stai generando. Sei convinto che il mondo così come girava e gira, non ha più ragion d'essere, è un programma obsoleto, un loop insopportabilmente ripetitivo e scontato, generato da pensieri collettivi stratificati e cristallizzati.
Per questo hai aderito a movimenti alternativi, ti sei messo in gioco in discipline destabilizzanti e decondizionanti, ne sei uscito indenne, ma perché ci sei andato o vi hai aderito non lo ricordi più. Il mondo nuovo, l'uomo nuovo che volevi nascesse dentro di te, ti ha dato la forza per metterti in gioco.
Quello che sta "accadendo" ora è la prova del nove, la verifica, l'esame finale della tua rinascita. Per superarlo dovrai superare la paura che l'ego ti rimanda sapendo di dover "morire" perché tu possa vivere un'esperienza diversa e più "alta".