Politica e Consapevolezza

04.01.2019

La comprensione delle sfumature del pensiero politico più vario, mi ha permesso, con il tempo, di comprendere il meccanismo che sottende la dinamica della politica e di andare oltre.La politica è fondamentalmente un mezzo per concretizzare, in forma di governo, le idee nate in relazione a questa esigenza.Le idee però sono tante e diverse e questo provoca spesso lotte tra fazioni, in alcuni casi violente, in altri tende a produrre conflittualità e aggressività verbali.L'elemento che scatena la contrapposizione è solitamente il programma politico che viene criticato a prescindere, anche quando i contenuti potrebbero essere condivisi.Spesso viene criticata una scelta fatta da una parte politica che veniva criticata per il fatto di non farla (!).La critica non viene risparmiata neanche quando una parte politica prende decisioni che avrebbe preso la controparte (!).La collaborazione e l''alternanza sono sostantivi sconosciuti. Non c'è visione d'insieme, uno scopo comune, si governa contro e non per.Ogni parte politica ritiene che il mondo debba girare secondo la propria visione nella presunzione di essere depositaria di quella più evoluta e giusta..Come è possibile uscire da questo loop. Si deve partire dal presupposto che anche la politica è governata dalla dinamica dell'alternanza energetica yin e yang, laddove lo yin è la conservazione dello status quo, lo yang il cambiamento e la trasformazione.Questa dinamica può trovare applicazione, sul piano concreto, ai due schieramenti storici della politica conservatori e progressisti. I primi tendono a conservare e salvaguardare i risultati raggiunti. I secondi, si adoperano perchè lo status quo si evolva e cambi.E' facile intuire che gli uni sono funzionali agli altri, poichè ciò che scaturisce dal cambiamento diventa presto oggetto della conservazione e senza la conservazione non potrebbe esserci cambiamento, cosa si cambia se non lo status quo.La dinamica dell'alternanza permette l'estrinsecarsi dell'esperienza di vita così come è stata programmata e per come appare, altrimenti destinata a presentarsi in modo caotico e "incomprensibile".La politica in definitiva è una formula per gestire uno schema di vita dato e prestabilito, non ci si inventa nulla, neanche le idee più avanzate sono estranee ad un sotteso schema di rappresentazione della realtà. Tuttavia è necessario che si rifletta su un particolare interessante.Se si ha presente lo schema yin yang si può notare che ognuna della due parti ha in se un piccolo richiamo all'altro, i famosi puntini neri e bianchi. Ritornando al ragionamento politico, cosa sono questi puntini se non una parte di se che contiene il "ricordo" dell'altra. In questo modo quando si agisce per conservare si ha sempre presente che questo accadde in funzione di un successivo cambiamento, lo stesso vale per il cambiamento che deve tenere ben presente che quello che produrrà dovrà essere preservato e cristallizzato per il tempo necessario perchè se ne faccia esperienza. Occorre quindi che ci sia consapevolezza, nell'agire politico, di questa dinamica che lo sottende.Quello che va compreso è che è necessario estrinsecare un dualità che abbia l'intrinseca consapevolezza dell'unità. In questo modo l'agire delle due parti, pur con le evidenti differenze, consente di creare un equilibrio che consente di individuare lo scopo comune.