Monologo

13.08.2012

Dietro la parola c'è il suono e dietro il suono c'è l'anima. Dietro la maschera c'è il volto che è del mare che riempie lo spazio di silenzio, il mare di notte è come il mio vuoto interiore, il buio dei miei occhi chiusi, che cercano una luce dimenticata. Resto sempre al centro come il ragno nella sua tela; la danza delle stagioni è come il roteare dei Sufi, il miracolo della vita! Incontro me stesso e mi offro sconfinati orizzonti di possibilità: parto, ritorno, rincorro lontananze, come un bimbo non ho memoria e posso fare tutto quello che voglio, non c'è velo tra dubbio e certezza, non c'è un prezzo per la verità. 

Estasi e sogno, accattivanti e inconciliabili, provo dolore a vedere svanire le immagine che amo, ma se ascolto il cuore, mi accorgo che sono ormai parti di me.Gli elfi e le fate prediligono le ore magiche dell'alba e del tramonto, la soglia del passaggio dove la realtà si confonde con il sogno, in quei momenti nasce in me una struggente voglia di amare, di sentire la dolce tenerezza di un tramonto sulla mia pelle, una miriade di frammenti di specchi che riflettono quello che sono. Così che ogni pezzetto della realtà mi sfugge e non colgo l'insieme che può essere una vera rivelazione. 

Ed è proprio nelle piccole cose che mi ritrovo, perché non mi distraggono con la loro invadenza, stringo finalmente il tempo tra le mani e ne cambio il ritmo e poi mi accorgo di non essermi mai lasciato.Rimetto insieme i frammenti, resto nel presente e lascio perdere il futuro che è un inganno della mente, il futuro non è altro che la somma di ogni attimo del presente che sta per accadere. Mi lascio scorrere come la corrente di un fiume che sa già dove andare, fiducia e abbandono ecco il segreto per raggiungere la foce. 

Allora posso essere fuori dalla realtà tanto da sembrare folle, ma ne vale la pena. E' la consacrazione dell'addio, il cuore strappato ai pensieri può finalmente aprirsi all'esperienza vera. Per un attimo contemplo e mi ricordo di esistere, di volermi bene, di voler bene. La vita si plasma sempre, dappertutto, assume altre forme, altre ne distrugge se c'è un attimo per chiudere vuol dire che ce n'è un altro per aprire. Davanti a tutto questo non posso trattenere una risata, I colori della luce mi arrivano riflessi in tanti frammenti, sembrano tutti ugualmente diversi! Il sacro vuoto mi consente di trovare l'uscita dal labirinto dell'ego. 

Quando finiscono i sogni, le illusioni, comincia la vita vera, una rinascita e quello che ero prima è come morto. L'orizzonte diventa uno spazio dove danzano pensieri, desideri, emozioni, poi passa il sole e li trascina con se oltre la linea del tempo. In tutto ciò che osservo c'è il riflesso di ciò che sono, avverto una fragranza sottile che mi stordisce e cattura come una languida notte di luna.