Le due velocità

06.02.2013

Le due velocità è la tipica condizione di chi ha fatto un percorso di cambiamento e si trova a condividere la propria vita con una persona che non lo ha fatto. Quando ciò accade, la coppia, generalmente, va in crisi, perché la persona con la quale eri entrato in relazione, a suo tempo, non è più quella con la quale ti trovi a confrontarti dopo il cambiamento. Se a questo aggiungi che il cambiamento già avviene naturalmente con il trascorrere della vita, con le vicissitudini e con l'età, si può comprendere la criticità della situazione. 

Per fare un esempio, uno dei partner intraprende la via del tantra o di qualsiasi altra disciplina che prevede un decondizionamento e una trasformazione (che è poi il ripristino di qualcosa che già c'è) e l'altro invece non lo fa.Accade che l'altro può, letteralmente, non riconoscere più le caratteristiche dell'uno, fino ad avere la sensazione di vivere con un estraneo, a meno che, chi ha deciso di cambiare, non sia in grado, entrando nello spazio del Cuore, di mediare e contenere nel proprio spazio anche chi tendenzialmente si sta allontanando, in quel caso però cambia totalmente l'impostazione della relazione che presenterà sempre di più caratteristiche amicali.

Durante la pluriennale esperienza col gruppo ho potuto costatare che chi veniva a meditare, nel caso soprattutto delle donne, era single, non c'erano grossi problemi se non quelli che la persona doveva poi gestire tra se e se e che emergevano dalla pratica costante, più complicata la situazione di chi aveva un compagno e dei figli, in questo caso il cambiamento innescava una situazione di crisi che si è quasi sempre risolta con la rinuncia alla prosecuzione del percorso.Decisioni prese in precedenza, sposarsi, legarsi, avere figli, è come se avessero compromesso l'opportunità del cambiamento a meno di un atto di coraggio veramente forte (di cui ho parlato in un altro mio articolo sull'argomento).

Spesso si sottovaluta l'effetto di un percorso di trasformazione e cambiamento, effetto che per chi lo pratica può apparire naturale, perché sta meglio, ha un senso di se sempre più spiccato, aumenta la consapevolezza e la visione d'insieme, si acuiscono alcune facoltà intuitive e di percezione sensoriale ed energetica. Tutte cose molto belle ma a queste fa da specchio un reale cambiamento negli atteggiamenti, nella relazione con l'altro, nell'uso del proprio spazio, nella rivendicazione dei propri diritti ecc.. 

Avviene, in realtà, una vera e propria rivoluzione e una destabilizzazione degli equilibri nella relazione con l'altro che era abituato ad avere a fianco una persona prevedibile, "conosciuta", una maschera ed un ruolo che ora cominciano a cambiare.Le due velocità non è altro che questo: due treni che viaggiano alla stessa velocità consentono ai passeggeri di potersi vedere dal finestrino, se uno dei due treni accelera i passeggeri si perdono di vista, si dirà che è una cosa ovvia, ma provate a verificare l'effetto destabilizzante di questa circostanza quando si è stati per tanto tempo l'uno di fronte all'altro, immaginate l'effetto dissolvenza, senza ritorno, del finestrino che resta indietro e poi svanisce alla vista insieme al volto cui sei affezionato e legato......