L'approccio ai Chakra

10.08.2014

In passato ho affrontato l'argomento dei chakra in diversi articoli ed ho cercato di trovare un punto di incontro tra gli schieramenti opposti di chi è a favore e di chi è contro il loro presunto utilizzo a fini evolutivi. Il problema, a mio parere è sorto quando, da forme spirituali interiori, i chakra sono diventati forme energetico-corporee. Questo è accaduto con l'avvento del movimento "New Age" che li ha resi "popolari" e accessibili a tutti. Inevitabilmente questo passaggio, che per alcuni segna una svolta epocale e soprattutto conferma la "risalita" verso la spiritualità come riporta la teoria orientale dei cicli cosmici, crea conflitti tra movimenti iniziatici e quelli dello spiritualismo cosiddetto popolare. 

Di questa bagarre indubbiamente hanno approfittato in diversi per spacciare le loro capacità "taumaturgiche" a fini commerciali e consumistici. Che, per i "puristi" non è la sola colpa di chi ha sdoganato la spiritualità, l'altra, forse più grave, è di aver profanato l'universo interiore e spirituale della tradizione ermetica. Dal punto di vista iniziatico, infatti, i chakra sono stadi evolutivi della dimensione spirituale interiore e come tali sono concettuali e non comparabili a qualcosa di fisico. A dire il vero, però, la medicina più "aperta" e all'avanguardia non solo accetta il concetto di chakra ma li identifica come controparte energetica di altrettante ghiandole del corpo. 

 I chakra, secondo il nuovo approccio energetico, sono quindi diventati dei punti preesistenti nel corpo umano e come tali "influenzabili" dall'esterno con pratiche e applicazioni quali: respiro, suono, cristalli, colori, erbe, approccio vivacemente contestato dalla visione tradizionale che afferma che nessuno può influenzare, interferire, attivare o fare nulla che possa trasformare la dimensione interiore di altre persone. Il cambiamento o meglio l'evoluzione interiore è unicamente frutto di duro lavoro fatto dall'interno di se stessi con tecniche e percorsi che non sono alla portata di tutti. 

La "fisicità" dei chakra però, oggettivamente, consente a chi sperimenta e ricerca in modo trasparente, genuino, autentico e senza secondi fini, di identificarli (e del resto lo fanno anche i tibetani nelle loro tecniche di meditazione) come simboli dei vari stadi evolutivi interiori e non come manopole di comando preesistenti da azionare a piacimento. Le vie verso la realizzazione di se sono varie e diverse e ognuno sceglie secondo le proprie attitudini. La via scivaita, interiore e iniziatica, rimarrà tale e non potrà mai essere popolare, quella Shaktica, esteriore e manifesta, è più orientata alla divulgazione e forse questo accade per la suddetta evoluzione del ciclo cosmico. Riflettendo nell'epoca oscura del Kali Yuga, era inevitabile e indispensabile restare nascosti nell'ombra perché tutt'intorno c'era l'egemonica pressione fanatica delle religioni tradizionali nella loro fase più acuta e persecutoria, ora si sta transitando verso tensioni spirituali più libere e diffuse, questo passaggio inevitabilmente provoca "scompensi" e conflitti che non possono, però, arrestare il decorso naturale dell'evoluzione spirituale               

Tutte le vie prevedono la risalita della Kundalini o energia di base lungo la colonna vertebrale e attraverso i chakra, farlo con leggerezza e approssimazione è molto pericoloso. Una scuola, un maestro o una guida spirituale sono indispensabili. Per quel che mi riguarda, nei gruppi di meditazione di cui ho fatto e faccio parte, non c'è posto per l'improvvisazione, si applicano tecniche sperimentate e meditazioni create da chi era già in condizioni spirituali evolute e con guide spirituali di rilievo. Tecniche e meditazioni che consentono a chi pratica di sperimentare direttamente e senza intermediazioni, quello che accade nella propria sfera interiore. Nel percorso tantrico di Osho, in particolare, c'è anche l'interazione con il gruppo e il partner. Quello che accade, però, dentro a ognuno dei meditatori, è assolutamente soggettivo, individuale e personale e quando si "lavora" con i "chakra" questi vengono sperimentati come "passaggi" interiori nei vari livelli di coscienza e consapevolezza utilizzando e non sempre una visualizzazione degli stessi.