L'analisi di programma

16.10.2020

Prova a scendere, da una dimensione di realtà di un'ottava superiore, alla "realtà" di un programma olografico di un'ottava inferiore e osserva come viene percepito da chi vi gioca attivamente e il suo funzionamento.

Prendi in esame l'argomento positività asintomatica da covid, dando per scontato, anche se la questione è fortemente controversa, che sia contagiosa, qual è la soluzione che è stata adottata? Per evitare di "contagiare" persone immunodepresse, anziani e malati, si è decide di "perseguire" e isolare i positivi asintomatici sani, invece di tutelare le prime.

La disposizione di default del programma per affrontare un problema sanitario di questo tipo, a rigor di logica digitale, suggerirebbe che si procedesse a isolate le persone a rischio, in strutture attrezzate clinicamente, limitando l'ingresso ai soli visitatori e operatori negativi al controllo. Individuare i soggetti a rischio non dovrebbe essere così complicato, la documentazione clinica di tutti i cittadini è accessibile a chi "governa".

Se calcoli, per approssimazione, che le persone a rischio siano intorno al 10% è di tutta evidenza come diventi più funzionale, semplice ed economico occuparsi di questa minoranza piuttosto dell'altro 90% della popolazione sana e attiva.

Poi ti accorgi che i positivi vengono "cercati" aumentando in maniera esponenziale il numero di tamponi e rifletti che non è scontato che i positivi "scoperti" siano stati appena contagiati da altri positivi (effetto domino) e potrebbero invece esserlo anche e soprattutto per pregresso o remoto contatto con lo stesso virus.

Rifletti che più tamponi si fanno, più si scopre che gran parte della popolazione è venuta in contatto con il virus, e intuisci, sempre per logica digitale, che questo è accaduto e accade in tutte le epidemie influenzali anche quelle definite stagionali. Perché allora questa dissonanza cognitiva che riscontri nelle scelte fatte da chi "governa"? Ovvio prima di questa emergenza nessuno, negli anni precedenti, aveva pensato di fare tamponi ai malati, ai guariti, ai deceduti e quindi agli asintomatici del virus di turno. Di conseguenza nemmeno di segnalare in maniera sistematica il numero dei malati, dei morti e quindi dei positivi.

Poi ti rendi conto che è stato deciso che l'allarme cesserà solo quando la curva dei positivi si ridurrà a zero; e allora immagini gli effetti catastrofici sul funzionamento del programma, considerato che è risaputo che la permanenza di tracce di un virus possono essere ritrovate negli organismi anche dopo mesi soprattutto se aumenti la "sensibilità" dei mezzi di rilevazione.

Infine stili la diagnosi: si è innescato un loop, si è attivata una stringa ripetitiva che imballa tutto il programma e rischia di mandarlo in tilt. Il malfunzionamento è stato favorito dal programma ormai obsoleto. Decidi che va sostituito o almeno aggiornato con un poderoso download, che configuri il sistema perché operi ad un'ottava superiore e che quindi il programma sia più performante ed evoluto. L'operazione è in corso.....