Il Saggio e la caccia

15.08.2013

Il bambino osserva tutto quello che c'è intorno, le luci, i colori, gli oggetti e quando sente i suoni e le voci, la sua espressione è tra l'attonito, il sorpreso e il meravigliato.Da poco è entrato a far parte dell'esistenza manifesta, è ancora un grumo di energia, in lui ancora non si sono attivati la mente e l'ego. Attraverso di essi farà la sua esperienza, attraverso di essi potrà comunicare, capire, sentire. Abbinare l'oggetto al nome, per cui la forma che perde la sua essenza e diventare un sostantivo, per essere identificato dalla mente. 

 Il processo di "identificazione" prosegue senza soste, il bambino prende coscienza di se, di essere prima qualcosa poi qualcuno, è identificato, per essere riconosciuto. Inserito nello schema dentro il quale tutti gli altri, gli adulti, sono già inseriti da un pezzo. Assume un nome, gli è dato un decalogo da seguire....Quanto questo condizionamento sia reale, lo scopri entrando in conflitto, in crisi con lo schema o perché dimentichi il nome delle cose per naturale decadimento cerebrale o perché qualcosa si spacca, la corazza mostra dei cedimenti, da quelle crepe intravedi una luce, che se alimentata ti può riportare alla fonte, all'essenzialità pura dell'osservare che rinuncia a imporre un nome alle cose, ma che, viceversa, dal nome ritorni all'essenza. 

Se guardi un fiore, e non ne pronunci il nome, protrai coglierne tutta la bellezza e la fragranza. In un bosco, gli alberi non saranno più gli "alberi", perché t'identificherai con essi, ti andrà di toccarli, di abbracciarli di entrare in comunione con loro, così come con la terra, i sassi, l'erba.E' così che la tua identità, prende coscienza di se, però perché ciò accada, devi entrare nella crepa, nello spiraglio e allargarli e per farlo devi seguire un insegnamento, un'iniziazione, devi utilizzare tecniche che ti consentano di farlo. Ti sembrerà di scavare un pozzo per raggiungere l'acqua, di togliere la polvere a uno specchio per poterti riflettere. Comprenderai che la mente genera polvere, accumula macerie. 

E lo fa perché ha bisogno di darti uno scopo e spronarti al fare. Si agita, pensa, organizza, progetta. Questo in se non è negativo, lo diventa se chi pensa, diventa prigioniero del pensiero, chi progetta lo diventa del progetto e chi organizza dell'organizzazione. Si generano emozioni legate al fare che se inappagate, portano alla sofferenza e all'inadeguatezza mandandoti in crisi.

Lao Tzu diceva: "La percezione dei colori offusca gli occhi dell'uomo. La percezione dei suoni gli fa perdere l'udito. La percezione dei sapori deteriore il suo senso del gusto. La corsa e la caccia , eccitando in lui istinti selvatici, gli agitano il cuore. L'attrazione per gli oggetti rari e difficili da ottenere , lo spinge a sforzi nocivi. Per cui il Saggio bada al proprio ventre e non si suoi sensi esteriori. A questi rinuncia , per adottare quello. (Rinuncia a ciò che lo esaurisce, per abbracciare ciò che lo conserva)" (dal Tao te Ching XII).

Nella meditazione tantrica "Il risveglio dei sensi", riscopri la condizione di osservatore consapevole, un'esperienza che riporta i tuoi sensi alla loro essenza più pura, li rigenera. I colori sono più vivi, i suoni più armoniosi perché ascoltati con tutte le loro armoniche, i sapori piacevolmente pervadenti e totali, tutto questo accade nell'assoluta immobilità della contemplazione, in un'attitudine in cui gli oggetti non ti suscitano bramosia o desiderio perché sono parte di te; così i suoni, gli odori, il gusto, il tatto, nascono da dentro di te, non sono più qualcosa di altro da te. E Il "ventre" è il punto in cui ti poni, la centralità, la fonte dell'energia, da lì osservi, diventi il testimone che sperimenta senza l'intermediazione della mente. Passi dal pensare al "sentire".