Il Saggio e la caccia
Il bambino osserva tutto quello che c'è intorno, le luci, i colori, gli oggetti e quando sente i suoni e le voci, la sua espressione è tra l'attonito, il sorpreso e il meravigliato.Da poco è entrato a far parte dell'esistenza manifesta, è ancora un grumo di energia, in lui ancora non si sono attivati la mente e l'ego. Attraverso di essi farà la sua esperienza, attraverso di essi potrà comunicare, capire, sentire. Abbinare l'oggetto al nome, per cui la forma che perde la sua essenza e diventare un sostantivo, per essere identificato dalla mente.
Il processo di "identificazione" prosegue senza soste, il bambino prende coscienza di se, di essere prima qualcosa poi qualcuno, è identificato, per essere riconosciuto. Inserito nello schema dentro il quale tutti gli altri, gli adulti, sono già inseriti da un pezzo. Assume un nome, gli è dato un decalogo da seguire....Quanto questo condizionamento sia reale, lo scopri entrando in conflitto, in crisi con lo schema o perché dimentichi il nome delle cose per naturale decadimento cerebrale o perché qualcosa si spacca, la corazza mostra dei cedimenti, da quelle crepe intravedi una luce, che se alimentata ti può riportare alla fonte, all'essenzialità pura dell'osservare che rinuncia a imporre un nome alle cose, ma che, viceversa, dal nome ritorni all'essenza.
Se guardi un fiore, e non ne pronunci il nome, protrai coglierne tutta la bellezza e la fragranza. In un bosco, gli alberi non saranno più gli "alberi", perché t'identificherai con essi, ti andrà di toccarli, di abbracciarli di entrare in comunione con loro, così come con la terra, i sassi, l'erba.E' così che la tua identità, prende coscienza di se, però perché ciò accada, devi entrare nella crepa, nello spiraglio e allargarli e per farlo devi seguire un insegnamento, un'iniziazione, devi utilizzare tecniche che ti consentano di farlo. Ti sembrerà di scavare un pozzo per raggiungere l'acqua, di togliere la polvere a uno specchio per poterti riflettere. Comprenderai che la mente genera polvere, accumula macerie.
E lo fa perché ha bisogno di darti uno scopo e spronarti al fare. Si agita, pensa, organizza, progetta. Questo in se non è negativo, lo diventa se chi pensa, diventa prigioniero del pensiero, chi progetta lo diventa del progetto e chi organizza dell'organizzazione. Si generano emozioni legate al fare che se inappagate, portano alla sofferenza e all'inadeguatezza mandandoti in crisi.
Nella meditazione tantrica "Il risveglio dei sensi", riscopri la condizione di osservatore consapevole, un'esperienza che riporta i tuoi sensi alla loro essenza più pura, li rigenera. I colori sono più vivi, i suoni più armoniosi perché ascoltati con tutte le loro armoniche, i sapori piacevolmente pervadenti e totali, tutto questo accade nell'assoluta immobilità della contemplazione, in un'attitudine in cui gli oggetti non ti suscitano bramosia o desiderio perché sono parte di te; così i suoni, gli odori, il gusto, il tatto, nascono da dentro di te, non sono più qualcosa di altro da te. E Il "ventre" è il punto in cui ti poni, la centralità, la fonte dell'energia, da lì osservi, diventi il testimone che sperimenta senza l'intermediazione della mente. Passi dal pensare al "sentire".