Il percorso interiore
01.09.2016
L'imprevedibilità della vita e degli eventi hanno messo in crisi la convinzione che qualcosa si sia acquietato e definito dentro di me. In realtà era solo un passaggio un po' più lungo e sofferto del solito. L'elaborazione di quanto accaduto nei moduli di tantra. L'assaggio, il primo modulo e il Training Sessualità e Respiro, mi hanno confermato che non sono arrivato da nessuna parte.La conferma non arriva subito, c'è un "tempo" di maturazione, perché ci si accorga del cambiamento, attraverso il confronto con la realtà, che appare chiaramente proiettata da me. Allora diventi consapevole che la vita è un fluire ininterrotto, al pari di un fiume, e che per coglierne meglio l'essenza devi vivere con "intensità", seguire la corrente con la consapevolezza che non si può né andare controcorrente, né abbandonarsi passivamente ad essa.Oltre che dalle esperienze vissute nei moduli, questa constatazione mi viene dalle letture e le meditazioni di Osho, che mi rimandano ad una dimensione interiore che si espande in modo circolare, piuttosto che lineare. La vita è un mutamento costante ma questo muramento accade in un punto fisso e presente, e non dilatato in una dimensione spazio temporale.Questa condizione crea problemi sia per l'abitudine a muoversi in senso orizzontale, che nella relazione con gli altri che diviene sempre più critica, con alcuni c'è difficoltà a "sintonizzarsi", altri "scompaiono" come se avessero concluso la loro funzione. Allo stesso tempo il rapporto con la realtà è sempre meno gestito dall'ego e dall'indentificazione personale, e sempre di più dalla relazione energetica.Due fatti mi hanno segnato profondamente e contribuito a questa svolta, a distanza di due anni entrambi i genitori hanno lasciano il corpo. Una duplice esperienza, diretta, con la morte: la prima traumatica e dolorosa anche se già consapevole mi ha permesso di osservare quelle emozioni come testimone. La seconda, invece, una lucida osservazione dell'evento, ho seguito tutto quello che accadeva collegandomi intimamente con la figura di mia madre, accompagnandola nel percorso finale, e nel momento del trapasso ho provato addirittura una sensazione di gioia, ho sentito in modo netto l'energia che lasciava il suo corpo. In quel preciso istante entrambi sono stati "assorbiti" nello spazio del cuore, completando il mio essere di adesso, chiudendo il cerchio della mia identità, tutto si e riassorbito dentro di me.Da quel momento la sensazione predominante è che tutto ciò che mi circonda sia parte di me. L'alterità, pur continuando ad esistere, diventa funzionale a questo avvicinamento. L'accettazione, la comprensione, la compassione di queste differenze mi dà la misura della centralità di tutta l'esperienza.
Vita che diventa sempre più sperimentazione, creatività, ricerca. Ogni esperienza che termina e la nuova che mi accingo a vivere, non sono più collegate a un passato e ad un futuro, appaiono, invece, legate da una continuità, ad un "divenire presente".