Il grande mistero

09.08.2019

Tutte le religioni sembrano essere scaturite e ruotare intorno a un unico libro: la bibbia.

Scritta in un modo tale da consentire a chiunque la legga di trarre la propria idea di come sia nato il mondo e chi l'ha creato.

In particolare la bibbia è stata ed è vivisezionata da tre grandi correnti che offrono le loro interpretazioni/verità.

Le chiese, l'esoterismo, lo scientismo.

Le chiese, attraverso le varie teologie, ne hanno tratto le religioni più diffuse al mondo, peraltro spesso in conflitto tra loro.

L'esoterismo ne ha tratto simboli e personaggi di grande fascino metafisico dando vita alle grandi tradizioni iniziatiche, a loro volta in conflitto.

La scienza che attraverso la biochimica, la paleoarcheologia e la fisica ne ha fatto una fonte da cui scaturirebbe la nostra storia e le indicazioni per una conoscenza e sviluppo delle più avanzate tecnologie; anche qui le teorie sono tante e spesso confliggenti.

Come se non bastasse, le chiese sono contro lo scientismo e l'esoterismo iniziatico, lo scientismo e contro sia l'esoterismo che la chiesa, l'esoterismo è contro la chiesa e lo scientismo.

Come si esce da questa situazione di stallo?

Atteso che tutte le verità proclamate, proprio perché diverse, risultano inevitabilmente relative, in teoria, solo il prevalere di una delle tre potrebbe stabilire la "verità". Ma resterebbe il dubbio, se a prevalere sia quella che ha la vera verità, visto che fino a quel momento era solo una verità relativa in virtù dell'esistenza delle altre ed è diventata presumibilmente vera solo perché le altre sono state "eliminate".

Se si pone che le tre correnti e la stessa bibbia siano frutto di un unico atto creativo in quanto esistenti allo stesso tempo tutte insieme, non sarà forse che è lo stesso atto creativo ad assume tre o più aspetti apparentemente diversi per esprimere unicamente se stesso? Come possono tre cose scaturite da una sola fonte elidersi a vicenda finendo per incidere sull'attendibilità della fonte che le ha generate e rendendosi quindi, a loro volta, inattendibili?

La risposta è nella rappresentazione duale della realtà. La non dualità colmerebbe questo incolmabile gap.

A questo punto viene da riflettere, chi osserva tutto questo senza scegliere campo, chi è e dove dovrebbe collocarsi?