Il Forno Alchemico

18.06.2012

Ora mi metto a pensare e lo faccio con accanimento, ho lavorato tutto questo tempo per non pensare. E' vero! Non si può lavorare per non pensare perché così si pensa ancora...Allora me ne sto a osservare come tutto può essere ribaltato in poco tempo, come crollano le illusioni, tornano le convinzioni, come la maschera aderisce con violenza al volto.In questi momenti torna la paura di avere sbagliato tutto. 

Si diffonde in ogni cosa che faccio. Lo stesso aspetto della realtà muta, diventa un groviglio di immagini, l'agire è un impulso meccanico primo di consapevolezza. Mi accorgo che tutte le cose che sembravano importanti, potenziali fonti di felicità, perdono del tutto il loro senso, che in realtà non avevano mai avuto, io avevo cucito loro addosso il vestito della festa. Anche le idee non vengono più dal profondo della dimensione creativa, ma mi appaiono vuoti simulacri senza ombra di vita o di luce. 

Fari traditori che portano ad arenarsi sulle secche e dalle quali diventa molto difficile riprendere il largo. Riempirsi nuovamente di immondizia e di polvere è molto facile e con una velocità esponenziale rispetto a quanto hai fatto per cercare di ripulirti. Questo accade quando il grande assente è la meditazione. Ma quando questa ritorna allora affondo nuovamente nella mia essenza fluida, liquida, torno ad assorbire tutte le sfumature del possibile e lì mi fermo in trepida attesa. 

La ricerca della sacra umidità crea un percorso di insonnia e di apparente aridità. Forse non è ancora maturo il tempo di aprire il mio spazio alla luce. Perché da qualche parte ritornano pensieri ricercati o vaghi. Mi sembra di inciampare come un ubriaco tra suoni, semitoni e biscrome, quasi a comporre un disegno musicale, simile a un puzzle di melodie colorate. Allora immagino un tempo senza domani e senza ombre, finalmente fuori dalla paura. 

E ricerco carezze appena accennate, mi aggancio a spirali di desiderio che segnano i limiti dello spazio del Cuore, abbandonandomi ai frammenti di suono e a mistiche parole che non hanno eco. Ed ecco che, all'improvviso, la gioia accade. si irradia e si snoda come un serpente e fluida e silenziosa entra in circolo e comincia a bruciare nelle vene.