Il Conflitto necessario

17.06.2020

La divaricazione del dualismo, in questo momento appare sempre più ampia, una forbice che si allarga sempre di più.

Sempre di più è chiaro, a chi sa unire i punti, che la divaricazione è apparente e funzionale alla percezione dell'unità.

Questo originale e incredibile ologramma che è il pianeta terra e la "vita" che su esso si rappresenta è sempre più interessante per come dispiega i suoi simboli e i suoi significati per consentire di comprendere che cosa sei e cosa fai.

I punti li puoi unire solo se osservi la realtà virtuale da una posizione espansa definibile "alta" come di un'aquila che si libra a grandi altezze e osserva il territorio con attenzione e acutezza.

Questi punti narrano qualcosa di magico, folle e al contempo estremamente logico e intrigante. Disegnano un campo variegato, colorato e ricco di chiaroscuri. Uno spazio dove si affrontano due compagini, due "eserciti" che appaiono in netta antitesi tra loro.

Una civiltà molto antica, primordiale, rettiliana. Narrata sotto diverse tradizioni di volta in volta come una civiltà di "alieni" (Elohim, Annunaki....) definiti i senza anima per la "spietatezza e determinazione" con la quale hanno gestito e ancora gestiscono la "vita" su questo pianeta.

Un'altra, anche questa antica ma di natura completamente diversa, attivata paradossalmente proprio dalla prima, la cui caratteristica è di essere "animata" di avere dentro un messaggio metafisico di stampo creativo e spirituale. La funzione doveva essere ed è stata per tempi lunghissimi funzionale alla sopravvivenza dei primi.

I quali presentano caratteristiche di guerrieri, conquistatori, predatori. Mirano a prolungare la propria vita più a lungo possibile, utilizzando tutti i mezzi che il campo olografico offre compresi i protagonisti che lo "abitano".

E' noto l'utilizzo di pratiche magiche ed energetiche legate al corpo, concepito come macchina biologica, tecnologicamente programmabile e gestibile, per incorporare la parte animica dei sottoposti, un vampirismo energetico per assaporare anche se solo per un breve tempo la sensazione e l'ebrezza di possedere un'anima e provare emozioni assolutamente inusuali e sconosciute.

E' evidente il tentativo di ritrovare attraverso una proiezione fisica esterna la propria parte animica, persa chissà quando e dove. La sottoposizione e lo "sfruttamento" dei contenitori di breve durata ma così intensamente colmi di sensazioni.

Questi ultimi proprio per la sottoposizione ai primi hanno sviluppato sempre di più la propria parte animica e spirituale al punto da iniziare a bilanciare lo squilibrio "storico".

Al momento la massa critica della così detta componente di luce, sta crescendo e sta per raggiungere il punto di innesco del cambiamento e trasformazione, e nel farlo "utilizza" proprio la sua parte in ombra.

Quello che appare un conflitto tra eserciti, è il gioco dell'ombra e della luce. Duro a tratti crudele, ma necessario perché l'uno si rammenti di sé.