Il cambiamento

08.06.2012

Molti principi sembrano vacillare, la stessa fede è messa a dura prova. Modelli che si credevano definitivi e insostituibili mostrano la corda. Tutta questa turbolenza, che coinvolge sia il pianeta che le persone che lo abitano, genera la necessità di una trasformazione, di un cambiamento. Questo cambiamento non può che passare attraverso un lavoro su se stessi, perché provare a cambiare lo stato delle cose presuppone una revisione dei modelli di riferimento che sono stati imposti e fatti propri a tal punto da essere diventati per chi vi si adegua una verità assoluta. 

Per creare nuovi modelli occorre rimuovere i vecchi. Una sorta di sana ripulitura da tutte le scorie. Da qui la nascita sempre più numerosa di movimenti ed iniziative che hanno come base il pensiero olistico. Lo scopo è riportare la persona al centro dell'attenzione. Questa centratura può ridare un senso alla vita, all' agire con equilibrio, creatività, saggezza, nel rispetto delle leggi e delle regole soprattutto naturali. Ascoltare un po' di più la voce del cuore, sintonizzarsi sulle energie del pianeta e del cosmo e lasciar perdere l'ego coi suoi schemi e modelli oramai obsoleti che impediscono di imboccare le vie per uscire da questa crisi personale e globale. 

Proprio i momenti di crisi, per chi è in grado di coglierli, offrono delle opportunità uniche per il cambiamento. La crisi è un segnale di allarme, avverte che si è superato un limite o si sta operando contro le leggi della natura o peggio si è cominciato a interferire e alterarle. Realizzare una sinergia tra i movimenti che operano a favore del cambiamento e della trasformazione è la scommessa di questo periodo, anche noi nel nostro piccolo ci stiamo muovendo in questo senso, non senza problemi e resistenze di vario genere. La parola d'ordine è avere fiducia e le armi, la meditazione e l'amore.