Guerre virtuali

05.11.2020

Tornando ad esaminare la situazione da un'ottava inferiore si prende atto che si torna alle chiusure per l'emergenza sanitaria, gli ospedali non ce la fanno.

Aldilà di quanto riportato in un precedente articolo nel quale venivano delineate possibili soluzioni. Ora si apprende qualcosa di più sui motivi che hanno portato alla situazione catastrofica attuale, in effetti gli ospedali erano già in sofferenza anche negli anni scorsi, con le normali influenze.

Mi riferisco alla puntata di Report del 2 novembre su rai 3 ha svelato i retroscena del mancato rinnovo del piano per fronteggiare le pandemie, quello in dotazione risale al lontano 2006. (La cosa era però già risaputa solo ora qualcuno ha deciso di parlare)

Piano che altre nazioni d'Europa in particolare, Germania, Olanda, Austria e Svizzera, hanno puntualmente aggiornato.

I nuovi protocolli prevedevano la redazione di protocolli di azione per il coordinamento degli interventi sul territorio in sinergia tra stato e regioni, potenziamento di ospedali e personale sanitario, dotazione di attrezzature di avanguardia e farmaci antivirali di ultima generazione per far fronte con efficacia ad eventuali pandemie, peraltro sempre annunciate come possibili.

Vedi le simulazioni fatte proprio un anno prima di quella attuale.

Questo spiegherebbe, in parte, l'alta percentuale di morti in Italia rispetto agli altri stati.

Si è andati in guerra disarmati.

Negligenza dei politici e dei responsabili che si sono succeduti negli anni? Può darsi, non va trascurato però il fatto che adeguare il piano significava anche spendere un mucchio di soldi.

Come spendere tanti soldi, se le raccomandazioni, pervenuti dall'Europa, negli ultimi decenni è stato sempre quello di tagliare le spese pubbliche "superflue", compreso la sanità!

Cosa si può dedurre. Concomitanza di negligenza e fatalità o qualcosa di più "complesso" visto che da un lato ti dicono di aggiornare i piani e dall'altro ti impediscono di spendere soldi.

Comunque sia la vicenda è ora in mano alla Magistratura.