Chakra: come rimuovere i blocchi.

05.05.2014

Il lavoro sui chakra è alla base di tutte le tecniche di risveglio della consapevolezza, comuni a quasi tutte le dottrine e le discipline orientali. In occidente un lavoro del genere è stato fatto dall'alchimia e dal risveglio iniziatico del percorso ermetico.

Molteplici sono le tecniche e le applicazioni "terapeutiche" utilizzate per sbloccare i chakra, quella più istintiva e immediata e quella di farli risuonare alla frequenza originaria con l'utilizzo dei suoni, dei colori, dei minerali e anche del respiro o prana, ecc.

Questo lavoro di "riallineamento" dei chakra provoca l'emergere delle emozioni e traumi legati ai blocchi, i blocchi sono frequenze disarmoniche e più "gravi" rispetto a quella originaria del chakra, l'applicazione di tecniche volte a ripristinare la vibrazione originaria, provoca lo scioglimento di queste armoniche più basse e pesanti sotto forma di sensazioni uguali a quelle che le hanno provocate, quindi si rivivono quelle sensazioni ed emozioni che a suo tempo hanno causato i blocchi e rivivendole questi si sciolgono.

Non sono molte le persone che se la sentono di affrontare questo percorso di "riallineamento" e di "purificazione" e questo dipende dal grado di evoluzione raggiunto in termini di consapevolezza e di capacità di comprendere il senso di quello che si va a fare e il livello di fiducia che si ripone in queste tecniche.

In particolare è facile incontrare persone che hanno lavorato molto e bene sui chakra cosiddetti alti, quinto, sesto e settimo chakra, ma che non hanno nemmeno preso in considerazione l'idea di andare a "rimestare" nei chakra bassi, a "stuzzicare il can che dorme" per il timore che possa mordere in modo molto ma molto doloroso. Accettare il proprio dolore per ritrovarsi, il che vuol dire avere un atteggiamento amorevole verso tutto ciò che è nascosto e rifiutato dentro se stessi, non è cosa da tutti. Questo vuol dire essere nello spazio del Cuore, che corrisponde al quarto chakra, ma entrare in quello spazio significa avere conosciuto a fondo i primi tre ed avere accettato tutto quello che vi era contenuto.

Nel Tantra invece, come accennato, si comincia proprio dal basso, si lavora sul radicamento, sollecitando proprio il primo chakra, stimolando l'energia sessuale o kundalini di modo che una volta che ci si è riappropriati di tutto ciò che riguarda l'istintività, l'energia primordiale, rimuovendo i blocchi tipici di questo chakra: paura sia della vita che della morte, senso di insicurezza, perdita di riferimenti e punti di appoggio, debolezza sessuale, egoismo, aggressività ecc. Una volta "conquistato" questo spazio, si sollecita, con tecniche adeguate, la kundalini per farla "risalire" lungo la scala dei chakra, secondo, terzo e fino a giungere al Cuore. Collegare il primo al quarto chakra è la prima realizzazione del Tantra. Poste solide basi e con l'equilibrio del Cuore si vanno ad affrontare le vette che portano verso il cielo. Il simbolo è la quercia con profonde radici, tronco robusto ed espanso e rami fitti che si allungano verso la luce.