Chi ha detto che l'ego è un demone?

21.02.2017

A volte penso di voler essere raffigurato in quelle immagini gigantografiche che si vedono nei films girati nelle metropoli americane. Grandi schermi agganciati ai grattacieli, multicolori e luminosissimi di notte.

Per il gusto di stare in alto, di essere osservato da tutti e osservare tutti con il volto enorme, imponente, mi vedo parlare di qualche cosa di non chiaro, forse benessere, tantra, meditazione, non so. Certo è che mi sento al settimo cielo.

La diagnosi è scontata, sei afflitto da superego spirituale. Che è poi l'ego che esce dalla porta ed entra dalla finestra. Pensi, ora ho raggiunto un livello di consapevolezza tale da potermi permettere di inviare messaggi come un messia, senza per questo avere sensi di colpa per una presunta ricaduta ai livelli più bassi.

E' così, basta averlo pensato e scritto e il gioco è fatto. Scoperto il nemico numero due. La consapevolezza di essere consapevole......roba da follia pura. Ecco perché mi compiaccio tanto nel voler apparire in video e stare su web invadendo l'etere con le mie giaculatorie, sulla trasformazione e il cambiamento.

Il fatto è che la mia inflessione dialettale e il timbro di voce non sono proprio il massimo per uno speaker, per cui quando mi ascolto vorrei sprofondare nella più totale inconsapevolezza, ma ormai non posso più. E vorrei avere un aspetto da divo di Hollywood invece che due occhialini e un volto assolutamente anonimo, lo charme di un guru d'alto bordo, invece che la piccola fama di conduttore di gruppi di meditazione di provincia.

Il mio nome è ormai un tormentone del web, la mia mail ce l'hanno anche su Marte e al telefono potrebbe chiamarmi anche Belzebù. Eppure c'è una sottile, persistente insoddisfazione di fondo. Non riesco a farmi conoscere da me.

Benvenga quindi l'egemonia momentanea dell'ego spirituale, l'importante è saperlo e farselo amico!