Chakra: Shiva e Shakti

13.05.2014

Questa stupenda composizione dove si armonizzano, energie, vibrazioni e colori ha la sua ragion d'essere oltre che per permettere e sostenere l'aggregazione fisica, anche per creare lo spazio entro il quale si incontreranno e si uniranno letteralmente in un amplesso cosmico, una specie di talamo nuziale, le due polarità divine che nella tradizione indiana sono denominati Shiva e Shakti

Il primo rappresenta l'Idea, l'Essere divino allo stato puro, l'energia che permette all'essere umano di riconoscere la propria identità immateriale originaria; la seconda, denominata anche Kundalini, rappresenta l'alter ego della prima, la sua controparte creativa, la manifestazione femminile della divinità che dà forma a tutte le cose attraverso le quali Shiva si osserva e si riconosce.

Ritornando al testo, riguardo alla Kundalini, si legge:

"Nella maggior parte delle persone solo una piccolissima parte dell'energia kundalini scorre attraverso la sushumna, tuttavia, con l'accrescersi della consapevolezza, questa viene risvegliata, allora risale lungo la sushumna come un torrente in piena, attivando i chakra che cominciano ad accelerare le loro frequenze e ad espandersi....man mano che la kundalini sale, la sua energia si tramuta in vibrazioni diverse per ogni singolo chakra....che devono corrispondere alla finalità di ciascun chakra....più bassa nel primo chakra....più alta nel settimo....Le vibrazioni, così trasformate e poi trasmesse sia ai diversi corpi sottili che al corpo fisico, vengono percepite come pensieri, emozioni e sensazioni fisiche"

In buona sostanza è quello che accade durante l'esperienza di vita, la kundalini alla nascita è posizionata alla base del perineo poi sale verso l'alto generando nel suo percorso sia la crescita fisica che l'esperienza psicologica dell'individuo, trasmettendo una serie di impulsi che ogni chakra nella sua graduale maturazione invia all'individuo per generare in lui il senso dell'esperienza che sta facendo. Merita una riflessione l'affermazione che la kundalini nella maggior parte delle persone si muove pochissimo, in realtà alimenta il circuito di quel tanto che basta per "tenere in vita" il corpo, questo però accade paradossalmente in età adulta quando invece si presupporrebbe una maggiore intensità dell'esperienza, intensità ed espansività che invece è molto forte nel bambino, come si è visto, perlomeno fino all'età di sette anni. Perché nell'adulto gravano poi tutti i pesi, i condizionamenti, i blocchi, le pressioni e le repressioni che, da qual momento in poi, si generano dall'esperienza della vita di relazione. La pressione della kundalini è direttamente proporzionale al grado di consapevolezza e di comprensione di quello che è il fenomeno della manifestazione della vita e qui si torna a parlare di percorsi, vie, tecniche, dottrine che utilizzate consentono il cambiamento di assetto del proprio rapporto tra l'esperienza di vita e la sua reale essenza, questo cambiamento o trasformazione di cui si è già parlato in altra parte di questo articolo, stimola la kundalini accelerando la sua risalita e consentendo quindi di "liberare" il circuito e permettere il ricongiungimento con l'altra energia che viene dall'alto (ricongiungimento che poi si vedrà troverà il suo trampolino di lancio finale nello spazio del Cuore).

"Se un individuo sarà consapevole che i suoi chakra sono aperti e attivi, tanto maggiore sarà la quantità di energia kundalini che sarà in gradi di raggiungerli"

La maggiore apertura e alimentazione dei centri energetici aumenterà la consapevolezza in modo esponenziale e con effetto domino su tutta la struttura energetica, un circolo virtuoso che avvicinerà sempre di più l'esperienza fisica alla sua matrice che l'ha generato. Perché però questi centri possano essere irrorati dal torrente kundalini, devono essere scorrevoli e aperti, liberi da scorie e detriti, quindi la necessità di ripulirli con i mezzi già più volte citati e che nei prossimi capitoli saranno illustrati nel dettaglio.

A questo punto nel mosaico straordinario di questa rete energetica compare un altro elemento fondamentale per portare a termine l'opera alchemica dell'unione sacra: il Respiro.

Il respiro è vita, senza respirare si può resistere qualche minuto, in casi eccezionali anche dieci minuti, non di più perché subentra la morte per asfissia, si ferma il ricambio cellulare, non si immette più ossigeno che è il "fuoco" che alimenta le cellule attraverso il sangue. Ma il respiro non è soltanto ossigeno e anidride carbonica questa è la sua composizione chimica, in realtà insieme al respiro si immette nell'organismo l'energia vitale che pervade il cosmo, il Prana.

"In aggiunta a Sushumna, esistono due altri canali energetici chiamati in sanscrito, ida e pingala....Pingala funge da canale di collegamento dell'energia solare....carica di calore e movimento...parte dal lato destro del primo chakra e termina nella narice destra. Ida convoglia la fresca e quieta energia lunare. Il suo canale inizia sulla sinistra del primo chakra e termina alla narice sinistra....entrambi i canali si avvolgono a spirale intorno alla sushumna.

Ida e Pingala sono chiaramente la versione indiana di yin e yang, la prima convoglia energia di segno positivo, espansa, calda, solare, attiva; la seconda convoglia energia di segno negativo, centripeta, fredda, lunare, passiva. Dalla loro interazione accade il miracolo della vita, la sintesi chimica perché si possa esistere e manifestarsi. Vediamo nel dettaglio le funzioni "indispensabili" di questi due canali.

"Ida e Pingala sono in grado, tramite il respiro, di utilizzare direttamente il prana presente nell'aria e con l'espirazione di eliminare le sostanze tossiche"

Quindi vanno ad alimentare attraverso una fittissima rete di nadi tutti i chakra periferici e quelli centrali più importanti, nonché i corpi sottili. Ma il respiro con il suo ritmo alimenta anche la "fornace" del primo chakra, qui basta ricordare la definizione "respiro di fuoco", molto utilizzato nello Yoga Kundalini, che stimola l'energia di base a la fa salire lungo la colonna vertebrale. Nel Tantra il respiro è alla base di molte tecniche che servono per "accendere" l'energia sessuale (vedi i quattro tipi di respiro contemplati dal tantra). In particolare il respiro è scambiato con il partner per aumentare l'efficacia delle tecniche (caricare l'energia, scambiare l'energia ecc.)

Quando più attivi e aperti sono i chakra tanto più si sintonizzano e interagiscono con la realtà esterna e a certi livelli anche con l'intero cosmo, l'apertura e l'attività dei punti energetici dipende proprio dalla kundalini e dal suo passaggio "bruciante". I chakra sono delle antenne riceventi e trasmittenti, perché attraverso di esse, l'energia creativa (shakti) disegna la realtà esterna e sempre attraverso di esse la osserva come riflesso della sua azione, in questo modo acquisisce e fa acquisire all'essere in cui opera la consapevolezza di essere colui che genera la realtà. I segnali di ritorno servono a "correggere la rotta" della navigazione per raggiungere la configurazione cosmica più vicina all'idea che l'ha generata (shiva), affinchè quest'ultima possa riconoscersi. Per comprendere meglio questa dinamica si pensi al poeta che utilizza l'energia creativa "ispirandosi", scrive una poesia, poi la rilegge e attraverso la lettura, gli ritorna "l'emozione" dell'incontro con la sua dimensione più profonda. La funzione dei chakra non si limita a questo, vediamo cosa sono in grado di fare se ben attivi e armonizzati tra loro:

" I chakra irradiano, direttamente le energie, nell'ambiente circostante e possono cambiare l'atmosfera intorno. Attraverso i chakra si possono inviare vibrazioni curative, messaggi consci e inconsci....Perchè si possa provare il senso di completezza, di conoscenza, di forza, di amore e di beatitudine, i chakra devono essere aperti e lavorare tutti insieme in modo armonico. Ciò si verifica per pochissime persone. Di solito i chakra funzionano su vari livelli di apertura, specialmente i due chakra inferiori. Esistono quindi tutte le combinazioni possibili di chakra aperti, bloccati, o parzialmente attivi"

Di qui la necessità di conoscere a fondo i chakra, verificarne la condizione e intervenire laddove ci sono degli squilibri.