Chakra: la sacra unione

23.05.2014

Il Tantra tiene in grande conto il corpo, quale veicolo attraverso il quale sperimentare la vita nella sua manifestazione energetica, quindi i 5 sensi, il rapporto con la realtà esterna e l'altro. La sperimentazione totale e diretta di tutto quello che è generato a livello di sensazioni, emozioni, di qui la necessità di utilizzare tecniche e rituali collegati alla forza creativa per eccellenza che è la sessualità, individuata come shakti o kundalini che dir si voglia.

"Il Tantra non si ritira di fronte alla Manifestazione, alla Creazione, ma ne cattura l'essenza, i segreti, il metodo, l'energia attiva, per conseguire conoscenza, perfezione, liberazione. Il principio del sesso ha un ruolo estremamente importante nella vita e nella natura e bisogna tenerne conto. Questo non può essere semplicemente ignorato, soppresso, tenuto a freno o totalmente allontanato dalla vista. Senza di esso non ci sarebbe potuta essere la creazione del mondo, né ci potrebbe essere alcuna manifestazione del principio universale del Purusha e della Prakriti (Anima e Natura).

Nella civiltà attuale nonostante sembri che tutto sia permesso e non ci siano praticamente freni, in realtà persiste ancora l'impostazione repressiva, frustrante e condizionante soprattutto nei confronti della sessualità, la "libertà sessuale" non è altro che una sorta di ribellione caotica e disordinata alle imposizioni che sono ataviche, ereditarie. Nella libertà sessuale manca del tutto la consapevolezza sull'essenza della sessualità stessa, è sostanzialmente una dispersione dell'energia che si scarica sostanzialmente verso il basso assumendo la forma di libidine e piacere localizzato. Nulla a che fare con l'espansione e la risalita. In effetti la sperimentazione delle sessualità non può che cominciare dal basso, la sua conoscenza comincia dall'a,b,c con tutte le sue variazioni e fantasie anche perverse, per sviscerarla totalmente e saggiarne la dimensione più materiale e carnale.

La divinizzazione delle sessualità accade solo nel momento in cui è del tutto appagata la "sete" di sperimentazione del suo aspetto più tellurico e istintivo, più forte è la repressione subita più lunga o estremizzata e l'esigenza di sperimentare. Il Tantra arriva nel momento della crisi, quando tutto è stato sviscerato, aperto, sezionato, assaggiato, toccato e provato e si avverte come un senso di frustrazione e di incompletezza, e porta a cogliere l'intima essenza della sessualità, la controparte energetica, così come nel respiro il prana e la controparte energetica dell'aria. Allora si verifica la magia descritta in modo molto suggestivo ma efficace nel capoverso "Il Femminile Cosmico, la Dea Shakti"