Chakra: La dualità tantrica

30.05.2014

La polarità è insita in tutto ciò che è manifesto, senza di essa nulla potrebbe esistere, l'esempio più banale è la lampadina che si accende quando due poli ben distinti e opposti si uniscono e splendono nella luce dei filamenti. Nelle tradizioni orientali ed occidentali, la dualità è alla base di tutte le cosmogonie, le teorie e i percorsi di consapevolezza e di iniziazione. La polarità, benchè quasi la gran parte delle persone lo ignora, è dentro ognuno di noi. Si è in vita grazie a queste due forze opposte che nel loro equilibrio consentono alla vita di accadere. Del resto si nasce perché due persone si accoppiano, un uomo e una donna, perché il seme maschile incontra il fluido femminile, perché a monte della nascita c'è una polarizzazione energetica cosmica che favorisce l'attecchimento del presupposto della vita nel grembo di una donna. Tutto all'esterno richiama la dualità, i famosi opposti di cui parla il Taoismo. Dentro ogni cellula e atomo vibrano energie e frequenze in perfetto equilibrio. Quindi dal più piccolo granello di polvere, all'intero universo, c'è questa struttura dinamica che ne conzente la coesione e quindi l'esistenza.

Per induzione il pensiero orientale proprio in virtù della struttura di ciò che è manifesto, è risalito a ritroso all'origine creando le due figure fondamentali e altamente suggestive grazie alle quali tutto si crea e si trasforma senza soluzione di continuità, stiamo parlano ovviamente di Shiva e Shakti.

Nel libro di Alice Ki "Tantra" dal quale abbiamo tratto spunto per questo lavoro e riportato diversi brani, c'è un intero, bellissimo capitolo, intitolato a queste due figure, che riprendiamo volentieri anche se in altri lavori sono state già più volte citate e sviscerate. Qui l'intento è di collegarle in modo particolare alla via del Tantra per verificare quanto e in che modo esse ne costituicono i fondamenti base. In particolare la Shakti.

Nell'introduzione al capitolo "La Sacra unione Maschile e Femminile" l'autrice scrive

"In tutti i sistemi yogici il perno è il Purusha, cioè l'anima consapevole, che conosce, osserva, attrae, dirige. Nel Tantra in primo piano è piuttosto Prakriti, cioè la Natura, l'Energia, la Forza-Volontà esecutrice dell'universo"

Appare evidente che nello Yoga chi dirige il gioco è prevalentemente l'elemento maschile, l'animus più che l'anima, c'è una tendenza al controllo e al dominio del corpo e delle manifestazioni emotive. Nel Tantra prevale la manifestazione esperenziale, la creatività, l'imprevedibilità, le sensazioni, la fragranza dell'accadere, la forza che crea, trasforma e distrugge, proprio la Shakti nelle sue molteplici manifestazioni. La differenza fondamentale sta nel fatto che chi segue la via dello yoga è nella posizione dell'osservatore, del controllore, di colui che dirige; chi segue la via del Tantra si abbandona alla manifestazione, affonda nel divenire, si lascia trasportare dalla corrente e ne gusta tutte le implicazioni senso-emotive, si identifica totalmente nell'esperienza, per conoscerla nel profondo in tutte le sue sfumature. Per far questo non può che identificarsi nella Shakti. O meglio identificarsi attraverso di essa. Vediamo il Tantra come considera l'elemento femminile, secondo il libro citato:

"....la personificazione della saggezza, l'energia della coscienza........ Le qualità del femminile cosmico: ricettività, amorevole gentilezza, compassione, bellezza. La sessualità è metafora della qualità delle Dea. La Dea Shakti è dunque l'achetipo della divinità femminile".....Nei tempi antichi era onorata come incarnazione dell'erotismo e la sorgente di tutta la creazione"

In alcune tradizioni tantriche delle origini (delle quali di occupereno in altri capitoli di questo lavoro) addirittura la Shakti era ritenuta la creatrice di tutto, compreso lo stesso Shiva. In effetti in essa Shiva si rispecchia e attraverso di essa può "divenire". Quindi senza Shati, Shiva non può venire all'esitenza.

La storia recente e soprattutto la cultura attuale, ci mostra una predominanza dell'elemento maschile in ogni settore della vita, soprattutto quello decisionale. Con un inevitabile irrigidimento che ha portato a conflitti e contrapposizioni. La cultura del profitto, del dominio sull'altro, dell'egocentrismo, dell'esclusione del diverso, dell'affermazione di se come personalità, sono tutti segni della presenza incontrollata dell'elemento maschile, peraltro permeata di ottusità e arido schematismo. Per questo:

"...oggi è necessario focalizzarsi al massimo su quello femminile per controbilanciare quello maschile.....La pratica tantrica permette alla Dea, presente in ogni donna, di emergere, a beneficio di entrambi i partner......Nell'ultimo quarto di secolo.....il punto di partenza sottinteso era sempre stato che le donne erano coinvolte nella pratica tantrica solo nella misura in cui potevano sostenere gli uomini nel raggiungimento della loro illuminazione.......molto recentemente invece grazie a studi approfonditi di una ricercatrice Miranda Shaw....."non solo le donne vivevano e praticavano, allo stesso livello degli uomini, la propria trasformazione spirituale, ma in molti casi indicavano anche la strada......e ancora "per un vero praticante maschile del Tantra, le donne andavano adorate, onorate e riverite come portatrici di energia illuminata"

Ritornando a quanto riportato più su tutto questo appare comprensibile, visto che la Shakti, per Shiva, rappresenta un'opportunità unica per fare la sua esperienza e anche perché alla fine è la sua controparte femminile, adorandola adora in pratica se stesso. L'illuminazione è proprio la ricomposizione della dualità, il principio femminile non è più scisso da quello maschile, sono un'unica cosa, ma per poter unire occorre una dualità che divide e questa dualità deve scaturire da un'unica sorgente che allo stesso tempo pensa di voler essere e diventa per poi ritornare, soddisfatto questo principio, ad essere. Ma questa dinamica non potrebbe accadere senza la Shakti e la sua "disponibilita" di qui l'adorazione e la celebrazione dell'adepto tantrico nei suoi confronti.

Nei moduli residenziali di tantra, agli uomini, accade di provare le sensazioni più estatiche e performanti proprio quando si identificano con la propria parte femminile e questo è possibile interagendo con l'energia della propria partner che in certe sessioni viene identificata con la Shakti e adorata e celebrata come tale. Proseguendo nella citazione del libro:

"Il Tantra è la mappa dell'esperienza umana intesa come l'incontro di due principi maschile e femminile, la danza fra energia e coscienza. Ciò è la base della sessualità, ma anche dell'intera esistenza"

Qui viene istintivo il richiamo alla famosa meditazione di Osho "Nataraj" conosciuta anche come la danza di Shiva, l'attitudine interiore in questa performance è proprio l'incontro tra energia e coscienza, dove quet'ultima di scioglie nella prima dando spazio al se, al principio, anche in questa tecnica shiva e shakti si uniscono il primo si scioglie nell'energia della seconda e attraverso questo "perdersi" si ritrova. Osho al riguardo consiglia di diventare la danza identificarsi totalmente con essa e lasciarla accadere, scomparendo totalmente come identità.

"Nella mappa tantrica dell'esperienza, sessualità, amore e spiritualità sono un continuum di energia vitale"

"Attraverso la differenziazione tra maschile e femminile, l'essenza dei due concetti, il loro rapporto sottile, la loro sintesi è possibile accedere a misteri e concezioni altrimenti assolutamente incomprensibili e irraggiungibili"

I tre livelli citati spesso da Osho, sesso, amore e spiritualità sono il percorso tantrico verso l'illuminazione. Presupposto è la conoscenza e l'identificazione consapevole in tutti e tre gli elementi che rappresentano l'uno l'evoluzione dell'altro...attraverso il sesso si giunge all'amore attraverso quest'ultimo si arriva alla spiritualità, nell'ordine. La sessualità deve trasmutare in meditazione, e questo accade proprio attraverso la pratica del tantra e l'uso della kundalini o energia di base o sessuale che, come abbiamo più vote detto, ascende e raggiunge lo spazio del Cuore; lì attende lo sposo, l'energia del Cielo che dal settimo chakra discende, la raggiunge e con la quale si unisce nelle "nozze sacre".

L'unione consente di essere coscienti dell'esperienza di vita, nella sua intima essenza, la luce che si accende, che illumina e mostra la vera essenza della vita, il filamento incandescente che arde per l'incontro delle due polarità. Sempre in alcuni moduli residenziali di tantra, si ha modo di sperimentare questo "filamento" che diventa visibile interiormente e collocato fisicamente nella colonna vertebrale, utilizzando delle tecniche appropiate, quando questo fenomeno accade è il segnale che i due poli elettrici si sono uniti.

"Il Tantra è una concezione rivoluzionaria, la più antica e tuttavia la più nuova. E' antitradizionale perché afferma che se non si è integri e uniti internamente, la vita sfugge completamente.....la dualità è la separazione fra colui che sperimenta e quello che si sta sperimentando, rende spettatori della vita piuttosto che partecipi attivi. La mente non è in grado di sperimentare il mondo direttamente, lo interpreta costantemente.....questa voce nella testa impedisce di fare l'esperienza in presa diretta"

Le meditazioni tantriche, le sessioni a coppie e tante altre tecniche hanno come scopo proprio isolare la mediazione della mente e cogliere il senso diretto dell'esperienza, questo non significa che la realtà scompare ma assume il suo vero autentico aspetto, così come la può percepire un bambino ovvero senza nomi, definizioni, collegamenti logici. Gli stessi sensi vengono ripuliti da "interpretazioni" per cui i colori, il suono, il profumo, il tatto diventano sottili, puri, frequenze che risuonano molto vicine a quelle della realtà con cui interagiscono, fino a indentificarcisi. Chi osserva non è più altro da quello che viene osservato o sentito o toccato. Questa sensazione assolutamente inusuale e magica la si può sperimentare sempre nei moduli residenziali di tantra, in sessioni che lavorano sulla purificazione dei sensi e al loro risveglio.

Sotto certo aspetti equivale all'unione sessuale, ad un orgasmo interiore che si espande e brucia tutte le interferenze, le interpretazioni, le mediazioni, in una fusione totale con l'altro da se.

"Tornare a essere naturali, spontanei, disinibiti, questo è il modo con cui l'atto sessuale può ricondurre all'unità vera; si crea un cerchio di energia, si è una cosa sola con il proprio partner, si diventa una forza esistenziale, parte del cosmo intero. L'amplesso è un momento di grande creazione, fluidità, la divisione non esiste più, si è unità e finalmente liberi, si raggiunge il vero distacco dal sesso. Se non si è in grado di provare questa unità tutte le filosofie restano solo parole.....Il vero Tantra è la realizzazione dell'unità di tutte le cose"

In queste parole ci sono richiami evidenti al cerchio di luce che si crea nella sessione più alta del tantra operativo il Maithuna o Shiva Shakti, anche questo argomento è stato trattato in altri nostri scritti. Il distacco dal sesso attraverso il sesso, questa la grande scommessa, spesso vincente, proposta dal Tantra.