Banche e Virus

06.05.2020

Ho "scoperto" che se chiedo un mutuo o un prestito, diciamo di 30.000 euro, la banca me li accredita sul c.c. che ho aperto sulla stessa banca, non ha un corrispettivo in banconote o in metallo prezioso ma è semplicemente una cifra, un numero.

La banca cioè sposta questo numero sul c.c., con la condizione che dovrò restituirglielo, ovviamente con gli interessi.

In realtà non mi ha passato moneta o banconote ma soldi creati dal nulla, io invece tutti i mesi verso alla banca una parte di quel prestito più gli interessi sottraendolo dal reddito, che nel mio caso è la pensione.

Alla fine dei giochi io avrò versato alla banca 30.000 euro + interessi, proventi di più di 30 anni di lavoro, mentre la banca avrà creato quei soldi che mi ha "prestato", dal nulla con un click sul pc.


Vaccino per il Covid 19. Si afferma che senza di esso non c'è alcuna possibilità di uscire dalla trappola epidemica.

Sul web non mancano le fonti accreditate e attendibili, basta cercarle, che riferiscono come per le epidemie degli ultimi decenni (sars, asiatica, suina ecc.) non sia mai stato trovato un vaccino in grado di debellare il relativo virus.

Allora come ci si è curati nelle precedenti epidemie? Con farmaci per altre patologie che di volta in volta sono stati sperimentati sui pazienti, ma soprattutto con una terapia antica e naturale, gli anticorpi dei guariti, ovvero il loro plasma. La terapia sierologica, che peraltro è già applicata in vari ospedali d'Italia, con risultati positivi in tempi brevi.

Il "vaccino" sarebbe utile se somministrato in corso di epidemia, in modo da circoscriverla e salvare più vite possibili, ma l'unico vaccino che può agire in questi frangenti è il siero dei guariti, oltre che, come abbiamo detto farmaci coadiuvanti. Il vaccino arriverebbe, se trovato, troppo tardi e a epidemia conclusa. E' già accaduto in passato che grandi quantitativi di scorte di vaccini, acquistati dalle varie nazioni, siano rimasti inutilizzati.

Chi guarisce ha gli anticorpi, chi è malato guarisce con gli anticorpi dei guariti e genera a sua volta anticorpi. Restano i positivi asintomatici nei quali, c'è da supporre che se il virus non si è attivato è perché il loro sistema immunitario ha funzionato egregiamente.

Stessa cosa per quanto riguarda le influenze stagionali, il vaccino copre, quando va bene, il 45% delle tipologie dei virus dell'anno precedente, sempre che questi non mutino completamente. Inoltre dai dati ufficiali emerge che questa vaccinazione stagionale non impedisce di ammalarsi, e può creare potenziali complicazioni. Vedi l'alta percentuale di decessi in persone cha si sono vaccinate nel 2019.

Il futuro è nel potenziamento delle difese immunitarie e nell'incremento delle ricerche sulle risorse che lo stesso organismo produce per contrastare la malattia.