Alla ricerca della Donna Interiore

20.03.2017

Questo il tema conduttore dell'esperienza di vita di un maschio consapevole. L'alter ego, la controparte, che è dentro di te ma che viene oscurata dal prevalere di ciò che appare e di ciò che pensi e o scegli di essere. Dall'unità sorge la dualità. All'unità si ritorna riscoprendo la propria dualità. Ritornare a monte della scelta, così come Shiva per fare la sua esperienza genera da se stesso Shakti, così l'Uomo sceglie di proiettare la controparte che può essergli utile per l'esperienza di vita, per quel tipo di esperienza. Come si ritorna a monte della scelta, in realtà sei già a monte della scelta, anzi non ti sei mai diviso se non illusoriamente e per necessità, devi solo "ricordarti", "comprendere", diventare consapevole di essere sempre e comunque unità. La meditazione e altre tecniche che sono state a loro volta proiettate nell'esperienza di vita, costituiscono le chiavi per comprendere gli apparenti "misteri" che ti circondano. Quando crei colui che osserva hai già posto le basi per arrivare alla comprensione di non essere quello che appari. Tuttavia proprio attraverso i simboli proiettivi riesci ad essere consapevole di essere una sola cosa. Può essere la tua donna o uomo che incontri nella vita, attraverso il quale/la quale crei il desiderio di ricongiungimento. Oppure figure indistinte, interiori, legate a sensazioni ed emozioni, un "sentore" di donna o di uomo, che suscita stati emozionali forti, ancestrali. Senti, sai che quella "cosa" che sembra struggerti di desiderio e nostalgia non è altro che l'altra parte di te. Allora arriva inconfutabile la consapevolezza che quella "persona" che hai accanto nella "vita" è un simulacro, un "ologramma" più visibile e materializzato della tua controparte, quello che senti dentro invece è molto più vicino a te, non ha storia, non ha volto, non è mai nato e non morirà. La terzietà della visione proiettiva di Shiva che genera Shakti alla quale poi consegna i simboli, le chiavi e le tecniche perché gli rammenti di essere lui il dormiente e lei il sogno, per non perdere la "memoria" di se; i dialoghi e le istruzioni, le 112 meditazioni non sono altro che questo, un modo per rimanere consapevole di essere. Shiva esce da se stesso si "addormenta" crea il "sogno" Shakti attraverso il quale riporta a se stesso l'esperienza, senza tuttavia svegliarsi, questi "ritorni" gli "conservano" la consapevolezza di essere Shiva. Questa dinamica si ripete nell'esperienza della tua vita, quello che fa la differenza è che tu ne sia consapevole.