Alieno o domatore

01.05.2013

"Riuscire a meditare nel bel mezzo del mercato significa essere un vero meditatore". Riuscire a meditare sul posto di lavoro significa essere "illuminato"!. Questa è la riflessione che faccio oggi, mentre mi accingo a scrivere queste righe, e sento che questa condizione inizialmente ostacola il fluire della creatività.

Per quanto io possa essere convinto del fatto che c'è una differenza tra chi ha intrapreso un percorso di trasformazione e cambiamento e chi invece è rimasto al palo, purtuttavia è sempre difficile accettare atteggiamenti e interpretazioni della realtà da parte di chi è pienamente coinvolto nelle dinamiche caotiche e stressanti.

Questo però mi consente di apprezzare ancora di più la differenza, solo una decina di anni fa ero nello stesso pozzo senza fondo, assolutamente inconsapevole di tanti aspetti della realtà e della mia condizione e che mi comportavo e reagivo, esattamente allo stesso modo, ora sapere qual è la differenza aiuta ma fino a un certo punto, perchè si è comunque costretti a dividere lo stesso spazio. 

La similitudine è di essere in una gabbia, al circo, ed avere intorno felini aggressivi e istintivamente cechi, non è facile realizzare la calma e l'attenzione del domatore.....È shokkante la differenza tra le due dimensioni, sembra di essere protagonisti di un film di fantascienza e trovarsi dalla parte degli alieni che visitano un pianeta di matti. Soprattutto dopo un lungo week end trascorso all'insegna della meditazione, della condivisione di nuovi e stimolanti spunti di ricerca e sperimentazione.

Eravamo rimasti all'ultima puntata della santa pasqua e altre benedizioni. Nemmeno il tempo di elaborare quegli avvenimenti che altri si sono succeduti con ritmo frenetico. Nel frattempo, infatti, ho partecipato ad una giornata di lavoro sul respiro, ad una festa della primavera e a due incontri del nostro gruppo di meditazione......inoltre sono arrivate delle proposte di collaborazione ad iniziative sperimentali sempre nel campo della meditazione, applicata però a progetti per il recupero dell'identità e a interventi sull'utenza disagiata e problematica.

La giornata sul respiro mi ha rilanciato dalla parte dell'alunno, del praticante ed è stata molto utile per fare il punto su dove sono e cosa sono in questo momento. Con piacere ho scoperto che il respiro, mia antica bestia nera, mi da ora molte soddisfazioni a cominciare dalla relativa facilità con la quale si apre ed entra nella dinamica circolare. Ho avuto conferma degli effetti delle tecniche bioenergetiche sulla consapevolezza di se e del bambino interiore. 

Anche gli effetti fisici, primo tra tutti lo scuotimento, il formicolio e altro, ora li gestisco con maggiore disinvoltura, riesco ad essere presente come testimone e "aggiustare il tiro", decontrarre il corpo quando il respiro prova ad invadere tutte le fibre del corpo fino all'estrema periferia. Intravedo spesso la soglia oltre il respiro, e percepisco un inizio di estasi che monta da qualche parte dentro di me.Si eseguono anche esercizi a coppie, che pur non avendo l'impostazione "tantrica", smuovono molta energia polarizzata, creando un legame con la partner molto intimo, fatto di gioia e di dolore, di nostalgia e di euforia. 

In particolare, dopo la seduta di respiro più importante, c'è un contatto, molto intenso, con la partner più vicina, durante il quale, a vicenda, ci si specchia nel proprio, bimba/bimbo interiori, sensazione così forte da provocare in entrambi un pianto dirotto.Dopo ogni sessione, ho la percezione di un canale aperto dalla testa ai piedi, attraversato dal respiro che scivola via libero accompagnato dalla sua componente energetica che mi porta sempre sulla soglia di uno stato di beatitudine.Sosta terapeutica e ripresa del resoconto il giorno dopo. 

Che coincide con la sosta della domenica del respiro, e ricomincio da un panino consumato durante la passeggiata al sole, girando per i banchi del mercato, c'è una festa qui a Sesto ed è la stessa festa di un anno fa nella quale ci si ritrovò, dopo tanto tempo, con diversi amici e compagni di viaggio del mondo della meditazione e di queste "strane" discipline olistiche. L'occhio cade sull'ultimo banco della strada che incrocia con il viale principale, in particolare sulle sfogliate napoletane e cannoli siciliani che stimolano irresistibilmente le endorfine.....dopo il panino un dolce ci sta bene e quindi sia io che i miei amici di passeggio ci concediamo questo peccato di gola, la sfogliata è ancora calda, profumata, speziata. croccante..... 

Il tempo, costruzione astratta, ma fino a un certo punto, ci dice che dobbiamo tornare per la seconda parte del seminario, in verità dopo questo spuntino sarebbe più logico godere di una mezzora di siesta......Mai suggerimento sarebbe stato più sano.....(scherzo!).....visto che il pomeriggio si presenta molto intenso e impegnativo, anche dal punto di vista fisico, e culmina con la danza roteante dei sufi, circa dieci minuti di avvitamento su se stessi da togliere l'equilibrio anche a un acrobata, ognuno lo affronta con i suoi tempi, c'è chi si ferma e riprende, altri perdono decisamente l'equilibrio. 

Io uso tutti gli strattagemmi possibili, rallento, muto il senso rotatorio, osservo la mano destra, rivolta vero l'alto, e soprattutto respiro, respiro con profondità e continuità. Ed è proprio il respiro che crea l'asse che stabilizza gli organi dell'equilibrio e consente di girare con una sensazione, di gioia e di euforia, invece che di nausea e malessere. Ora comprendo perché da piccolo insistevo a girare in tondo, nonostante la voce di mia madre che mi urlava di smetterla sennò mi girava la testa e potevo cadere......qui ora posso fare il discolo senza che nessuno mi rompa, finalmente!Al termine porto le mani al petto e chiudo gli occhi ritrovando subito la centratura e l'equilibrio, aprire il cuore in questa tecnica è il segreto per creare un perno fortissimo intorno al quale girare e più questo spazio si allarga più si riesce ad accelerare la rotazione. 

Basta spostarsi verso l'alto o verso il basso è si va subito in crisi. Sono convinto, prima o poi, faremo la "No dimension", col nostro gruppo.La giornata termina con un viaggio nella dimensione profonda, sempre guidati dal respiro, là dove nascono le favole e i personaggi simbolici, dove trovi gli archetipi e le guide. A seguire ognuno di noi scrive proprio una favola, e la legge al partner che al mattino era stato designato come lo specchio dell'altro, durante tutta la giornata di lavoro. E' stupefacente, quello che hai scritto risuona all'altro come lo avesse scritto lui stesso, momenti molto intensi di condivisione e commozione. Il cuore ora è aperto, anche se la stanchezza è tanta, sono quasi le 19,00, gli abbracci finali sanciscono la bellezza e ricchezza dell'esperienza di questa giornata, si sente che hanno un'energia e un "tocco in più" sono diversi, magici, coinvolgenti, più intensi e prolungati, rispetto al mattino.