Alchimia, Esoterismo e Tantra
A casa poi me li leggevo di nascosto, dissimulando i libri in altri libri. Sono poi trascorsi gli anni si sono succeduti libri e riviste, e dentro di me si è via via creato uno spazio di consapevolezza per cui e sorto il bisogno di dare un senso alla vita, alla luce di quello che andavo "scoprendo", molte cose non mi "tornavano", altre sentivo già di riconoscerle in quello che leggevo. E' seguito un periodo di elaborazione, durante il quale ho vissuto come in un limbo, non ho più letto, poi ho ripreso letture più impegnative, sotto certi aspetti "rivoluzionarie" ed "eretiche": La Rivolta contro il Mondo moderno; La Tradizione Ermetica; Il Potere del Serpente; Metafisica del Sesso; La Cabala; I Testi di magia operativa del Gruppo di Ur ecc.
Molti di quei libri non li ho mai sfogliati, altri li ho dismessi....altri ancora li ho conservati convinto che avrebbero avuto un senso, in seguito. Infatti, dopo aver iniziato a praticare discipline olistiche, e intrapreso percorsi di revisione interiore di sperimentazione e di ricerca, soprattutto attraverso il tantra e le meditazioni, l'ermetismo, l'alchimia e tutte le materie esoteriche, sono rientrare, come si usa dire, dalla finestra, dopo essere usciti dalla porta. Ora comprendo quanto fosse importante, fondamentale e necessario preparare il terreno di coltura, perchè alcuni semi potessero poi produrre fiori e frutti. Sono arrivato a comprendere che quello che si è prodotto dentro di me, negli ultimi anni, è una sorta di alchimia interiore, una trasformazione, lenta, progressiva, una decantazione molto simile al percorso ermetico degli alchimisti della nostra storia.
Mi si è rivelato così un parallelismo tra i simboli e gli esperimenti degli alchimisti occidentali e quelli utilizzati, per la trasformazione interiore, dalle antiche dottrine orientali, yoga, tantra, taoismo e altre. L'estrema radicalità ed efficacia delle pratiche iniziatiche ha indotto, in occidente, come è noto, l'utilizzo del linguaggio cosidetto "exoterico", per celare gli intenti e difendersi dagli attacchi dell'ortodossia religiosa e scientifica del periodo. L'alchimista si presentava come un chimico, un elaboratore di essenze, qualche volta come un farmacista, un produttore di strane pozioni per guarire. Quello che però sperimentava a livello chimico e scientifico nei crogioli, negli alambicchi e nella altre "diavolerie" della bottega, corrispondeva esotericamente ad un cambiamento di stato, di "mutazioni" chimiche interiori.
Ricordiamo tra gli altri i fondamentali stadi della trasmutazione della materia: nigredo, albedo e rubedo, e gli effetti che producono sui livelli di coscienza e di conoscenza. In oriente non c'era la necessità di "nascondere" queste pratiche, anche se rimanevano riservate a pochi eletti, a etnie "prescelte". Nei prossimi articoli, accennerò alle varie fasi e stadi alchemici per confrontarle riguardo ai metodi e agli effetti, con quelle che la pratica delle discipline orientali, e in particolar il tantra, sono in grado di produrre. Ora la civiltà occidentale e alcuni suoi poteri, in particolare quello religioso, appaiono molto più tolleranti e quindi è possibile fare delle scelte e accostarsi, senza apparenti rischi, a percorsi alternativi, in certi casi estremi. Cosa che stanno facendo un numero sempre più numeroso di persone. Si può notare che certe scelte vengono fatte, nella maggior parte dei casi, dai 45 ai 50 anni anche se, negli ultimi tempi, c'è stato un abbassamento della fascia di età e molti giovani si trovano a fronteggiare la crisi esistenziale con la conseguente necessità di dare un senso alla propria vita e rispondere agli interrogativi classici, chi sono, da dove vengo, dove vado.
Proprio in relazione alle "alternative", mi viene da chiedere dove sono finiti i movimenti esoterici e misterici dell'occidente: la gnosi, l'alchimia, l'ermetismo. Così attivi e vivi nel medioevo, ed ora apparentemente scomparsi. E ipotizzo che forse sono dissimulati, mimetizzati o inclusi in contesti scientifici e di ricerca che rientrano nei canoni dell'"ortodossia", e hanno quindi assunto nuove forme e utilizzano altri tipi di messaggi.
Oggi in un'epoca di crisi generale, possono essere funzionali all'esigenza di cambiamento e di trasformazione, soprattutto qui in occidente non fosse altro che perché qui vi hanno avuto origine e appaiono quindi più adatti alla struttura interiore dell'uomo occidentale. Questa apparente "scomparsa" ha dato spazio, soprattutto negli ultimi decenni, all'onda delle discipline e dei movimenti spiritualisti orientali che hanno avuto la loro più eclatante rappresentazione nella tanto discussa New Age.
Ed è da quelle che si è attinto a piene mani, perlomeno in un primo momento, in tutti i campi della ricerca e della sperimentazione interiore, poi negli anni e con l'evoluzione mondana e speculativa (molti vi si sono arricchiti) della new age, c'è stata una sorta di "purificazione" delle discipline stesse. Per quel che mi riguarda, come ho accennato in altri miei scritti, ho fatto un primo tentativo di approccio alla misteriosofia occidentale, fermandomi però alla sola parte teorica dopo aver anche tentato di creare un gruppo, negli anni 70 che, seguendo le indicazioni dei testi, sperimentasse nella pratica quello che era indicato come momento operativo.
Il tentativo fallì per vari motivi, ma sostanzialmente, e questo lo posso affermare oggi, perché non erano maturi i tempi e le persone, io stesso ero alle prese con una crisi esistenziale molto profonda e di lì a poco avrei mollato tutto, anche le letture. Poi, dopo la crisi, la rinascita, e l'interesse irresistibile per l'oriente, riprendo le letture e stavolta inizio anche a praticare: yoga, tai chi, qi gong, yoga kundalini, infine il tantra che segna per me la svolta autentica, che mi cambia la vita.
Ritornando alla ricerca dei punti di contatto tra alchimia, esoterismo e tantra riprendo in esame le tre fasi fondamentali della nigredo, albedo e rubedo, al riguardo ho ovviamente trovato tantissimo materiale sia su testo che su web, ho quindi preso in considerazione, la rappresentazione che mi è parsa essere più vicina, come contenuti, alla mia esperienza personale. Prima però di avventurarmi nel confronto, trovo utile dare una definizione di alchimia
(wikipedia):L'alchimia è un antico sistema filosofico esoterico che si espresse attraverso il linguaggio di svariate discipline, come la chimica, la fisica, l'astrologia, la metallurgia e la medicina, lasciando numerose tracce nella storia dell'arte. Il pensiero alchemico è altresì considerato da molti[1] il precursore della chimica moderna prima della nascita del metodo scientifico.Tre sono i grandi obiettivi che si proponevano gli alchimisti: conquistare l'onniscienza creare la panacea universale, un rimedio cioè per curare tutte le malattie, per generare e prolungare indefinitamente la vita la trasmutazione delle sostanze e dei metalli.In realtà, però, nessun alchimista ha mai dichiarato quali fossero le finalità dell'alchimia: secondo alcuni lo scopo era mistico e l'esercizio di un filosofia (scienza, in termini moderni) era propedeutico al raggiungimento di uno stato metafisico di conoscenza.
Per una interpretazione più grossolana e popolare, la creazione della pietra filosofale, sostanza di tipo etereo, era considerata il fine dell'alchimia. ma anche qui il termine sembra più metaforico che reale. L'alchimia, oltre ad essere una disciplina fisica e chimica, implicava un'esperienza di crescita o, meglio, un processo di liberazione spirituale dell'operatore. In quest'ottica la scienza alchemica viene a rappresentare una conoscenza metafisica e filosofica, assumendo connotati mistici e soteriologici, nel senso che i processi e i simboli alchemici, oltre al significato materiale, relativo alla trasformazione fisica, possiedono un significato interiore, relativo allo sviluppo spirituale.
Il simbolo del serpente, energia sessuale, lo ritroviamo nella simbologia di varie religioni, tra le più conosciute, quella azteka con il serpente piumato, come "tentatore" nel famoso giardino dell'Heden della Genesi, o schiacciato dal piede della Vergine (la rinuncia alla via della sessualità) raffigurata in molte iconografie cattoliche, o il Drago, trafitto dall'Arcangelo per evitare che "contamini" di conoscenza e saggezza chi non deve esserlo. La sapienza (il contatto con l'energia di base che porta alla conoscenza) secondo l'ermetismo, infine l'elemento "chimico" che innesca la "trasmutazione" in campo alchemico. E lo fa proprio, attraverso le 4 fasi alchemiche che cito di seguito (il brano che riporto ne inserisce, infatti, una quarta: la citrinitas). I passaggi, o fasi dell'opus alchemico, comunemente erano appunto quattro:la nigredo o fase della materia al nero, contrassegnata dal colore nero;
Dal Cuore in poi l'assottigliamento e la sublimazione raggiungono via via livelli sempre più elevati fino al compimento dell'opera, ovvero la salita della Kundalini fino al settimo chakra e quindi all'unione sacra, al maithuna, allo Shiva - Shakti. Che la fase rubedo sia il trampolino di lancio verso questa unione sacra, è magistralmente rappresentata dalla definizione della camera nuziale dell'albero della conoscenza, il luogo dove avviene l'accoppiamento sacro che porta alla rivelazione suprema e all'annullamento della dualità.
E quindi "Il collegamento con i quattro elementi è tecnicamente fondamentale: il passaggio dalla terra (stato solido) all'acqua (stato liquido) all'aria (stato aereo o vaporoso) e successivamente al fuoco (luce), segna le successive trasformazioni e sublimazioni della materia che progressivamente si smaterializza fino a raggiungere l'eterea e luminosa consistenza della pietra filosofale o Illuminazione.Così come i gruppi ermetici ed esoterici utilizzavano momenti di riunione e di condivisione in modo nascosto e isolato dal contesto esterno, anche per il Tantra, in alcuni casi, soprattutto nelle pratiche avanzate è previsto vengano svolti in gruppi residenziali chiusi, oltre che per favorire un'aggregazione energetica forte e quindi una maggiore efficacia nei risultati, anche e soprattutto perché non sarebbero "comprese" da chi sta all'esterno.
Si sa bene quanti pregiudizi ci sono quando si parla di tantra, soprattutto se si fa accenno a pratiche nelle quali si utilizza l'energia sessuale. A "sdoganare", per così dire, il tantra del resto ha provveduto il grande maestro Osho, rendEndolo moderno e accessibile a tutti, non solo attraverso i tantissimi discorsi fatti sul tema ma soprattutto con la sublime creazione della meditazioni attive, che possono essere eseguite da chiunque e in qualunque contesto. Del resto, l'energia sessuale o kundalini, viene utilizzata da quasi tutte le discipline orientali.
E di "energia" non si parla soltanto nel mondo orientale ma anche in occidente si accenna a pratiche della via della mano destra o sinistra, di trasformazione e sublimazione dell'energia sessuale che viene incanalata in un percorso complesso e non privo di rischi lungo la colonna vertebrale nell'intento di farla congiungere con la parte divina che è sulla sommità in alto, l'incontro tra cielo e terra. Sempre in occidente si sa dell'esistenza, in passato, di pratiche magiche che utilizzavano l'energia sessuale per agire sulla materia e quindi sugli eventi e le persone, in modo "positivo" con l'energia bianca, "negativo" con quella nera e con la somma dei due elementi, quindi con un uso "bipolare" con quella rossa. Il parallelismo, la sinergia e i collegamenti nemmeno tanto "occulti" tra le varie correnti e pratiche qui può solo trovare un accenno, la rete di combinazioni, in realtà, sarebbe infinita.
Torniamo però all'argomento che sto trattando, i vari stadi dell'opera alchemica, il primo è il Nigredo o Opera al Nero. È il processo fondamentale, base, il più difficile per l'allievo alchimista, si tratta nientedimeno che provocare la morte dell'Io, tutti i desideri personali devono essere sublimati, il processo che è detto "putrefazione" serve a questo scopo.
"L'alchimista è un uomo che ha trasmutato la sua natura interiore fino a farsi a immagine e somiglianza di Dio. Ciò non significa che il suo Io attuale è divenuto così grande da somigliare a Dio.""L'Io non può diventare immortale perché appartiene alla personalità dell'individuo"
Da queste prime due affermazioni prese da "Officina Alkemica" di Salvatore Brizzi, Antipodi Edizioni, risulta evidentissimo il parallello con il percorso che il praticante di tantra, il tantrika, effettua per "demolire" l'ego attraverso il decondizionamento e l'astrazione dello stesso ego da se stesso, rendersi conto che esite un ego è il primo passo che va fatto sulla via del tantra e diventare consapevole che questo è costituito da condizionamenti e sovrastrutture che si attivano e si formano durante l'esperienza di vita.
"Il processo della morte dell'Io. Questa è l'impresa più difficile alla quale l'uomo possa mai sperare di giungere. E' l'impresa dell'Eroe. L'alchimista si impegna a lavorare sistematicamente tutti i giorni per uccidere ciò che lui stesso è. La prima fase del lavoro alchemico è infatti la più ardua, lunga e delicata." (Stessa fonte.)
L'impatto con le prime tecniche del tantra comporta la stessa difficoltà, il mettersi in gioco, riconoscere i propri limiti, accettare la paura del lasciarsi andare e mollare il controllo, "denudarsi" e mostrare tutto quello che non si vorrebbe mai vedere. L'Opera al Nero, conosciuta anche come la "dissociazione dei misti", "Consiste in massima parte nell'attenta osservazione di sé, condotta dall'alchimista, giorno dopo giorno"Qui l'accostamento alla consapevolezza è palese, consapevolezza o senso di se che nel tantra si ottiene con una tecnica che viene appunto utilizzata tutti i giorni, la "meditazione".
"un'osservazione distaccata, che non è macchiata da alcun giudizio, né di compiacimento, né di rifiuto nei confronti degli aspetti del proprio carattere che vengono alla luce" Questo può accadere e spesso accade durante la meditazione, penso per esempio alla "Dinamica", alla "Kundalini" ma in genere tutte le meditazioni attive create da Osho.
Cosa che accade quasi certamente nelle sessioni dei moduli residenziali e nelle pratiche intensive. Per avere un'idea di quello che dico rimando ai resoconti delle esperienza fatta nei vari moduli residenziali, pubblicati nel sito premartha.wixsite.com/ilfornoalchemico
"nel corso del processo di dissociazione dei misti si manifestano le più svariate reazioni. A causa dell'allontanarsi dal centro di consapevolezza dell'individuo dall'identificazione con la sua macchina biologica, molti aspetti di questa, prima tenuti a bada da una forte presenza dell'io, vengono ora disordinatamente alla luce e possono pertanto prodursi visioni: proiezioni simboliche nel contenuto della psiche e delle forze che si muovono nel corpo, e quindi sempre facenti parte della natura inferiore. Non creda dunque l'aspirante di aver ottenuto solo per questo la chiaroveggenza. Tale qualità sopraggiungerà con l'Opera al Bianco, e implica un vedere a partire da un nuovo organo di percezione: il Cuore"!!
E' impressionante come questa parte richiami a tutto tondo il lavoro tantrico sulle emozioni, gli stati d'animo e i blocchi energetici annidati perfino nei muscoli e in tutta la struttura ossea e nervosa, lavoro effettuato con tecniche di drammatizazione, di enfatizzazione, di espulsione e direttamente agite sulla muscolatura e sulla parte scheletrica del corpo.
Inoltre è altrettanto chiaro che qui si sta parlando di un utilizzo dell'energia di base che sale lungo i vari centri energetici, stimolandoli e facendo in modo che emergano stati d'animo, emozioni, traumi repressi che comportano in certi casi acute crisi a livello nervoso, una dolorosa rimozione di tutto quello che l'ego ha generato e accumulato nel tempo. Uno dei traguardi più importanti nel tantra è entrare proprio nello spazio del Cuore, espandere la consapevolezza e avvicinarsi al proprio centro e da quello spazio avere la possibilità di osservare senza giudizio e accettare ogni cosa in modo incondizionato, per far questo la Kundalini deve farsi spazio attraverso il secondo e terzo chakra per arrivare al Cuore, liberare il canale e in pratica mettere in contatto "visivo" il primo e il quarto chakra.
Nel Tantra come detto il primo passo prevede, la "demolizione" dell'ego, percepire la mente come qualcosa che può essere utilizzata senza dipenderne, l'espansione della consapevolezza, attraverso la meditazione ed entrare nello spazio del Cuore, questo traguardo viene definito altrimenti quella dell'"osservatore" del testimone, colui che osserva ciò che accade senza decidere nulla ma semplicemente prendendo atto e quindi acquisendo "conoscenza" di "come stanno le cose".
Nell'Opera al Bianco, allo stesso modo "l'alchimista concentra i propri sforzi sull'osservazione di se, sui pensieri e sulle emozioni" portando "alla nascita dell'osservatore,una nuova enità che guarda con distacco le attività della macchina biologica umana e acquisisce nel tempo una capacità sempre maggiore di controllarla" qui forse per la prima volta incontriamo una differenza dal tantra che presuppone l'assoluto discontrollo, sulla "macchina biologica" lasciando "esplodere" la stessa, liberandola da tutti i gravami che la affliggono.
Ma la contraddizione è solo apparente perché subito dopo si mette in guardia il neofita "L'osservatore- la parte di individuo che vuole liberarsi.....diviene sempre più potente e sempre più capace di sottomettere la personalità al suo volere.....ad un dato momento questo osservatore diviene il - maggiordomo - secondo la terminologia esoterica, cioè un entità in grado di impartire ordini.......e farsi obbedire dal resto della servitù: emozioni e pensieri.
Qualcosa del genere accade a mio parere, nel percorso yogico, dove questa condizione di controllo del pensiero e delle emozioni fa parte della fase dell'utilizzo della mente allo scopo di impartire i "giusti" atteggiamenti al corpo, attraverso gli asana, e alla concentrazione sul respiro che consente di "tenere a bada" i pensieri e le emozioni. "E' a questo punto che l'alchimista può cadere nel tranello e pensare di aver realizzato il suo traguardo......egli staziona adesso in una sorta di - Terra di Mezzo - un punto neutro che di norma causa una insopportabile sensazione di incertezza"
Osho parla, in questo caso, di "confusione" uno stato in cui chi medita e ha lavorato sull'ego, non sa più cosa sia giusto e cosa sbagliato, le certezze vecchie sono crollate ma non ci sono di nuove e resta come in un limbo e non sa cosa fare, tornare indietro non può, una situazione di stallo.
"E' morto l'uomo ordinario che era in lui, ma non è ancora nato l'. Il controllo che egli ha acquisito non è ancora frutto dell'identificazione con l'entità spirutale, anima, bensì conseguenza della creazione di un , capace di mettere ordine in casa, ma ancora fa parte della servitù, la natura inferiore, la personalità. Il padrone di casa tarda ad arrivare"
Anche nel tantra di parla di stadi intermedi, in cui l'osservatore domina la scena e "mette ordine" nel caos, mette tutte le cose al loro posto, lì dove devono stare e da dove l'ego le ha distolte per utilizzarle ai propri fini. Ma si parla anche di un superamento di questa fase, Osho in particolare, dice che anche il testimone, l'osservatore, ad un certo punto deve "scomparire" per lasciare il posto all'identità assoluta. E' interessante come viene descritta questa fase critica nel percorso alchemico e come qui venga messo in risalto il rischio di una "deviazione" di rotta, causata dall'identificazione totale nel "potere" di controllo delle forze.
"E' in questa Terra di Nessuno che l'aspirante Mago viene sottoposto alla tentazione. Gli si presentano due vie: Il Sentiero della Mano Destra e quello della Mano Sinistra. Nel primo si pone la propria volontà al servizio dell'Uno, nel secondo si ha l'ardire di rifiutare ogni genere di obbedienza e di proseguire il lavoro alchemico a fini egoistici."
Qui va fatto un distinguo rispetto al percorso tantrico, riguardo alle due vie citate. Anche nel Tantra di distinguono due Vie il Tantra della via della Mano Destra, Shivaiko individuale e quella della Mano Sinistra con l'uso dell'energia sessuale e l'ausilio del partner. Nel secondo caso non siamo di fronte ad una scelta egoica, ma ad un consapevole uso dell'energia sessuale a specchio con l'altro. In entrambi i casi c'è una comunione Shiva Shakti nel primo questa avviene all'interno di se stesso, accoppiandosi con la propria parte femminile.
Nel secondo caso l'unione avviene sempre in se stesso ma "appoggiandosi" al partner, configurando fisicamente l'unione sacra del Maithuna. La descrizione della via alchemica prosegue con "Egli potrà superare la situazione di stallo rivolgendosi alle forze diaboliche (evocazione).......oppure a quelle spirituali (invocazione)......più difficili da raggiungere in quanto il contatto con loro richiede determinazione a servire e a sacrificarsi per il bene dell'umanità. L'Ego con i suoi desideri di POTERE, DENARO E SESSO deve essere sacrificato (= fatto sacro)"
Ritorna un tema che risente della radice occidentale della percezione della divinità, nel senso che l'atteggiamento è tendenzialmente invocativo e devozionale, nel tantra questa condizione non è conosciuta se non nei termini di una "dedizione" totale al proprio Maestro in modo che possa far accadere dentro di te il cambiamento e la trasformazione e ti si apra la via per l'identificazione con il divino ma non c'è una vera e propria invocazione se non una necessità di perdersi nel divino come una goccia nell'oceano e divenendo quindi l'oceano stesso, in questo senso si può dire che l'invocazione non è verso qualcosa che è altro da se ma qualcosa che è intimamente connesso alla propria natura ultima.
Nella fase del Cuore, la componente della compassione e della comprensione verso il mondo e quindi anche verso gli altri è presente e la definizione di Amore universale e incondizionato può accostarsi senz'altro al più devozionale e sacerdotale servire e sacrifarsi per l'umanità. Dopo un accenno alla possibilità che il "centro di gravità permanente" alchemico offra delle "tentazioni" alle forze diaboliche o a quelle spirituali di utilizzarlo ai loro fini....interviene una precisazione "In realtà l'osservatore, il maggiordomo e il padrone di casa sono il risultato del progressivo spostamento del centro di consapevolezza dell'individuo dal Cervello al Cuore.
Il che equivale al passaggio del corpo fisico al "corpo di gloria" o della personalità dell'anima. L'Opera al Nero e l'Opera al Bianco si muovono parallelamente. Durante il procedere della prima avanza anche la seconda. In questa fase del lavoro alchemico ci si distacca sempre di più dalla personalità, ma al contempo si costruisce già il il . Ci si allontana dalla caotica e irrefrenabile attività del cervello (mente), ma solo per traslarsi, ogni giorno di più, in un nuovo organo di senso: il Cuore."
Pima però di arrivare a questa condizione che è sotto certi versi simile al percorso tantrico, far salire la Kundalini al Cuore è impresa titanica e può accadere che se l'energia non riesce ad aprirsi il varco vada ad alterare la struttura dei chakra dove sono racchiuse tutte le forze legate alle emozioni e agli stati di coscienza ai blocchi e ai trauma che quindi emergano in tutta la loro forza creando nel soggetto le condizioni all'instaurarsi di stati alterati di coscienza e quindi alterazioni della sfera psichica che letta dalla parte ermetica non significa altro che finire preda di forze "diaboliche" oscure e occulte.
Quindi il percorso va completato, portato a termine, fino in fondo, senza lasciare spazio all'emergere di forze incontrollate e incontrollabili, è in sostanza come si si fosse lasciata una sponda di un torrente e si sta percorrendolo per approdare all'altra sponda, i gorghi sono i pericoli che si incontrano lungo la traversata e finchè non si raggiunge l'altra rive il pericolo di affogare è sempre incombente. Lo stesso concetto, ma con altri termini, viene espresso dal passaggio successivo del brano citato
"La conclusione si ha nella identificazione completa dell'Io con l'anima, il che implica l'apertura del Cuore e la capacità dell'individuo di agire coscientemente nel suo corpo fluidico o astrale. L'apertura del Cuore altro non è che la ricezione del , cioè la fabbricazione in se del . La tanto agognata Pietra Filosofale è in verità l'attitudine a provocare in se stessi l'amore- attraverso un cosciente utilizzo del centro del Cuore e indirizzarlo nelle opere magiche quali la guarigione o la trasmutazione. Nessuna vera opera magica è fattibile se non a patire da uno stato di innamoramento."
Come dire se ciò che viene fatto non ha uno scopo pratico o finalizzato a soddisfare un desiderio ma un puro atto d'amore, "la pienezza che trabocca" siamo di fronte ad un evento magico, in effetti questo accade durante il lavoro su se stessi nel percorso tantrico quando si agisce dallo spazio del Cuore, l'azione è mossa dalla gioia, dall'amore, da uno stato estatico, si è in perfetta sintonia con il divino e quindi ciò che va ad accadere non può che essere ciò che doveva accadere e quindi non può che avere un effetto positivo per tutti. In quel contesto di sperimenta anche l'agire senza agire, il far cioè accadere qualcosa che sottilmente era nella sfera del volere, ma che non essendo volere dell'io, magicamente si avvera anche contro tutte le previsioni e aldilà del desideri e delle speranze, è un'esperienza unica e difficilmente descrivibile a parole.
"Le opere, per quanto straordinarie, compiute sfruttando poteri psichici - innati o acquistati con l'esercizio - anziché il , fanno parte della Magia Nera e producono un effetto limitato nel tempo, oltre che provocare un karma negativo per l'operante. E' infatti possibile agire coscientemente nel corpo astrale, o sviluppare la chiaroveggenza, così come altri poteri, anche senza aver compiuto un reale processo alchemico, ma semplicemente dedicandosi a particolari tecniche, dette >. Tuttavia i poteri così ottenuti appartengono ancora all'io, alla personalità......
Viene qui confermato quello che si diceva sopra, agendo con intenzione, per uno scopo personale o per proprio tornaconto, si fa il gioco dell'ego, ancorchè consapevoli di ciò. E' la fase intermedia in cui l'energia si è innalzata ed è arrivata al terzo chakra, quello dell'assertività e dell'effermazione, ora si è consapevoli perché si è raggiunta la conoscenza dei poteri insiti in quel centro energetico e li si utilizza, ma ancora non si è nello spazio del Cuore.
Di converso essere nel Cuore è come già affermato più volte, essere in Amore, nell'amore incondizionato verso tutto e tutti, donare senza nulla chiedere in cambio. La presenza degli archetipi tipici del mondo occidentale con tutte le implicazioni allegoriche e simboliche è evidente nella parte conclusiva di questo capitolo per quanto riguarda la parta alchemica, il richiamo alle sacre scritture, al Vangelo in particolare, conferma questo orientamento che del resto appartiene alla sfera dello gnosticismo che è parte fondamentale dell'ermetismo e di tutta la visione spirituale del mondo occidentale.
In effetti si deve e si può "lavorare" con gli "attrezzi" e le "regole" che si hanno a disposizione e che più si conoscono. La missione diventa Cristica per eccellenza, infatti: "E' importante che le frasi (Mt 5,44), (Lc 22.42) e >(Gv 4,34), impregnino la coscienza dell'aspirante già all'inizio del suo percorso. Queste affermazioni incarnano infatti l'essenza dell'Ars Regia, dall'Opera al Nero fino all'Opera al Rosso.......che costituisce il compimento ultimo dell'Opus Magnum. L'intera scienza dei Maghi si fonda su tali pilastri. Più in particolare ...riassume occulatemente l'Opera al Nero, l'Opera al Bianco e l'Opera al Giallo.
Le altre due fasi riassumo l'Opera al Rosso, la cristificazione della materia. Polarizzare quotidianamente la propria esistenza su queste frasi, apre un canale alle energie dei piani superiori che in tal modo possono scendere e coadiuvare gli sforzi dell'allievo..............Il vantaggio di invocare e lasciarsi attraversare dalle forze che agiscono dall'alto risiede nel fatto che esse non combattono sullo stesso piano dell'avversario, come invece è costretto a fare il neofita, che deve lavorare sulla sua personalità con una parte di questa stessa personalità."
Nel tantra essere nel Cuore consente di acquisire delle capacità percettive più sottili, di sentire gli altri come energia e quindi viverli nella dimensione delle emozioni e dei sentimenti, un contatto che si potrebbe definire "animistico", prendendo in prestito un termine sciamanico, e si è in grado anche di comprendere dove si "trovano" gli altri, e di converso aggiustare il tiro su come relazionarsi con ognuno, di qui la capacità ecumenica, di contenere dentro tutto e tutti, e di interagire sempre nel modo più acconcio e costruttivo, nel buddismo questa capacità di comprensione viene chiamata "compassione". Il corpo resta il veicolo, soprattutto attraverso il respiro per muoversi ed agire a livelli altri da quelli più legati alla fisicità, ma non è più la parte condizionante su cui si focalizza tutta l'attenzione
"La fase successiva del progresso prevede l'luce astrale> o Rubedo. Come l'allievo avrà già avuto modo di notare attraverso la pratica, in realtà le varie fasi del processo alchemico non sono rigorosamente successive e confinate entro limiti esattamente definiti.....Ora si osservi ceh la fase rubedo - spiritualizzazione della materia per per discesa del Fuoco - inizia già al termine dell'Opera al Nero - creazione di un testimone - e dissociazione dei composti psichici della personalità - e contribuisce in maniera essenziale alla fissazione del . Spesso sebbene in forma più blanda, inizia ancora prima, in pratica ogni volta che l'individuo è in grado di porsi in uno stato particolarmente recettivo rispetto alle influenze superiori......" La luce è il risultato dell'unione tra la Kundalini e il settimo chakra, la chiusura del circuito, è come un vero e proprio accendersi di una lampadina attraverso il contatto di due polarità. Inoltre il "Fuoco interiore" che viene attivato nel livello intermedio di tantra ha la funzione di mettere in moto per la prima volta la Kundalini, accendendo letteralmente un fuoco alla base della colonna vertebrale con pratiche dirette a innalzare il livello di pulsione sessuale, attraverso il respiro e sessioni polarizzate.
Qui risulta evidente come il percorso tantrico si differenzi da quello alchemico in relazione ai mezzi utilizzati e al modo con il quale si "ignifica" ogni passaggio evolutivo e trasformativo. La Kundalini ascende e letteralmente brucia tutto quello che incontra sul suo cammino, per questo è necessario che sia presente nel praticante la capacità si guidare il processo attraverso il respiro e l'attitudine osservativa acquisita con la meditazione. Per attingere alla potenza del Fuoco e dell Luce occorre che si siano realizzate delle condizioni e che queste siano presenti allo stesso tempo e non in sequenza successiva. Nel tantra è importante che coesistano al contempo lo stato meditativo e il controllo del respiro. Metter fuori gioco i cinque sensi comuni e attivare la loro controparte più acuta e sensibile è una componente indispensabile per poter affrontare le nuove condizioni di sperimentazione altrimenti irriconoscibili e quindi ingestibili per il praticante.
Il ricorso alla visione altra è un elemento tipico del tantra, che, sempre negli stadi avanzati, contempla vere e proprie tecniche di visualizzazioni e sperimentazione di nuovi stati di coscienza, il risveglio dei cinque sensi e l'acuizione del sesto, il potenziamento della visione globale con esercizi specifici per il sesto chakra. Tutte queste tecniche, esercizi, sessioni vengono spesso eseguite ad occhi chiusi se non bendati proprio per inibire soprattutto il senso della vista e consentire quindi di percepire energie più sottili come i colori e ,a livelli più alti, una vera e propria luce interiore che nasce dall'iniziale totale buio delle palpebre abbassate. La similitudine tra la Luce Interiore e lo Spirito Santo, aldilà della cristificazione di quest'ultimo termine, è palese.